Molti autori si diceva hanno cercato e creato la propria fortuna cavalcando il mito di Rennes le Château e del suo parroco ottocentesco, l’arcinoto abate Bérenguer Saunière. Ma cosa c’è di vero e di interessante in questo paesino francese e in questa chiesetta intitolata alla Maddalena dal suo famoso restauratore l’abate Saunière? Il mito si può riassumere in pochi caratteri: alla fine dell’Ottocento un parroco di una sperduta provincia del sud della Francia scava nel cimitero della sua parrocchia e, forse, trova qualcosa, da lì comincia a restaurare al chiesa che intitola alla Maddalena (fatto molto comune nella regione) e, dopo un viaggio a Parigi a San Sulpice, comincia ad avere a disposizione importanti somme di denaro con cui costruisce una villa carica di simbologie. Le teorie che hanno cavalcato questo mito si sono riempite di bigiotterie ottocentesche, tra cui spiritismo, tesori e segreti nascosti, eresie catare, templari, occultismo nazista, messaggi cifrati riconducibili a pittori secenteschi come Nicolas Poussin che nel quadro I pastori d’ Arcadia avrebbe dipinto e raffigurato proprio il paesaggio dove sorge Rennes le Château.
Gran parte di questo materiale è in eccesso, bisogna alleggerire per cogliere quanto di veramente interessante appartiene a questo racconto-mito, di sicuro il mito gioca su una tradizione importante e consolidata nella zona su cui attecchisce con facilità.
La regione in cui sorge è carica di storia, la linguadoca e il sud della Francia e tutto il retaggio della crociata indegna che colpì e sterminò i catari, ma anche la grande cultura che le appartenne grazie a Eleonora d’Aquitania che sposando Enrico II d’Inghilterra creò un territorio che andava dalla Scozia ai Pirenei, un regno di vastissime dimensioni che andava armonizzato tramite la cultura e la poesia.
È in quel periodo che nascono i poemi di Chretien de Troyes, Robert de Boron e Wolfram von Eschenbach. Poemi in cui si tenta la fusione di miti celti e pagani (il racconto dell’eroe e il calderone) con quelli cristiani (cristo, il calice dell’ultima cena), il mistero del graal e la sua attuale ricerca per quanto mi riguarda è tutto nella poesia di questo transito secolare di miti.
È in questo territorio fertile al racconto e alla leggende che cresce a dismisura la fama di Rennes le Château.
In molti hanno visto nella simbologia della chiesa intitolata alla Maddalena dei segni che alludessero al graal, e sebbene questi siano presenti va ricordato che nella regione del sud della Francia la Maddalena è particolarmente venerata.
Inoltre proprio nella linguadoca del XII non attecchisce la ‘legge salica’, ovvero quella legge che consente di ereditare patrimoni solo ai figli maschi. Qui la donna ha ancora questo diritto come esemplarmente richiama la faccenda di Eleonora d’Aquitania. È una regione in cui il principio femminino è tradizionalmente molto sentito e venerato.
Altri ancora hanno ceduto alla seduzione ambigua dalla scritta che accoglie il fedele Terribilis est locus iste (questo luogo incute rispetto o timore) o dal demone Asmodeo (simile al diavolo nella sua classica iconografia) posto sotto l’acquasantiera, ma entrambe le cose per quanto bizzare sono tutt’altro che inusuali e figurano in altri luoghi sacri.
Ciò che è realmente interessante nella chiesa di Rennes è la diposizione delle stazioni della Via Crucis, risultano infatti invertite in senso antiorario, come è rappresentata al contrario la ferita sulla gamba di San Rocco, gamba destra e non la sinistra come nella tradizione cattolica.
Credo che il grande mistero sia proprio e solo in questa iconografia sacra invertita. Chi inverte una tradizione simbolica si riferisce a una tradizione non manifesta, non ortodossa e probabilmente eretica, crea un messaggio controiniziatico, attraverso una simbologia comunica a qualcuno l’appartenza a un pensiero o a una scuola differente, si appella a un sapere o a un potere non riconosciuto. Secondo alcuni interpreti la ricchezza di Saunière sarebbe da ricondurre a un ‘tesoro’ scoperto nelle sue ricerche e nei suoi scavi sotto la chiesa e nel cimitero adiacente, per tesoro si intende anche un documento scritto con qualche conoscenza segreta.
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