Ormai è un dato di fatto. Il commissario giallistico ha perso da tempo la sua compostezza, il suo aplomb, il suo atteggiamento riguardoso e comunque di rispetto verso l’altro sesso. Non c’è niente da fare. Ora nelle storie poliziesche appare sempre più spesso la belloccia di turno che serve a distrarre e a ingrifare (mio conio) il povero commissario. Che sia single o sposato con un matrimonio in avanzato stato di decadimento e putrefazione. La storia può andare avanti tra sorrisi, ammiccamenti, leggero sfiorarsi di mani senza giungere all’atto finale e può addirittura arrivare alla scoperta dell’attrezzo che viene in qualche modo respinto. In una vicenda per ben due volte (non scherzo!) e mi domando come facciano poi i due personaggi a continuare tranquillamente il discorso con il commissario evidentemente ancora tutto teso in una parte ben precisa del suo corpo.

L’approccio qualche volta si conclude felicemente e allora la belloccia di turno diventa una fidanzata vera e propria per cui la cosa si complica se c’è ancora la mogliera di mezzo. E qui l’incasinamento sentimentale arriva al culmine con gridolini di gioia dei lettori, soprattutto del gentil sesso (credo), che vanno matti per i summenzionati incasinamenti.

Se il commissario è più giovane, vestito alla moda e dal comportamento disinvolto può farsela addirittura con ragazzine più o meno maggiorenni (non si sta a guardare tanto per il sottile) per cui non c’è bisogno di manfrine varie per arrivare al dunque. Un salto sul letto (ma anche il divano va bene) e via.

Lo stesso dicasi per la commissaria single il cui belloccio di turno gira, però, dalle sue parti, ovvero un sottoposto che la fa palpitare e sdilinguire per tutto il racconto, senza mai arrivare alla concretezza se non, magari, durante un sogno tormentato. Al risveglio meglio una doccia fredda, per calmare i bollenti spiriti. E quando pure sia perfettamente legata ad un vincolo matrimoniale, non mancano fremiti stuzzicarelli per quello o quell’altro, durante il completo svolgersi della storia.

Come ho già scritto da altra parte “Tutta la vicenda spesso (non sempre, tengo a sottolinearlo) scivola via melensa e sciapita fra occhiate sensuali, sussulti, batticuore, rossori, pianti, baci trascinanti e incredibili, invidia e gelosia, momenti di abbattimento e frustrazione attraverso l’ormai classico linguaggio legger-spiritoso, e pure banalotto, che va tanto di moda.

Non c’è niente da fare. E’ il momento dei gialletti rosa. Inutile storcere la bocca e se vendono hanno pure ragione”.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it

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