Ricatto di James Ellroy, Einaudi Stile Libero Big 2013.

Freddy Otash (1922-1992) in contatto telepatico con James Ellroy (“una testa di cazzo”) per il racconto della sua vita nella Los Angeles degli anni Cinquanta. Poliziotto dal 1945, doppio lavoro con banda di ex militari per furti con scasso. Nel ’52 scioglie la combriccola e arriva Joi Lousing, una bella porcellona che sa tutto di tutti. Feeling assicurato. Come arrotondamento dello stipendio fa il capo di sicurezza in un supermercato leggendario, vende pistole, vende pasticche, fa il mediatore di aborti (lo procura anche a Lana Turner), l’estorsore, va a letto con Elizabeth Taylor (ma questo non mi pare un reato). Sua imprescindibile legge “Lavoro per chiunque tranne i comunisti. Faccio di tutto tranne un omicidio”. E di tutto e di più lo fa di sicuro. Ossa rotte, nasi schiacciati, mani bruciate.

Diventa informatore per la rivista scandalistica “Confidential”, con un nuovo gruppo operativo formato da alcuni ex marines. Di mira mogli e mariti adulteri e cimici dappertutto per ricatti milionari. Sfilata di personaggi famosi con le loro “particolarità” (quasi sempre di mezzo il sesso) da Sinatra ad Alan Ladd (c’è pure Marlon Brando con qualcosa di grosso in bocca).

E insomma una vicenda schizzata tra cazzi, passere, scopate, lesbiche e finocchi, cazzottoni, pedate, pasticche, ricatti, poliziotti corrotti, sarabanda di personaggi famosi invischiati nelle porcate più porcate (già citati).

Non c’è un attimo di pace, non c’è un attimo di tregua. Tutto fila via veloce, alto e sonoro come un rutto nel buio.

A fine lettura, per compensare, la voglia di scorrere la vita di santa Madre Teresa di Calcutta.