Uno di noi deve morire ;di Ursula Curtiss, Mondadori 2013.
“Andrew Sentry ha perso il fratello Nick durante la guerra di Corea. Catturato dalle guardie mentre cercava di evadere da un campo di prigionia e fucilato. Ormai sono passati anni, ma la ferita di quella scomparsa non si è mai cicatrizzata”.
Ferita che si riapre quando in un bar si trova davanti un tizio appollaiato su uno sgabello “Un albino dalla carnagione rossa, frutto di settimane alle prese col sole e di ore alle prese col whisky”. Ha conosciuto suo fratello tradito da un certo Sands. Un assassinio.ù
Chi può essere, ora, Sands? Sotto quali vesti può nascondersi? E’, forse, James Court, l’amico della fidanzata di Nick, oppure Cy Stevenson, l’amico dello stesso Andrew, o Charles Farrar, il fidanzato dell’amica di Sarah? (scusate le ripetizioni). Tanto per citare quelli più probabili. Si cercano certe lettere di Nick che sono sparite, si cerca, soprattutto, un taccuino con lo schizzo di Sands che potrebbe rivelare la sua identità. Quando arriva un biglietto di minaccia del sopracitato il cerchio si stringe e c’è da lottare per la vita. Dubbi, assilli, un incidente del passato che getta nuova luce, la pioggia insistente, il tuono, tutto tende a creare momenti di tensione che percorrono l’intera vicenda.
Per I racconti del giallo ecco Il canto dei gabbiani di Diego Di Dio.
Il suicidio di una madre tradita dal marito, la rabbia del figlio anch’egli tradito dalla moglie, la sua tenera amicizia con un gabbiano. La tragedia è segnata sin dall’inizio attraverso una prosa lenta, misurata, ineluttabile, come il mondo che sembra si sia fermato.
Era così e così doveva andare.
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