The game is afoot... no, it’s on the board. Consentitemi questo ben modesto gioco di parole su una delle frasi più celebri dell’universo del Nostro, per introdurre le fondamenta di quanto andremo di volta in volta a trattare su queste pagine: la presenza del più celebre investigatore del mondo all’interno del ristretto (ma nemmeno poi troppo) mondo del gioco, in particolare del gioco da tavolo (o boardgame, per usare un termine inglese, ormai usato a livello internazionale per indicare i giochi che si svolgono su un tabellone di gioco – o più generalmente su di un tavolo).
L’archetipo di ogni altro gioco dedicato a Sherlock Holmes risale addirittura ai primissimi anni del Novecento (secondo alcune fonti al 1903, secondo altre al 1904), quando su alcune celebri riviste americane comparvero pubblicità dedicate a Sherlock Holmes,
Stando a quanto si ricava da una lettura del regolamento, il gioco sembra molto fanciullesco per i canoni odierni, ma probabilmente all’epoca doveva essere dotato di un suo fascino. Si tratta in pratica di una specie di rubamazzo a più giocatori, con ogni partecipante che cerca di prendere più carte possibili fra quelle disposte sul tavolo davanti a ciascuno degli altri avversari, con la carta Sherlock Holmes a interpretare il ruolo di jolly acciuffatutto.
Chiaramente, il gioco non ha niente a che vedere con il personaggio di Conan Doyle, ma è molto significativo vedere come già in quegli anni fosse talmente celebre da spingere un creatore di giochi a ideare un meccanismo e un’ambientazione ludica capace di sfruttarne il richiamo pubblicitario.
È quindi probabile che il gioco fosse in qualche modo legato come tie-in al telefilm.
Bene, per questo primo assaggio direi che è tutto: vi rimando a una prossima puntata, dove incontreremo molti altri giochi da tavolo dedicati al Nostro, alcuni dei quali piuttosto noti anche nel nostro paese. Il gioco continua!
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