E’ in libreria, in questi giorni di fine marzo il romanzo L’ora decisiva (61 Hours, 2010) del bravissimo scrittore inglese Lee Child.

Si tratta della quattordicesima avventura del personaggio Jack Reacher.

Questo personaggio scaturito dalla fantasia di Lee Child è nato nel 1997 con il romanzo Killing Floor. E’ stato subito un successo e attualmente la serie è arrivata al diciassettesimo titolo (A Wanted Man).

Questa serie, solo in Italia ha venduto oltre cinquecentomila copie e il successo è sempre crescente.

Jack Reacher, il coraggioso ed enigmatico protagonista della serie, come molti sanno, è  un ex United States Army Military Police  Major. Dopo la laurea, ha lavorato 13 anni come un poliziotto militare, durante il quale è entrato a far parte di una immaginaria unità di polizia militare, il 110 ° Special Investigations Unit, costituita per gestire difficili casi di eccezionale pericolosità, oppure e soprattutto quelli che coinvolgono i membri degli Stati Uniti Forze Speciali dell'Esercito.

Reacher è  ben addestrato e con un grande senso dell’onore e della giustizia. Dopo aver lasciato la polizia gira per tutti gli Stati Uniti. Non cerca mai i guai, sono i guai a cercare lui.

In questa ultimo romanzo il nostro eroe ha scelto di viaggiare su di un pullman. Arrivati nella cittadina di Boltom il mezzo si ferma per ovviare a un incidente e Reacher ne approfitta per girare nella città, anche se fa freddo (siamo nel Sud Dakota e siamo in pieno inverno) e c’è molta neve.

Vicino a Boltom c’è un penitenziario federale che ha assicurato alla città un certo benessere ma anche vari problemi e quello attuale è rappresentato da una loro cittadini che deve testimoniare in un processo per droga. Le autorità locali sono tutte impegnate a garantire la vita della testimone, a fronteggiare un numeroso gruppo di “bikers” che vogliono la libertà del loro capo in prigione in attesa del processo e altro grosso problema è il prossimo arrivo di un killer professionista che ha la missione di uccidere la testimone.

Jack Reacher si rende conto ben presto dei problemi che devono affrontare i poliziotti locali, decide di indagare e le sue scoperte fanno emergere pericolosi segreti

un brano: 

"L’uomo a cui era stato ordinato di uccidere la testimone e l’avvocato si accinse a pulire la pistola che gli era stata consegnata per quel lavoro. Era una Glock 17 né vecchia né nuova, collaudata e ben tenuta. La smontò, la pulì, la oliò e la rimontò. Le guance dell’impugnatura erano zigrinate e nei microscopici avvallamenti si era accumulata un po’ di sporcizia. La tolse con un cotton fioc imbevuto di solvente. Il nome del produttore era impresso in rilievo in fondo, un logo fin troppo complicato, dilettantistico sotto il profilo grafico, rappresentato da una grande G che circondava il resto della parola. Era facile scambiarla per una linea qualsiasi e pertanto ignorarla. A prima vista il nome sembrava essere LOCK. C’era sporcizia anche lì. L’uomo imbevve di nuovo il bastoncino e riprese il lavoro. Un minuto dopo era pulita." 

l’autore: 

Lee Child è lo pseudonimo di Jim Grant, è nato a Coventry, in Inghilterra, nel 1954. Dopo aver lavorato per vent’anni come autore di programmi televisivi, nel 1997 ha deciso di dedicarsi alla narrativa: il suo primo libro Zona pericolosa è stato salutato da un notevole successo di pubblico e critica, e lo stesso è accaduto per gli altri romanzi d’azione incentrati sulla figura di Jack Reacher, personaggio definito dal suo autore come «un vero duro, un ex militare addestrato a pensare e ad agire con assoluta rapidità e determinazione, ma anche dotato di un profondo senso dell’onore e della giustizia». Lee Child vive negli Stati Uniti dal 1998.

la quarta: 

Bolton, South Dakota. Un penitenziario federale circondato dai ghiacci ma incendiato dalla tensione. Mancano 61 ore al processo più importante mai avvenuto da quelle parti e c’è una testimone da proteggere. Janet Salter è un’innocente bibliotecaria in pensione, ma ha visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere e ora la sua vita è in pericolo.

L’ultima cosa di cui Bolton ha bisogno è l’arrivo di uno «straniero» ingombrante e pericoloso come Jack Reacher. E invece è proprio quello che accade. Un incidente ha bloccato il pullman di gitanti che ha dato un passaggio a Reacher e adesso lui è lì, come sempre l’uomo giusto nel posto sbagliato. A Reacher basta poco tempo per intuire che troppe cose non tornano e che, nonostante il dispiegamento delle forze dell’ordine, la vita della testimone non è affatto al sicuro. Qualcuno potrebbe tradire.

Mentre la temperatura non sale mai sopra lo zero e il conto alla rovescia prosegue implacabile, Reacher decide di indagare e, in quella situazione, c’è solo una persona cui può rivolgersi: il maggiore Susan Turner, la donna che ha preso il suo posto nell’esercito, al comando della 110a unità della polizia militare. È con il suo aiuto che Reacher scoprirà cosa si nasconde veramente in un edificio costruito più di cinquant’anni prima in mezzo alla neve e al nulla, un edificio solo apparentemente abbandonato, ma in realtà custode di un segreto spaventoso. 

Lee Child, L’ora decisiva (61 Hours, 2010)

Traduzione Adria Tissoni

Longanesi, collana La Gaja Scienza 1043, pagg. 375, euro 17,60