Con il numero 137, nella collana I Bassotti, troviamo un racconto dal titolo Il raccomandato (The Bitter Bit, 1858) dello scrittore Wilkie Collins.

Il lettore seguirà la divertente trafila dell’ispettore Theakston al quale “appioppano” un giovane fortemente raccomandato che sicuramente in futuro farà una fulgida carriera anche se è stupido, arrogante e inetto.

L’ispettore dovrà affidargli un caso e il lettore segue le indagini di questo raccomandato in base ai rapporti che invia al povero ispettore.

Anche se scritto nel 1858 questo divertente racconto è attualissimo, in quanto il raccomandato non è un specie in via d’estinzione.

L’autore:

(William) Wilkie Collins (1824-1889), nato a Londra, figlio di un noto pittore che non vedeva di buon occhio le sue aspirazioni letterarie, a diciassette anni andò a fare l’apprendista presso un importatore di tè e nel 1846 intraprese gli studi di legge, ma continuò a coltivare la naturale vocazione per la scrittura pubblicando una biografia del padre, un romanzo storico e alcuni racconti. Fondamentale per la sua carriera fu l’incontro nel 1851 con Charles Dickens, di cui divenne amico stretto e in seguito collaboratore, che lo invitò a scrivere per la sua rivista Household Words permettendogli così di raggiungere un vasto pubblico. Da quel momento iniziò a pubblicare storie di misteri e di delitti che sono tra i primi esempi del nascente genere poliziesco. Due anni dopo l’uscita del Raccomandato (Who’s the Thief? poi intitolato The Biter Bit) sull’americano The Atlantic Monthly, Collins conquistò la fama grazie al romanzo The Woman in White (1860, La donna in bianco), che apparve a puntate su un’altra rivista diretta da Dickens. La sua popolarità raggiunse l’apice con la pubblicazione di The Moonstone (1868, La pietra di luna), tradotto quasi simultaneamente in tedesco, russo, italiano, francese e irlandese, che verrà definito da T. S. Eliot “il primo e il più grande romanzo poliziesco inglese”.

La “quarta”:

Scritta da uno dei maggiori narratori inglesi, questa celebre detective story è incentrata su una figura eterna che da sempre affligge la vita della gente: il raccomandato. Il giovanotto in questione, Matthew Sharpin, viene imposto dall’alto al povero ispettore Theakston del Reparto investigativo della polizia di Londra, che è dunque costretto ad affidargli un caso. Attraverso i rapporti inviati da Sharpin al suo capo seguiamo le indagini condotte con inutile zelo e soprattutto assistiamo al trionfo della stupidità, perché l’aspirante detective è tanto presuntuoso e arrogante quanto inetto e pasticcione. Non solo il risultato è di una comicità irresistibile, ma rappresenta anche una piccola rivincita per quanti hanno incontrato sulla loro strada uno di questi odiosi personaggi. Il tutto, va detto, risale a oltre un secolo e mezzo fa: questo modernissimo gioiello della letteratura poliziesca fu infatti pubblicato per la prima volta nel 1858. Il raccomandato compare nelle raccolte dei migliori racconti gialli curate da Jorge Luis Borges e Adolfo Bioy Casares (Los Mejores Cuentos Policiales), Dorothy L. Sayers (Great Tales Of Detection) ed è stato inserito da Ellery Queen nel Queen’s Quorum.

Wilkie Collins, Il raccomandato (The Bitter Bit, 1858)

Traduzione Leslie Calise

Polillo Editore, collana I bassotti 137, pagg. 50, euro 6,90