Salani Editore ha pubblicato in questi giorni di fine giugno il romanzo Il matto affogato (2013) secondo giallo della scrittrice Elda Lanza, che dopo una vita piena e interessante, alla tenera età di 88 anni decide di scrivere gialli, e dal successo ottenuto dal primo titolo Niente lacrime per la Signorina Olga, sempre pubblicato da Salani, possiamo dire che ha centrato in pieno l’obiettivo.
Un successo che sicuramente bisserà con Il matto affogato dove ritroviamo il protagonista della inchiesta precedente: Max Gilardi.
Max Gilardi, napoletano, commissario a Milano, ora dopo la morte della sua adorata moglie Natj, ha deciso di lasciare la polizia e tornare a Napoli, per svolgere la professione di avvocato. Questo fa felice suo padre, avvocato famoso ma ora ritiratosi dalla professione.
Max però ha deciso che farà l’avvocato a modo suo e intanto gira per la città e ben presto ritrova i suoi vecchi compagni, chi avvocato, chi proprietario di bar, chi ha messo in piedi una agenzia di investigazioni, altri si sono persi per andare a lavorare chissà dove.
Ha anche il tempo di difendere un ragazzo di colore che sta per essere picchiato da tre suoi coetanei e compagni di scuola, capisce che il ragazzo Aziz, in futuro avrà altri guai così gli fornisce il suo biglietto da visita.
Poco tempo dopo, c’è una notizia clamorosa: il figlio di Cosimo Spada un pezzo grosso della città e con le mani in pasta in politica muore a un passaggio a livello incustodito, sembrerebbe un suicidio, ma la cosa è dubbia.
L’ultima persona ad averlo visto è stato Aziz che lo ha addirittura accompagnato a casa in quanto il ragazzo era pesantemente impasticcato. Aziz viene trattenuto dalla polizia come “persona informata die fatti” ma l’intervento di Max risolve la situazione provando che il ragazzo lo ha semplicemente portato a casa verso le due di notte, poi quello che ha fatto l’amico per finire sotto un treno è un mistero ma evidentemente qualcuno, forse un nemico del padre ce lo ha portato sui binari.
Il padre del ragazzo, vuole chiudere il caso e citare ferrovie e Polfer per incuria e trascuratezza. La madre invece, non riuscendo a rassegnarsi al suicidio e sospettando di una vendetta contro il marito, si rivolge a Max Gilardi per scoprire la verità. Da questo prende l'avvio una storia complicata da piccoli indizi e gravi lacune che condurrà a un finale certamente insospettabile.
L’autrice:
Elda Lanza è nota al grande pubblico come prima presentatrice della televisione italiana. Giornalista, scrittrice ed esperta di comunicazione, è docente di storia del costume. Fra i libri pubblicati ricordiamo: La tavola, i riti della comunicazione, Ho una pazza voglia di amare, Una donna imperfetta, Signori si diventa e Una stagione incerta. Con quest’ultimo romanzo ha vinto il Premio Letterario Internazionale Il Minturno di Roma. È stata ed è tutt’ora ospite di numerose e importanti trasmissioni televisive. Per Salani ha pubblicato nel 2012 il fortunatissimo Niente lacrime per la Signorina Olga che ha già raggiunto decine di migliaia di lettori grazie a un passaparola travolgente.
La “quarta”:
Il matto affogato è uno degli scacchi matti più spettacolari, in cui il Re viene mattato da un solo pezzo avversario pur essendo circondato da pezzi amici: sono proprio questi ultimi infatti a impedire al monarca di sottrarsi al mortale scacco, ostruendo ogni via di fuga. E all'insegna del matto affogato saranno anche i due casi su cui si trova a indagare Max Gilardi, che ha rinunciato alla sua carriera di commissario a Milano per intraprendere quella di avvocato a Napoli. Ed è Napoli la vera protagonista del romanzo. Una Napoli volutamente dimenticata e faticosamente ritrovata, con tutte le sue contraddizioni, ma ricca di ricordi, di umori, di amici. E di un padre amato a stento. Questa città gli sta addosso come un vestito stretto, del quale poco a poco Max Gilardi, attraverso due delitti che lo coinvolgono, saprà liberarsi. Per ritornare a Napoli anche con il cuore, e con gli occhi di un uomo che si misura, senza condiscendenza, con la propria voglia di ricominciare a vivere.
Elda Lanza, Il matto affogato (2013)
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