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Sheila si recò prestissimo la mattina seguente in casa del dottore. Lo trovò in casa, e da lui Sheila apprese i particolari dell’arresto di Reeve.

- Quell’uomo - disse il dottore - è tornato a casa da sé nel pomeriggio. Certo era ubriaco, ma in ogni modo questo fatto sembra strano abbastanza, anche in un ubriaco. La cosa più curiosa è che egli domandò di Dudley non appena arrivato, ed insistette perché lo si lasciasse andare da lui per farsi prestare dei soldi. Naturalmente fu arrestato subito, e questo fatto parve influire enormemente sul suo stato e farlo passare rapidamente dall’ubriachezza alla ragione. In principio parve sbalordito, poi quando conobbe la posizione in cui si trovava, si rifiutò di dire una parola. Certo aveva bevuto molto, ma quello che era strano era che non aveva un centesimo in tasca.

- Avete fatto rilevare all’ispettore i due particolari che vi ho menzionati? - domandò Sheila.

- Sì, ma a quanto pare egli non accorda loro molta importanza. Ha guardato la carta carbonizzata da un lato ed ha veduto che è un pezzo di uno chéque tratto alla National Bank of Kuwait, mentre sull’altro non ha potuto assolutamente vedere nulla. Quanto all’aereo in miniatura, sembra che egli ritenga che sia stato portato via come tutte le altre cose, senza una precisa motivazione.

- Ebbene, - rispose Sheila - non vi avevo detto ieri che avrei fatto una piccola inchiesta per conto mio? Ho fatto quest’inchiesta, ed ora credo di poter aiutare in qualche modo l’ispettore.

- Barnaby è una brava persona, vi ascolterà volentieri.

- Benissimo. Lo troverò in ufficio?

- Certo, a meno che non sia fuori per servizio, cosa che non ritengo. Ma se fossi in voi mi recherei prima al suo club. È molto più vicino dell’ufficio e potrebbe darsi che lo trovaste là Anche se non c’è, troverete un poliziotto che potrà dirvi dove potrete trovarlo.

Dietro questo consiglio Sheila si diresse verso al Club indicatole ed ebbe la fortuna di trovarlo.

- Buon giorno. Che cosa c’è di nuovo?

- Sono qui riguardo al capitano Dudley, - rispose Sheila. - Ma potrò parlarvi meglio se andremo insieme sul luogo per scoprire là ciò che ho creduto di trovare. Siete soddisfatto dell’arresto del signor Reeve ?

- Non saprei dirlo di sicuro. Forse no. Abbiamo ricostruito ciò che egli ha fatto ieri dopo che è uscito di casa, e a dire la verità ciò non ci dà nessuna luce. Ma che cosa sapete voi?

- Ve lo dirò. Ma prima ditemi, al Club hanno qualcosa che somigli ad un uncino?

Fu chiamato il gestore del Club che si affrettò a fornire quanto richiesto.

Un minuto dopo avevano in mano l’uncino richiesto, e con esso Sheila e l’ispettore si avviarono verso i terreni paludosi che la ragazza aveva osservato il giorno precedente.

- Vi ho accompagnato qui - disse Sheila - unicamente per esporvi una mia congettura. Ecco qui un piccolo fossato molto melmoso, profondo probabilmente pochi piedi, a giudicare dal terreno che lo circonda.

Prese l’uncino, si tolse la gonna e rimanendo in mutandine lo immerse nel fossato, tirandolo poi su adagio adagio e cautamente. Esso portò alla superficie un viluppo di erbacce, e di alghe vischiose.

- Credete che il coltello possa esser stato gettato qua? - chiese l’ispettore.

- Forse sì, e forse qualcos’altro ancora, vedremo.

E Sheila fece fare all’uncino un’altra immersione. Continuarono così faticosamente e stentatamente trascinando da ogni parte l’uncino, e già avevano esaminato sei o sette metri di fossato, quando Sheila si fermò con l’uncino immerso sino al fondo.

- Qui, c’è qualche cosa - disse. - Aspettate che cerchi di afferrare con l’uncino, poi tireremo su adagio, adagio, insieme.

Cercò di far presa sull’oggetto, e poi assieme cercarono di tirarlo su pian piano. Finalmente l’oggetto affondato ad un tratto venne su rapidamente alla superficie. Era una massa molto infangata, cosicché prima di poter vedere che cos’era, i Sheila e l’ispettore dovettero lavarla molte volte nell’acqua.

Allora videro che era un fardello. Lo trascinarono all’asciutto, sciolsero il nodo che lo teneva legato, e trovarono dentro uno scialle da donna anche questo legato come un fardello. E lo aprirono.

Bagnati e sudici di fango Sheila e l’ispettore vi trovarono dentro i soprammobili di Dudley, un orologio, una catena d’oro, un anello d’oro, il piccolo aereo riproducente un Douglas DC-6, in gran parte deteriorato, una cintura di pelle da pilota, una chiave, un coltello ed una specie di arpione.

- Dio! - esclamò l’ispettore Barnaby. - Come avete fatto a pensare che fossero qua questi oggetti?

- Semplice fortuna, - rispose Sheila. - Da qualche parte si doveva pur cercare. Ho pensato che l’assassino avesse fretta di liberarsi di questa roba e questo fossato faceva al caso suo. Vedete, queste cose sono avvolte nelle lenzuola, come avete immaginato. Ma queste lenzuola significano qualche cosa di più. Vedete che ce ne sono due.