Earl Derr Biggers nacque a Warren il 26 agosto del 1884. Dopo gli studi pre-universitari, si iscrisse ad Harvard (Cambridge, Massachusetts), dove si laureò nel 1907. Il giornalismo tirava e così Biggers cominciò una carriera giornalistica, impiegato al Boston Traveler, scrivendo pezzi umoristici in una sua rubrica fissa. Il giornalista Biggers aveva però anche velleità teatrali, e per questo sporadicamente scriveva per lo stesso giornale anche pezzi di critica teatrale; e così un bel giorno scrisse una commedia, “If You’re Only Human” che, rappresentata nel 1912, ebbe un successo effimero. Fu però proprio questa commedia il suo primo passo verso la scrittura creativa. E che la scrittura creativa fosse la sua strada, lo si capisce dal fatto che l’anno dopo intraprese anche la carriera di scrittore di romanzi: ne scrisse alcuni, oltre a svariate commedie, prima di raggiungere la fama indiscussa con il suo personaggio di origini orientali, Charlie Chan.
I suoi primi romanzi potrebbero anche essere inseriti nel filone poliziesco, se non fossero piuttosto svagati per essere dei solidi mystery: comunque, il primo di questi suoi romanzi, scritto nel 1913, Seven Keys to Baldpate, ottiene un grande successo, e viene seguito da altri romanzi dello stesso filone, e anche da alcune commedie.
Biggers è già ben introdotto nell’ambiente letterario popolare e teatrale, quando raggiunge il successo col suo personaggio più famoso, Charlie Chan. ;;;;;;Le sue avventure vengono prima pubblicate ;;;;;;a puntate nel Saturday Evening Post, per poi essere la base di serial radiofonici settimanali, ed essere persino tradotte in fumetti firmati da Alfred Andriola, grande disegnatore di quel tempo.
Il successo è talmente clamoroso, che indurrà anche l’industria della celluloide che sta vivendo il suo periodo di splendore, ad interessarsi al fenomeno, sfornando una serie impressionante di film di Charlie Chan, molti prodotti addirittura dopo la morte dello stesso Biggers, avvenuta a Pasadena il 5 aprile del 1933. Saranno proprio i film più che i suoi sei romanzi, taluni molto buoni, talaltri neanche da menzionare, a rendere noto il personaggio di Charlie Chan presso il grande pubblico. ;;;;;E parecchi saranno gli attori chiamati ad impersonare l’investigatore: ben 6. I primi tre non li ricorda più nessuno, eppure ciascuno di essi fu impiegato in film tratto da uno specifico romanzo: George Kuwa (The house without a key, 1926), Kamiyama Sojin (The chinese parrot, 1928), E.L. Park (Behind that curtain, 1929). Il quarto ad interpretare Charlie Chan, fu Warner Oland, che seppe farlo talmente bene da esser scelto per ben 16 film, di cui solo i primi due furono degli adattamenti di romanzi ( Charlie Chan Carries On, 1931; The Black Camel, 1931); gli altri furono tratti o da racconti dello stesso Biggers o addirittura furono inventati di sana pianta. La scelta dell’attore si fa risalire alla moglie di Biggers, e tale scelta fu azzeccata perché Oland fu il Charlie Chan cinematografico più vicino a quello originale, incontrando per di più il successo popolare.
Oland morì nel 1937, eppure la serie dei film col personaggio di Biggers andò avanti, con altro interprete, Sidney Toler che addirittura superò il numero di interpretazioni del predecessore, arrivando ad impersonare Charlie Chan in ben 22 film. Siccome il personaggio stava incontrando una flessione nell’apprezzamento popolare, si pensò di affiancargli un altro personaggio fisso, Jimmy Chan (figlio numero due), impersonato dall’attore giapponese Sen Yung. In realtà, se è vero che questo figlio compare parecchie volte, è altresì vero che in molti dei film di Charlie Chan compaiono molti dei suoi 14 figli. Tutti i suoi 47 film furono di durata pari o inferiore a 75 minuti. Biggers finchè visse adattò alcuni dei suoi romanzi, ma, come abbiamo detto, morendo egli nel 1933, i registi e gli sceneggiatori, pur di sfornare film che il pubblico agognava di vedere, non andarono tanto per il sottile. E così, se è vero che alcuni film furono tratti da racconti di Biggers, altri furono inventati: così Charlie Chan, da Honolulu si troverà alle Olimpiadi Berlino nel 1936; poi entrerà nel Servizio Segreto americano, lavorando durante la Seconda Guerra Mondiale; ritornerà in pianta stabile ad Honolulu solo alla fine degli anni ’40. Sono questi gli anni dei 6 film girati da Roland Winters, che succederà nel 1947 a Toler, morto in quell’anno per un tumore. E’ da dire che il personaggio di Charlie Chan passando da Oland a Toler subì un assestamento nella caratterizzazione del personaggio, per aggiornarlo rispetto al cambiamento dei tempi: per esempio nei dialoghi, talora ci sono dei battibecchi padre-figlio, conditi da sarcasmo paterno, assente nei film precedenti. Si può ancor oggi notare come i film fossero girati con meno impiego di risorse (la Fox non aveva accettato di finanziare la nuova serie, avendo i film di diffusione internazionale subito durante la guerra un comprensibile crollo di spettatori, e quindi si era concentrata su film di budget più limitato), successivamente anche grazie all’inserimento di personaggi minori (i figli) la serie incontrò nuovamente un discreto successo.
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