; 31) Nella seconda di copertina “Sono sei e sono i migliori esperti d’arte in circolazione. Si fanno chiamare il Gruppo degli scacchi e di professione falsificano e rubano opere di immenso valore per rivenderle al miglior offerente. Ci sono la Torre, l’Alfiere, la Donna, il Cavallo e ognuno ha un ruolo diverso, proprio come le pedine del gioco: e poi c’è il Pedone, alias Ana Marìa: ladra infallibile e proprietaria di un negozio d’antiquariato ad Avila. E tutti rispondono a un grande e misterioso capo: il Re, imperscrutabile fondatore del Gruppo”. Chi mi conosce sa già la ragione del mio interessamento: gli scacchi. E dunque ho preso La camera d’ambra di Matilde Asensi, Rizzoli 2009, senza farla tanto lunga.
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32) In Chi ha rubato la testa di zio Tobias? di Jonatham Latimer, Mondadori 2009, citati gli scacchi pag.102 “Nella stanza erano rimasti soltanto George Cuffin e il dottor Harvey che passavano il loro turno di guardia giocando a scacchi…”. Tre pagine dopo “Nel frattempo il dottor Harvey aveva riconosciuto d’essere stato sconfitto e la partita a scacchi era terminata”.
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33) In ;;Il sentiero dei bambini dimenticati di ;;Elly Griffith, Garzanti 2009, ;;Ruth Galloway, professoressa di archeologia forense all’università del North Norfolk, specializzata nella datazione delle ossa antiche, facendo una ricerca su Google su un certo Nelson, ispettore di polizia, si imbatte nel “campione americano di scacchi”, evidente riferimento (credo) a Harry Nelson Pillsbury (1872-1906).
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34) In Il gatto che pedinava il ladro di Lilian Jackson Braun, a sua volta ;; in Il gatto che scoprì il colpevole, Mondadori 2009, il personaggio principale Qwilleran usa la parola “mossa” al posto di “dichiarazione” parlando del bridge e viene corretto ricordandogli che la “mossa” è propria del gioco degli scacchi.
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35) In Le ceneri non parlano di Bruno Fischer, Mondadori 2009 a pag.36-37, l’avvocato Ben Helm si mette a giocare a scacchi con Thayer “Così cominciai la partita a scacchi, mentre intorno a noi regnavano il silenzio e l’afa che non aveva abbandonato il villino neppure al calar della notte”. Poi Ben si prende uno scacco e per non perdere se ne va in camera da sua moglie. Una bella prova di sportività…A pag. 90, il giovane Spike, parlando di un uomo ucciso, “Eravamo amici- spiegò Spike- giocavamo sempre a scacchi insieme”.
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36) In Bambole pericolose di Barbara Baraldi, Mondadori 2010, una amica parlando ad Eva, protagonista principale, a proposito delle zanzare “E così ogni volta che ne schiacci una conduci una specie di guerra psicologica. Tipo nel Settimo sigillo, dove il protagonista porta avanti una partita a scacchi con la Morte”. “Non capisco se mi stai prendendo in giro. Comunque gli scacchi sono un ottimo per aumentare autocontrollo ed elasticità mentale” (pag.88).
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37) In Tutto bene, dottor Fell di John Dickson Carr, Mondadori 2010, si cita un tavolo di scacchi, un invito ad una partita da parte di Bob Crandall a Valerie Huret (che non sa giocare) e da parte di Maynard a Bob. Siccome Crandall perde sempre allora si mette a leggere “Come vincere a scacchi”, libro che sto cercando da una vita...
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38) In Proiettili d’argento di Elmer Mendoza, la Nuova frontiera 2010, citata la poliziotta Gris Toledo che gioca a scacchi con il figlio Rodo.
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39) In L’enigma della banderilla di Stuart Palmer, Mondadori 2010, citati gli scacchi pag. 34, quando due personaggi, Hansen e Rollo Lighton giocano in treno e a pag.52, quando il vicesindaco di New York arbitra un’altra partita sempre tra i due.
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40) In La morte aveva i suoi occhi di Lucile Fletcher, Mondadori 2010, a pag. 38/39, a proposito del sig. Kahn “A scacchi era abilissimo e altrettanto modesto. Diceva sempre “Magnifica mossa, Dave. Non vedo come posso evitare una sconfitta”. Ma vinceva sempre lui. E c’erano ben pochi problemi che sembrava incapace di risolvere”.
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41) In La forma dell’ombra di Jeffrey Ford, Piemme 2010, a pag. 272 “Ha una scacchiera con tanto di pedine fatta nello stesso modo” disse Curdmeyer. Il mezzo adoperato è il cerume degli orecchi…(miezzeca!)
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42) In Sul filo del rasoio di A.A.V.V. a cura di Gianfranco de Turris, Mondadori 2010, citata una scacchiera pag. 24 (Malasanità di Giulio Leoni) e pag. 26 “Appollaiata sul fianco della montagna ligure, la vecchia villa stava come l’ultima torre a difesa del re. Lo scacco matto con il tempo era inevitabile” (La memoria rende liberi di Stefano Di Marino).
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