Nel panorama editoriale italiano dedicato a Sherlock Holmes sta uscendo in questi giorni il lavoro di Pier Luigi Neri intitolato Holmes – L’attico ed il ripostiglio, edito da Futura edizioni. Il libro è stato scritto con la collaborazione di Laura Meroni ed è introdotto da Oliviero Diliberto.
La novità, se vogliamo, rispetto alla produzione holmesiana di questi ultimi tempi, risiede nel fatto che non si tratta di un apocrifo o di un pastiche, ma di un lavoro che raggruppa un insieme di meticolose informazioni estratte dal Canone in ordine cronologico. Possiamo definire questo testo il regno dei dettagli, che Diliberto sottolinea come “il trionfo del particolare, la semiotica assurta a rango d’arte del detective”.
I dettagli che compongono questo lavoro sono di varia entità: grandi, piccoli, microscopici e tutti fanno riferimento all’insieme di quanto Sir Arthur Conan Doyle ha scritto nei 56 racconti e 4 romanzi che compongono le indagini originali di Sherlock Holmes. Le voci riportate sono migliaia e possono diventare, soprattutto per chi scrive apocrifi nel nostro paese, un vero “summa theologiae” sul grande detective inglese.
Nella sua introduzione Dilibero si riallaccia al concetto che Holmes continua a vivere ben oltre il suo autore attraverso una vasta produzione di racconti di altri scrittori citando, uno su tutti, Enrico Solito per il nostro paese, ma anche Sergio Kraisky e Roberto Calvi. Una puntatina la fa anche sui “pastiche”, ricordando i vari scontri di Holmes avuti col conte Dracula o il dr. Jekyll, oppure ancora con lo squartatore di Chilford (riferito al più noto Jack lo squartatore di Londra). In quest’ultimo caso viene riportato che il romanzo Sherlock Holmes e lo squartatore di Chilford è uscito nel 2008 per Mondadori, mentre in realtà, in quell’anno, è uscito nella collana Odissea Mystery della Delos Books e solo quest’anno è stato ripubblicato da Mondadori nella collana dei gialli da edicola.
Tornando ai contenuti di Neri, l’autore ricorda che la finalità pratica di questo lavoro è stata quella di mettere a disposizione del lettore holmesiano, tutte insieme, quelle notizie ritenute preziose per conoscere il contesto dell’opera di Conan Doyle. Sfruttando la narrazione del dottor Watson si risale, infatti, a una miniera di informazioni che permettono di riportare alla luce dettagli di ogni tipo e per ogni storia narrata.
Il risultato ottenuto sono 354 pagine suddivise cronologicamente che, per ogni titolo, presentano personaggi, citazioni, luoghi, oggetti, animali. Si parte da Uno studio in rosso (1887) e si finisce con L’avventura del portaborse in pensione (presente nell’antologia del 1927, Il taccuino di Sherlock Holmes). A compendio anche un intervento tenuto dall’autore durante un convegno del 2007 di USIH e una breve postfazione.
In sostanza, diciamo che si tratta di un lavoro certosino (magari mancherà qualche dettaglio, ma tutti quelli che ci sono bastano e avanzano per giustificarne l’acquisto), qualche volta ci sono anche piccole imprecisioni (l’occhio ci è caduto su un “Backer Street”, ma chi non commette delle piccole sviste a questo mondo?), ma per tutto il resto si tratta di un volume imperdibile che ogni appassionato holmesiano dovrebbe avere nella propria libreria. È il giusto compendio a enciclopedie internazionali o anche al “18° scalino” (ed. Delos Books), l’enciclopedia curata da Stefano Guerra ed Enrico Solito (uscita ancor prima come “Il 17° scalino” da Il Torchio editore).
Probabilmente il testo avrebbe fatto più gola anche a chi si sta avvicinando solo adesso all’opera di Conan Doyle se, a ogni storia presentata nei suoi dettagli, l’autore avesse aggiunto anche un breve paragrafo introduttivo con il riassunto della trama: una sorta di bigino del canone in grado di inquadrare anche il relativo plot. Ma qui si tratta di un parere e una scelta editoriale esclusivamente personale.
Resta il fatto che Pier Luigi Neri ha fatto un lavoro notevole e di questo, noi sherlockiani, gliene siamo davvero grati.
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Holmes – L’attico ed il ripostiglio
di Pier Luigi Neri
Futura edizioni
18,00 euro
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