Il raccomandato di Wilkie Collins, Polillo 2013.
Una figura emblematica di tutti i tempi. Dunque anche della seconda metà dell’Ottocento.
Il raccomandato è Matthew Sharp “che gode dell’appoggio di una persona estremamente influente”, praticante presso un avvocato “straordinariamente pieno di sé” ed ora infilato nel reparto investigativo. Deve risolvere il caso di un furto al posto del sergente Bulner, come si evince da una lettera dell’ispettore capo Theakstone allo stesso. Possiamo seguire le sue indagini sballate dai rapporti di Matthew al superiore di una involontaria comicità proprio per la sua inettitudine portata avanti con tronfia arroganza.
In breve. Sparisce una scatola di latta piena di soldi dalla casa dei signori Yatman. Possibili sospettati tre affittuari: un giovane scapolo che abita nella camera sul davanti, al secondo piano, il commesso del negozio di cui gli Yatman sono proprietari che occupa una delle stanze della soffitta e una domestica che dorme dietro la cucina. Matthew si mette ad indagare ma non combina niente (ne infilasse una) anche se è sempre convinto di fare bene (lo sfiorasse mai un dubbio). Alla fine il caso gli viene tolto e affidato nuovamente al sergente Bulner il quale potrà scoprire il ladro proprio dalla lettura dei rapporti di Matthew.
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