La Polillo Editore pubblica, con il titolo La stessa sera alla stessa ora (The Chief Witness, 1939) un secondo romanzo dell’autore inglese Herbert Adams.
In precedenza era stato pubblicato Una parola di otto lettere (A Word of Six Letters, 1936).
Il presente romanzo fa parte della serie dedicata all’investigatore dilettante Roger Bennion che fu protagonista di ben 27 storie scritte da Herbert Adams.
L’autore iniziò molto tardi a scrivere romanzi gialli, ma essendo molto prolifico riuscì a scrivere circa cinquanta romanzi e nel nostro paese ne sono stati tradotti non più di quindici.
In merito all’autore e ai suoi romanzi invitiamo i nostri lettori a leggere l’esaustivo articolo scritto da Pietro De Palma. Vedi:
http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/4420/1/
L’autore:
Herbert Adams (1874-1958), londinese, esordì nella narrativa nel 1899 con il romanzo A Virtue of Necessity, ma lo scarso successo lo indusse ad abbandonare la scrittura per occuparsi d’altro. Ormai prossimo ai cinquant’anni decise di riprovare cimentandosi, questa volta, nella stesura di un mystery, The Secret of Bogey House (1924). L’esito fu molto migliore e da allora Adams si dedicò a tempo pieno al giallo. In tutto scrisse una cinquantina di romanzi, dapprima utilizzando il personaggio di Jimmie Haswell, un avvocato di Londra, poi, a partire dal 1936, quello di Roger Bennion, un eccellente golfista e investigatore dilettante che apparve in 27 storie, tra cui The Chief Witness (1939, La stessa sera alla stessa ora); nessuno dei due compare invece in Una parola di otto lettere (A Word of Six Letters, nell’edizione americana Murder Without Risk!). La prosa di Adams è stata particolarmente apprezzata dalla critica per la sua freschezza e leggerezza. Tra le opere dell’autore molte sono di ambientazione golfistica e tra queste la più importante è John Brand’s Will (1933, The Golf House Murder nell’edizione americana), curiosamente senza Roger Bennion come protagonista. Negli anni Trenta, il suo periodo più fecondo, Adams scrisse anche due romanzi d’amore (Queen’s Mate, 1931, e Lady So Innocent, 1932), nonché due mystery usando lo pseudonimo di Jonathan Gray.
La “quarta”:
Le coincidenze sono accadimenti fortuiti e imprevedibili che destano sempre stupore o curiosità e che in qualche caso hanno una portata tale da cambiare il corso della vita di una o più persone. È questo il tema al centro di un’oziosa conversazione tra l’ispettore Goff di Scotland Yard e l’investigatore dilettante Roger Bennion, ancora ignari del fatto che l’indomani si sarebbero ritrovati a discutere proprio di una vera seppure incredibile coincidenza: la morte dei fratelli Alexander e Frederick Curtis, avvenuta simultaneamente ma in luoghi diversi. A prima vista sembrerebbe trattarsi di un duplice suicidio giacché sulle armi che hanno fatto fuoco sono presenti soltanto le impronte digitali delle vittime, entrambe sole in casa al momento del decesso. Ma le analogie si spingono ancora oltre: nessuno dei due fratelli ha lasciato un biglietto per spiegare un gesto del tutto inatteso, e in ambedue i casi è un orologio rotto a suggerire l’ora esatta della morte. Le coincidenze, insomma, sono fin troppe per fidarsi delle apparenze; ma da qui a stabilire cosa sia successo veramente la strada per Goff e Bennion è ancora molto lunga e accidentata. Ambientato a Londra nel piovoso luglio del 1939 e scritto nello stesso anno.
Herbert Adams, La stessa sera alla stessa ora (The Chief Witness, 1939)
Traduzione Marisa Castino Bado
Polillo Editore, collana I bassotti 127, pagg. 250, euro 14,90
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