Dopo essere apparso un’unica volta nel 1967, nel numero 943 de Il Giallo Mondadori, torna in edicola uno dei romanzi meno noti di Charlotte Armstrong: Omicidio per la sposa (Something Blue, 1959), portato in edicola da I Classici del Giallo Mondadori n. 1341.
Dalla quarta di copertina:
Nan Padgett ha incontrato l’uomo della sua vita: un sogno d’amore che si realizza. O il preludio di un incubo? Non si spiega altrimenti perché tutti, ma proprio tutti, cerchino di ostacolare il matrimonio. Da parte di Johnny, spasimante deluso, è comprensibile che non ci sia troppo entusiasmo. C’è però zia Emily, che l’ha cresciuta dopo una tragedia familiare e che addirittura interrompe un viaggio per tentare di metterla in guardia. Perfino la cugina Dorothy, come una sorella per Nan, sembra voler impedire la sua felicità. Tutti impazziti? Magari no. Magari Dick Bartee, il promesso sposo, nasconde davvero l’anima nera che gli dipingono. Tanto nera da essersi macchiata di un delitto, per il quale un innocente starebbe scontando la pena in carcere. Ma sarà la morte improvvisa di zia Emily a spalancare un abisso di segreti inconfessati. Forse allora le verità nascoste potranno impedire che una marcia nuziale si trasformi in una marcia funebre.
Ecco un estratto dall’incipit:
Johnny suonò il campanello. La serratura scattò e lui sentì la voce di Nan chiamarlo dall’alto.
(“Ho tante cose da raccontarti” gli aveva detto poco prima la ragazza, al telefono.)
Salì le scale di corsa e abbracciò Nan che lo aspettava; poi, tenendola per la vita, attraversò la piccola anticamera dell’appartamento ed entrò nel salotto, una grande stanza un po’ squallida, con un’ampia finestra dalla quale si poteva ammirare il panorama di San Francisco.
Dorothy lo stava attendendo. — Salve, Johnny — esclamò.
— Com’è andata alla Columbia University? Hai imparato proprio tutto?
— Quasi tutto — rispose Johnny sorridendo. — E tu come stai, Nan?
— John caro — disse Nan Padgett scandendo le parole come se recitasse un discorso preparato in anticipo — sono innamorata. — I suoi occhi brillarono nel dargli l’annuncio. — Mi sono fidanzata e sto per sposarmi.
Be’, se non altro, era stata franca ed esplicita; non aveva tergiversato prima di infliggergli il colpo.
— Avrei dovuto capirlo a prima vista — le disse Johnny gravemente, e tolse la mano dalla vita di lei. — Bene, raccontami tutto...
— Non aver paura — intervenne Dorothy. — Non si farà certo pregare. Ma prima aiutami a preparare gli aperitivi.
— Volentieri — rispose Johnny.
Guardò Nan avvicinarsi alla finestra, danzando: doveva sentirsi sollevata ora che glielo aveva detto, pensò Johnny, e si diresse verso la dispensa dove Dorothy aveva sistemato le bottiglie. Preparò l’aperitivo e ne assaggiò un sorso. Mentre beveva, si disse: “Coraggio, amico mio, esercitati a inghiottire!”.
Charlotte Armstrong (1905-1969), statunitense, dopo aver lavorato come pubblicitaria e giornalista di moda, si è dedicata alla letteratura scrivendo commedie teatrali per una piccola compagnia da lei diretta. All’inizio degli anni Quaranta pubblica il suo primo giallo, brillante esordio a cui fanno seguito numerosi romanzi e sceneggiature cinematografiche e televisive che la consacrano come eccellente autrice di suspense. Nel 1957 ha vinto il premio Edgar. Si è firmata anche come Jo Valentine. Il suo personaggio più noto è l’ex professore di storia MacDougal Duff.
All’interno, il racconto Il diavolo e la zanzara di Marco Phillip Massai, vincitore del Premio GialloLuna NeroNotte 2013.
Omicidio per la sposa di Charlotte Armstrong (I Classici del Giallo Mondadori n. 1341), 182 pagine, euro 4,90 - Traduzione di Maria Grazia Gardoni Majani
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