Ho preso le due riviste che danno corpo al titolo e me ne sono andato in quel di Ampugnano, due passi dal mio paese, a passeggiare e leggere contemporaneamente rischiando le solite capocciate contro gli alberi (già successo con somma ilarità dei passanti). La “Sherlock Magazine” è arrivata al decimo anno, mentre la “Writers Magazine” al nono anno con un numero speciale di ben 70 (settanta!) racconti brevissimi di fantascienza. Ho iniziato da questi e mi sono ritrovato tra spostamenti inopinati di oggetti, la mente che vive oltre il corpo, gli uomini dalla faccia nera che controllano il tempo, droidi sociali, nanochip neurali, armature siderali, cloni, robot, teletrasporto, alieni, mutazioni, la vita eterna con i suoi assilli e un pizzico di nostalgia per il vecchio mondo che non c’è più e chi, invece, dal vecchio mondo vuole proprio andarsene perché non offre più niente (mi sa che prima o poi…). Racconti di pura invenzione tecnologica strani e inquietanti e racconti di schietta ironia come quello degli gli amanti di supporto per le mogli trascurate (ma per i mariti?) o la ricerca affannosa dell’ultima parola scomparsa. Non sono un esperto di fantascienza e da imberbe ragazzetto gli unici racconti letti sono stati quelli del grande Asimov ma questi mi sono apparsi veramente belli. Alcuni straordinari per capacità inventiva e qualità di scrittura. Bravi ragazzi! (per me sono ragazzi tutti gli esseri umani fino a sessanta anni).
Poi sono passato al racconto “L’avventura del saltatore” di Gianfranco Sherwood della “Sherlock Magazine”. Ed ecco il nostro dottor Watson subito richiamato con un biglietto dall’impareggiabile Holmes. Ma prima di partire arriva il signor Foley tuttofare di Stackhurst… Non ve la faccio lunga. C’è la statua di una madonna che piange e c’è da proteggere, su richiesta di Mycroft, fratello di Holmes, il ministro plenipotenziario nipponico che si trova a Londra. Se ci infiliamo pure Jack il Saltatore che brucia e uccide un po’ qua e un po’ là allora la cosa si complica e perfino il dottor Watson rischia la vita. Racconto complesso e intrigante con continui colpi di scena inserito in un contesto storico particolare del 1924.
La rivista offre altri spunti interessanti come il passaggio di Doyle dal positivismo allo spiritismo o la fortunata serie televisiva su Sherlock, e dunque fate in modo di procurarvela.
Parola di nonno.
(per maggiori info:www.delosstore.it/abbonamenti/)
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