-Stia sicuro che, dopo che me l’avete detto voi, la prima cosa che farò, domani mattina, sarà di farmela fare. Dio, ma siete peggio degli untori!
-Dottore, per tornare a cose serie, noi eravamo stati invitati proprio dal morto, a presenziare a questa cerimonia, ma eravamo appena arrivati, in tempo per vedere stramazzare il povero prete.
-Com’è morto?
Prouty s’inginocchiò, dopo aver scostato un po’ di neve dalla strada, posando per terra la sua inseparabile borsa.
-Mmhhh. Vediamo. Ah, ecco. Sì, sì.
-Ma sì cosa?
-Sì. Il prete è stato ucciso.
-Beh, su questo eravamo d’accordo tutti anche prima che lei arrivasse. Ma che altro c’è? Com’è morto? Cosa hanno usato?
-Non saprei. Probabilmente un pugnale, uno stiletto forse, con lama sottile.
L’Ispettore fece l’occhiolino a suo figlio.
-Rompiscatole, ma bravo.
-Scusi?
-Hanno usato uno stiletto: eccolo!
-E lei mi chiede pure cosa possano avere usato? Ma che fa, interroga? Prova le mie capacità? Le ricordo che io sono..
-So benissimo chi sia lei.
-Morte all’istante?, chiese Ellery.
-Secondo più, secondo meno, disse Prouty tornato professionale come sempre.
-Sarebbe riuscito secondo lei a scrivere qualcosa?
-Prima di morire, dice?
-Sì.
-Mah, forse. Il colpo anche se mortale non ha centrato il punto, ma l’ha come sfiorato- Sì, forse qualche momento di lucidità l’avrebbe avuto. Ma..pochissimi istanti. Solo che..il dolore sarebbe stato tale e per di più ferito nel midollo allungato, che..Non so. Mi pare impossibile, a dire il vero. Perché?
-Abbiamo trovato delle lettere tracciate nella neve, col dito, prima di morire. Guardi.
-Interessante. Ma, qualcuno deve aver visto qualcosa.
-Eravamo presenti io e mio figlio.
-Quindi avete visto chi l’ha accoltellato.
-E’ questo il punto: nessuno si è avvicinato al prete, potete chiederlo a chiunque abbia assistito come noi alla funzione religiosa! Per assurdo che possa essere, quello è stramazzato sulla neve, bagnandola di sangue, come se qualcuno, invisibile agli occhi dei più. L’avesse pugnalato. Cosa che invero è accaduta.
-Ma, insomma! Non affermerete mica che un fantasma l’abbia pugnalato!
-Quasi, quasi, comincerei a farvi un pensierino.
-Cose da pazzi! Ellery, almeno lei, non penserà mica ad un fantasma?
-Perché no?, rispose quello pensieroso.
-Ma voi due siete davvero matti!
-Dottore, sul risvolto della tonaca del prete abbiamo trovato questo, disse Velie con un sorriso compiaciuto.
E gli consegnarono l’orologio d’oro, raccontandogli il resto.
Samuel Prouty si sedette sconsolato su una panca.
-Ma perché capitano solo a me?
Poco dopo il cadavere fu prelevato per essere portato all’obitorio dove sarebbe stato sottoposto ad autopsia, e il pugnale analizzato casomai si fossero rilevate delle impronte.
Decisero di fare l’indomani un sopralluogo nel piccolo orfanotrofio, gestito da O’Rourke e altri 2 domenicani irlandesi: Robertson e Rafferty.
La mattina dopo bussarono al portoncino dell’Istituto. Comparve il volto del frate portiere, che chiese chi fossero, prima di accompagnarli al cospetto del Superiore di quella estremamente ridotta comunità di domenicani, che aveva perso, la notte prima, quasi da solo il 50% della vitalità che avesse a disposizione.
La prima cosa che si notava guardando Padre Rafferty era la gran massa di capelli bianchi, che proprio non ne volevano sapere di diradarsi, e due enormi basette che gli scendevano quasi sino al mento. E due occhi attentissimi e guizzanti, azzurri come il mare in tempesta.
-Cosa ci può dire su Padre O’ Rourke?
-Tutto e solo il bene possibile.
-C’era qualcosa che lo aveva turbato negli scorsi giorni?
Il prete apparve turbato.
–Ecco, veramente qualcosa c’è, ma..
-Ma cosa?
-A me risultano solo riflessioni, e null’altro di Padre O’Rourke, tengo a precisare. Ma siccome me l’avete chiesto, ho il dovere di rispondervi: ecco, lui pensava che qualcuno adescasse le orfane, per portarle forse anche ritengo io, sulla strada della perdizione.
-Con chi hanno, i vostri orfani, rapporti nel mondo esterno?
-Mah, che devo dirle? Prima o poi vengono istradati a lavori artigianali in modo che sappiano guadagnarsi un posto nella vita e poi possano a loro volta costruirsi una famiglia.
-Sì, ma fino a quel momento, che rapporti hanno?
-Pochi o nessuno.
-Sì, ma ci sarà pure un’occasione in cui vengono necessariamente a contatto con qualcuno del mondo esterno..
-Forse, quando fanno le visite mediche.
-Ah! Quindi non vi è un piccolo ambulatorio all’interno dell’orfanotrofio! Significa che le visite avvengono al di fuori, in qualche altra struttura?
-Sì, certamente. Presso l’ambulatorio del Dottor Morehunt, un nostro affezionato parrocchiano, che ci offre volontariamente i suoi servigi, senza alcun compenso.
Ellery fissò suo padre: lo fissò in maniera tale che l’ispettore rabbrividì.
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