Salutami Satana di Victor Gishler e Anthony Neil Smith, Revolver 2012.

Detective Z.Z. Del Presto nella stanza degli interrogatori della stazione di polizia di Mobile, in Alabama. Accusato di avere ucciso una ragazza diciassettenne, Rachel, con un pugnale nel cuore. E’ innocente ma la polizia non gli crede, anche se deve scarcerarlo per mancanza di prove consistenti.

Era stato assunto dall’amante della madre per tenere d’occhio la “fidanzata” porcellona, e lui si era innamorato della figlia. Da qui la storia, ovvero le peripezie per dimostrare la sua innocenza. Siamo a metà agosto, il solito caldo bestia che spadroneggia in millanta racconti.

Del Presto vive in un monolocale trascurato, “Senza famiglia, figli, oggetti di valore, album di fotografie, lettere d’amore o video”. Solo. Inseguito da tre tipi loschi, importunato da un personaggio caratteristico, il balbuziente Dritto (soprannome) Ienkins che vuole a tutti i costi rifilargli una dritta per qualche dollaro, ma basta anche un panino.

Botte da tutte le parti, cazzotti sul naso, calci nelle palle e nella rotula del ginocchio, corse, salti sulle barche, un po’ di sesso che fa sempre bene.

Ricordo della scoperta del cadavere di Rachel in corsivo. Qualche lieve momento di ripensamento, di riflessione che passa subito. Domanda principale “Chi vuole incastrarlo?”, un’idea che frulla nella testa, una prova concreta e dunque l’assassino (un po’ ce lo eravamo immaginato).

Alla fine Dritto Jenkis che soffia le dritte. Eccolo che arriva.

Fresco, leggero, brillante, ironico, una intelligente rivisitazione di situazioni conosciute.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it