Anche nel film è Alan Delour a sottolineare che tra loro c’è un legame particolare. Nessuno è immune a quel gioco perverso di omicidi, nessuno. Nemmeno Malcom e la sua donna. Solo che a questo punto il film prende un’altra strada e la maledetta estate di Borsos non segue più quella di Katzenbach. Finale puramente cinematografico, azione e colpi di scena per venti minuti di alta tensione. Quanto era rimasto in sospeso nel finale del romanzo qui viene esplicitato, per buona pace dello spettatore.
Nel suo libro On Writing, a metà strada tra autobiografia e manuale di scrittura, Stephen King cita anche John Katzenbach. Il re dell’horror sta parlando dei dialoghi ed è a questo punto che prende spunto da un romanzo dell’autore di Maledetta estate. Purtroppo per Katzenbach il commento non è lusinghiero e King critica aspramente il suo modo di far dialogare i personaggi nel romanzo Corte Marziale (Hart’s war, 1999, pubblicato da Mondadori nel 2000). Solo lodi, da questo punto di vista invece per Elmore Leonard, capace di dipingere i propri personaggi proprio attraverso il loro modo di parlare.
Inutile soffermarci sulla validità della considerazione di King. È interessante riflettere però su alcuni dati. Innanzitutto la fama di Katzenbach. Se uno scrittore come il re dell’horror è arrivato a menzionare l’autore di Princeton in uno dei suoi testi di maggiore importanza, significa che successo e notorietà non mancano di certo all’oggetto della critica. Maledetta estate, lo abbiamo detto, è un romanzo ancora acerbo, ma a nostro avviso gli ingredienti sono stati mescolati bene e con attenzione. È l’esordio letterario dell’autore, non bisogna dimenticarlo, e si è subito guadagnato il grande schermo, privilegio riservato a ben pochi. Inoltre, e questo è il secondo aspetto che vogliamo mettere in luce, anche in altre due occasioni i romanzi di Katzenbach sono stati scelti per trasposizioni cinematografiche.
Nel 1995 La giusta causa (Just cause – dal romanzo omonimo del 1992, in Italia pubblicato nel 1996, collana Il Giallo Mondadori), per la regia di Arne Glimcher, vede tra gli attori protagonisti addirittura Sean Connery.
E nel 2002 proprio il romanzo criticato da Stephen King diventa anch’esso un film di successo, Sotto corte marziale, anche grazie alle interpretazioni di Colin Farrell e Bruce Willis.
Tre film importanti, sempre con attori di livello internazionale, per i romanzi di John Katzenbach. Forse, a dirla con King, non caratterizzerà i suoi personaggi attraverso dialoghi vivaci ed entusiasmanti, ma è capace di regalare ai lettori, e di riflesso agli spettatori, storie davvero interessanti e che offrono numerosi spunti e chiavi di lettura.
E poi, quello di King non è altro che un giudizio soggettivo. Siamo sicuri che i milioni di lettori che Katzenbach ha in tutto il mondo avranno molto da ridire su questo. Si può diventare un autore di successo anche per caso, ma rimanerlo per 30 anni, dopo 10 romanzi e 3 film, non è uno gioco da ragazzi. Diciamo che dopo la sua prima maledetta estate il reporter di cronaca nera del Miami Herald John Katzenbach ha saputo continuare con merito la strada intrapresa. Con buona pace di Stephen King e detrattori dell’ultima ora.
Scheda del film
The Mean Season (Maledetta estate)
(USA, 1985)
Regia:
Phillip Borsos
Soggetto:
Dal romanzo In The Heat of the Summer di John Katzenbach
Sceneggiatura: Leon Piedmont
Prodotto da:
David Foster e Lawrence Turman
Musiche originali: Lalo Schifrin
Cast:
Kurt Russell (Malcom Anderson)
Mariel Hemingway (Christine Connolly)
Richard Jordan (Alan Delour)
Richard Masur (Bill Nolan)
Richard Bradford (Phil Wilson)
Joe Pantoliano (Andy Porter)
Andy Garcia (Ray Martinez)
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