Nonostante il suo talento istrionico e le sue crisi periodiche era un uomo che, sapendo quel che voleva, determinato a raggiungere fino in fondo ogni suo scopo, a costo di qualunque sacrificio, amava rischiare e sapeva dominare e pilotare l’opinione pubblica. Attaccato dalla censura, che tentò di bloccare molte delle sue opere cinematografiche, messo letteralmente sotto accusa quando la sua compagnia aerea tentò la scalata per strappare alla Pan Am il monopolio sulle rotte, portato alla berlina dalle molte donne che tentò di amare, costantemente sulla bocca di tutti, bersaglio continuo di giornalisti e curiosi, forse non brillò per diplomazia e non si contraddistinse certo per la sua propensione ai compromessi, che forse invece gli avrebbero potuto spianare la strada verso il successo, ma decise al contrario di arrivarci per la via più tortuosa, senza cedere di un millimetro né retrocedere mai dalle proprie posizioni.
La sua ostinazione fu premiata.
Partendo praticamente dal nulla, come puro autodidatta, divenne inizialmente famoso per la realizzazione di uno dei film storici della cinematografia mondiale, Angeli dell’Inferno del 1930, praticamente il capostipite di tutti i Kolossal.
Costato oltre 4 milioni di dollari, circa quattro volte il film più dispendioso mai realizzato fino ad allora, con un negativo di oltre 560 ore, suddiviso in centinaia di pizze o bobine, record finora mai uguagliato, girato con tecniche di ripresa sperimentali e innovative, questo film, interamente dedidato all’aviazione, richiese anni di lavorazione.
Quando fu ufficialmente presentato riscosse un enorme successo ma, non contento, Howard Hughes, lo ritirò dai circuiti di programmazione per rimontarlo interamente con la tecnica del sonoro, che proprio allora si affacciava ad Hollywood, ancora in forma sperimentale.
La festa ufficiale per la prima del film del film viene ricordata ancora come l’evento mediatico e mondano più sontuoso di tutta storia del cinema, Howard Hughes seppe essere un regista indimenticabile anche per quell’occasione che diresse e controllò personalmente, ben consapevole del potere dei Mass Media. Così come fece in seguito per il varo di ogni sua iniziativa che, giocoforza, necessitava della pubblica approvazione, dei finanziamenti governative o delle autorizzazioni statali per arrivare in porto, egli fu oculato regista di se stesso e spese finalmente in queste occasioni la notorietà conquistata con il corteggiamento di dive famose del calibro di Katherine Hepburn, Ava Gardner, Jean Harlow, Jane Russel.
Bollato come un pazzo e un invasato dalle allora star della regia del cinema Holliwoodiano, Hughes con questo film si impose come regista, ideatore e produttore, realizzando riprese acrobatiche compiute in volo, con l’ausilio di oltre venti cineprese che riprendevano la scena da angolature diverse, creando una delle opere forse più perfette del cinema d’aviazione, soprattutto nella realizzazione delle scene di massa, dove apparivano più di trenta aerei contemporaneamente coinvolti in battaglia. Scene nelle quali lo stesso Martin Scorsese, quando si è trovato a doverle riprodurre ad oltre 80 anni di distanza, ha ammeso di aver trovato difficoltà, nonostante le moderne tecnologie, le sofisticate strumentazioni e le simulazioni elettroniche oggi disponibili.
Interpretato da Jean Harlow, fu un film interamente voluto da Howard Hughes, un gigantesco omaggio all’aviazione, un capolavoro assoluto che ancora fa scuola, il capostipite di tutti i Kolossal, una produzione realizzata da una sola persona che ne fu al contempo l’ideatore, il regista e il produttore. Sue erano le sceneggiature, sue le tecniche di ripresa, sua la selezione del cast, che aveva scelto, diretto e controllato personalmente.
Da sempre Hughes era abituato ad occuparsi, come un vero imprenditore, anche degli aspetti marginali di ogni sua attività, così come effettuava personalmente i provini per le interpreti dei suoi film, così sceglieva le apparecchiature, provandole in prima persona, e selezionava il personale tecnico e l’equipe di specialisti a cui affidare, sotto la sua costante direzione, ogni progetto.
Mise sotto contratto, lanciò e promozionò con impeccabile istinto manageriale le più celebrate dive di Hollywood, Jean Harlow, Jane Russell, Ava Gardner, Jane Mansfield, si assicurò le scritture di attori del calibro di John Wayne, Robert Mitchum, Thomas Mitchell, Walter Huston, Vincent Price e Boris Karlof, contribuì a lanciare registi indimenticabili come Dick Powell, Preston Sturges e Otto Preminger. La storia del cinema americano reca ovunque la sua impronta di genio, sperimentatore, e grande innovatore.
Ma il Cinema, con i suoi incredibili guadagni, i suoi fasti e le sue luci, gli serviva solo per foraggiare, mantenere e sviluppare l’altra delle sue grandi passioni, quella che di fatto lo divorò fino alla morte, lo sviluppo dell’ingegneria aereonautica.
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