Trattasi di un diario particolare, molto particolare. Qualcuno chiederà “Di un autore famoso vivente o di un autore famoso del passato?”. Niente da fare. Di un autore sconosciuto semivivente. Il mio. Praticamente “Diario mediocre del solito giallista scacchista con il solito piede e tre quarti nella tomba (ora anche più di tre quarti)” che dovrebbe essere pubblicato a settembre nel blog del giallo Mondadori. Dico dovrebbe perché visto il titolo… Un diario che parla di libri, con qualche spunto ironico sulla realtà e sul personale che ha come scopo quello di mantenere il lettore nella mediocrità più trita e ritrita che va tanto di moda.

Qui un piccolo stralcio (si sente che ho studiato) del suddetto.

20 giugno

Sta prendendo piede il sorriso. Me ne sono accorto, in piccolo, dalle mie satirette e dai miei “elogi” (uno perfino sulla stronzata ed uno sulla tomba tanto per tirarmi su il morale) che su “Sherlock Magazine” hanno avuto più lettori delle recensioni. Questo se da una parte un po’ mi deprime, dall’altra mi rincuora. Vuol dire che in giro c’è ancora voglia di allargare la bocca, seppure in un momento di crisi (o forse proprio per questo).

Grande successo del giallo umoristico di Marco Malvaldi “Odore di chiuso”, Sellerio 2011, con l’ironia tipicamente toscana dell’autore: ora sulla tronfia rozzezza del mondo baronale, ora sulla misera condizione della donna, ora sull’unità d’Italia (tema quanto mai attuale), ora sui vari personaggi (preso di mira anche il Carducci mentre piscia) e perfino sugli animali (un cane e due gatti). Siamo a fine dell’800, nel castello di Roccapendente della maremma toscana. E qui, a dare una mano alle indagini sul relativo morto ammazzato arriva Pellegrino Artusi, sì proprio quello del famoso libro di ricette (ormai indagano tutti).

Ma ci sono anche altri segnali evidenti, vedi “Galeotto fu il libro” di Ian Sansom (critico letterario del “Guardian”) TEA 2011. Protagonista il bibliotecario ambulante della campagna irlandese Israel Armstrong, cicciotello soprappeso pieno di tic, in crisi con la fidanzata Gloria (cosa non si fa per crearne uno un po’ diverso dagli altri!). Il Nostro deve vedersela con la scomparsa di una ragazza sparita di casa dopo avere preso in prestito un libro. Molte situazioni divertenti e surreali.

Chi vuole farsi due risate con i racconti di Lucius Etruscus qui http://www.thrillermagazine.it/racconti/un_giorno_di_ordinaria_bibliofilia/. Praticamente una parodia di Marlowe. E non si pentirà.

Ritornando agli “elogi” sono stato un sacco contento (stavo per scrivere un sacco bello) di trovare fra le mie letture l’elogio dell’indolenza di Salman Rushdie, che riecheggia un po’ il mio elogio della lentezza, pubblicato sempre su “Sherlock Magazine” (dovrebbe essere il contrario ma qui faccio come mi pare).

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15 luglio

Fissazione. Se c’è qualcosa in giro di Mauro Boncompagni mi ci butto a babbo morto (l’avrete già capito).Come in “Omicidio nella quarta dimensione” di Harry Stephen Keeler, shake edizioni 2011, curato dal Nostro. Una capocciata tremenda! In senso positivo e negativo. Positivo perché è un libro geniale (leggi assurdo), negativo perché occorre un’attenzione spasmodica tra lettere, disegni, fotografie, rapporti, racconti, estratti da riviste e…e quella stramaledetta teoria tetradimensionale che mi ha tenuto con gli occhi sbarrati anche dopo la lettura (praticamente un lemure). Mauro, sceglili più semplici!

Se volete un librettino piccolo piccolo che vi faccia uscire dai gangheri perché non ci capite nulla, per il modo ripetitivo e frammentario usato volutamente dalla scrittrice, beccatevi “Sangue in sala da pranzo” ;;di Gertrude Stein, Sellerio 2011. Sono riuscito a carpire qualcosa dalla “Prefazione”. Di solito la ritengo inutile e noiosa, ma in questo caso l’ho abbracciata come si abbraccia, piangendo di gioia, uno che ci salva dalle sabbie mobili.

16 luglio

E a proposito di capocciate tremende, non in senso metaforico però. Camminare e leggere in quel di Ampugnano, aeroporto di Siena, non è sempre conveniente. Soprattutto quando il libro “Tredici passi alla forca” di Carr e Gielgud, è tale da incollarti alla pagina. Ci sono i pini da evitare (già detto all’inizio) e, se ad un certo punto non svolti e vai a dritto, esiste pure un cancello chiuso. L’impatto è diverso ma il dolore è lo stesso. Idem la figura di merda.

17 luglio

Ho una spiacevole sensazione. Come se qualcuno, con le fattezze di Tremonti, frugasse nel mio povero borsellino. E, per essere volgarotto, come se qualcuno (sempre lo stesso individuo) mi pigiasse di dietro e io debba stare fermo per non fare il suo gioco.

18 luglio

Ritorna Kathy Reichs con “La cacciatrice di ossa”, Rizzoli 2011, e non poteva che scegliere un titolo attinente con questa parte del nostro corpo. Ricordo “Ossario”, “Carne e ossa”, “Skeleton”, “Le ossa del diavolo”, “Duecentosei ossa”, “Le ossa del ragno” e non so se ne ho lasciato qualcuno. Una volta, preso dalla stizza, ho scritto una satiretta dal titolo “Dateci la ciccia!”.

Un buon inizio di un libro è pure un bel viatico per il successo. Vedi quello di “La cavalcata dei morti” di Fred Vargas, Einaudi Stile Libero 2011. L’ho qui sotto mano. Una vecchia morta a bocca spalancata sul letto e una scia di bricioline di pane che dalla cucina arrivano fin sulle lenzuola. E il nostro commissario Jean Baptiste Adamsberg a scervellarsi su questo piccolo, stuzzicante dettaglio. Andando avanti viene fuori dal Medioevo “La Caccia selvaggia”, ovvero “La Schiera furiosa”, ovvero “La Masnada di Hellequin” che imperversa sul “sentiero di Bonneval, nella foresta di Alance” e il lettore non vede l’ora di risolvere il mistero (furbetta, eh!).

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25 luglio

Continuano le tragedie dei poveri bambini infilati spesso a forza in certi libracci solo per attirare l’attenzione dei lettori. Da galera. O meglio da ripristino della pena di morte. A scelta impiccagione o impalatura.

28 luglio

Chi vuole vedersela subito con una caterva di morti ammazzati butti giù dallo scaffale “La casa dei sette cadaveri” di Jefferson Farejeon, Polillo 2011, e si vedrà accontentato. In una villa sulla contea dell’Essex sono ad aspettarvi a braccia aperte (anche se un po’ rigide) sette cadaveri, sei uomini ed una donna, che vi faranno buona compagnia. Un amico silenzioso è raro come un politico onesto.

Vi aspetto tutti! (quello che mi piace di me stesso è un inguaribile ottimismo).

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