Con il numero 108 della collana I Bassotti, la Polillo pubblica In viaggio col morto (Death in the Back Seat, 1936) il primo romanzo giallo della scrittrice americana Dorothy Cameron Disney.

La Cameron è una autrice che si è guadagnata una buonissima reputazione come scrittrice di gialli, pur avendone scritti solo nove.

Nel 1936, anno in cui pubblicò questo suo primo romanzo face scuola il modo di scrivere di Mary Roberts Rinehart, cioè quella contraddistinta dalla formula “Had-I-But-Known”, nella quale l’eroina di turno vive retrospettivamente la vicenda oggetto del racconto rammaricandosi del fatto che “se solo avesse saputo” i terribili delitti successi non sarebbero mai accaduti.

Della scrittrice recentemente la Mondadori ha ristampato, nei classici, il romanzo giallo Il pagliaio.

L’autrice: 

Dorothy Cameron Disney (1903-1992), nacque nel territorio indiano di Atoka, l’attuale stato di Oklahoma. Dopo aver frequentato la George Washington University e il Barnard College di New York, iniziò a lavorare svolgendo le attività più disparate: da stenografa a hostess di night club, da copywriter a comparsa di film. Sposatasi con Milton MacKaye, nel 1929 cominciò a scrivere racconti per diversi giornali e nel 1936 pubblicò il suo primo romanzo, Death in the Back Seat (In viaggio col morto). Considerata una seguace della scuola di Mary Roberts Rinehart – quella nella quale l’eroina di turno vive retrospettivamente la vicenda oggetto del racconto rammaricandosi del fatto che “se solo avesse saputo allora quello che sa adesso” certi eventi drammatici non sarebbero accaduti – la Disney fu particolarmente elogiata dalla critica che ne mise in rilievo le qualità letterarie. Nel 1949, con la pubblicazione di The Hangman’s Tree, il suo nono romanzo, abbandonò la produzione di mystery per dedicarsi al giornalismo. Dal 1953 firmò per The Ladies’ Home Journal una rubrica dal titolo “Can This Marriage Be Saved” sui problemi di coppia che venne pubblicata con grande successo per oltre trent’anni.

la “quarta”: 

Jack e Lola Storm, una giovane coppia di sposi, decidono di abbandonare la frenesia di New York e trasferirsi in campagna; lui è un pittore e lei una scrittrice ed entrambi sono convinti che il Connecticut col suo dolce paesaggio sia il luogo ideale per concentrarsi sul lavoro. Certo, il nuovo stile di vita presenta alcuni inconvenienti: il cottage che hanno preso in affitto è piuttosto malridotto e il paese più vicino, Crockford, dista sei miglia. Ma a tutto ci si può abituare, anche alle ingerenze di Luella Coatesnash, la loro affittuaria e vicina di casa, che li tratta al pari di servitori persino quando si trova in vacanza in Europa. Infatti, in un piovoso pomeriggio di marzo, una sua conoscenza di nome Elmer Lewis telefona a casa Storm e, con toni poco affabili, chiede – anzi, pretende – che lo si vada a prendere alla stazione di New Haven, a oltre trenta miglia di distanza, e lo si accompagni subito a Crockford. I coniugi acconsentono a malincuore non immaginando che il viaggio finirà in tragedia. Perché quell’ospite così scontroso, che aveva insistito per occupare lo strapuntino sul retro dell’auto in modo da vigilare sui suoi bagagli, arriverà a destinazione privo di vita con un proiettile in corpo. Per i poveri Storm, in questo mystery del 1936 finora inedito in Italia, la tanto sospirata vita di campagna si trasformerà in un inferno.

Dorothy Cameron Disney, In viaggio col morto (Death in the Back Seat, 1936)

Traduzione Maria Castino Bado

Polillo Editore, collana I Bassotti 108, pagg. 315, euro 15,40