Cosa sai della notte di Grazia Verasani, Feltrinelli 2012.
Bologna, freddo polare di febbraio. Giorgia Cantini, single, passati gli “anta”, occhi “semiasiatici”, investigatrice privata al ristorante cinese La Giada con Luca Bruni, dirigente della questura di Bologna, sposato, un bacio c’è stato ma non si può di più (per ora).
Agenzia in “un appartamento di settanta metri quadri spoglio e trascurato al terzo piano di un palazzo degli anni sessanta dai muri grigio topo”, interno polveroso, fumoso (di Camel), disordinato. In un’altra stanza tutta colorata l’”assistente” Grazianella Serafini, ventisette anni, patita dei gialli, uncinetto, stazza robusta, buon senso contadino, unico fidanzato scappato con la migliore amica (ti pareva).
Subito due incarichi: Il primo dalla signora Massari del piano terra che vuole sapere cosa combina il marito, vecchiotto ma sempre arzillo, con una ex fiamma diventata vedova; l’altro dalla sorella di Oliver, un gay morto massacrato di botte tre anni prima in un campo di rifiuti, senza avere trovato il colpevole.
Amici della nostra Mel collezionista di dischi e sostenitore del talento dei giovani, Lucio, gay, che ha conosciuto il morto e Giovanni Riva, detto Johnny, della porta accanto, lunga carriera di film a luci rosse, spalla delle beghe del suo cuore.
E’ una ricerca affannosa la sua tra le scartoffie della polizia, i compagni e i parenti di Oliver, soprattutto attraverso Simone, attore famoso con il vizio della cocaina, nei locali notturni frequentati dall’ucciso dove il sesso impera, nella sauna, nel bagno turco, con o senza spettatori di nascosto, in piedi nelle dark room, mentre fuori tra i cespugli “ansimi, respiri, rantoli, gridolini”. E insomma tutta una umanità animalesca che si agita inquieta nell’ombra.
Ricerca esterna e ricerca interna di Giorgia di un amore vero, di un qualcosa dove ancora conti la parola (“Però che fine hanno fatto le parole, Oliver?”) accompagnata dai ricordi della sorella Ada, morta suicida. Qualche spunto scontato come quello sull’autobus, libri, letture, citazioni colte, Genzianella che si muove nel suo mondo pittoresco e offre lo spunto per la soluzione. E Bruni? Mah, leggere per sapere.
Uno squarcio di vita forte sulle problematiche omosessuali di uomini e donne, con l’intento di ridare valore alla parola e agli aspetti più profondi dei rapporti fra le persone senza quell’assillo mielosino, struggentino, pallosino dei gialletti rosa che fioriscono ormai da tutte le parti. Con una scrittura energica priva di fronzoli in prima persona al presente che non dà spazio (o pochissimo) al patetico sentimentalismo.
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