La pubblicazione dell’ Avventura della banda maculata in volume singolo illustrato e in nuova traduzione (© 2009) non può che farmi piacere. In primo luogo, perché chiunque ritraduca, riscriva, ri-illustri, ri-pubblichi il Sacro Canone gode da parte mia di stima incondizionata; in secondo luogo, perché il volume in questione ha l’impostazione grafica e perfino l’odore dei libri per ragazzi di una volta, che erano ANCHE oggetti artistici, cioè da guardare, toccare, contemplare, e ri-leggere oltre che leggere; in ultimo, perché le avventure di Sherlock Holmes, ai tempi della loro prima uscita (nel caso della storia in questione, “The Speckled Band”, 1892), apparivano sui giornali … e quindi l’idea che questo racconto (che sì e no occuperebbe una ventina di pagine) riviva in format autonomo, con una copertina rigida, e con il contributo di un’artista… beh, è davvero una bella rivincita.
L’autore è sempre Conan Doyle, naturalmente, ma fin dalla copertina si annuncia accanto a un nome di donna, un nome francese: Christine Espié.Come se di fatto gli autori fossero non uno, ma due. Questo binomio (ripetuto nel frontespizio) è un bell’esempio di quel dialogo al di là dello spazio e del tempo che a volte si attua magicamente nella pratica letteraria. C’è poi un terzo “autore”, naturalmente, che è il traduttore: non dimentichiamo Nello Giuliano, che fa un lavoro dignitoso anche se a tratti opinabile (qualche esempio? … Holmes e Watson si danno del “voi” e non del “lei” come invece vorrebbero gli studiosi “progressisti” – con buona pace di quelli “conservatori” che comunque rispetto; … la cliente è apostrofata sempre da Holmes come Madame, alla francese, e sinceramente non se ne comprende il perché; il coroner della contea resta coroner, come se in italiano non esistesse il suo equivalente, ossia il magistrato incaricato delle indagini….. ma suvvia, sono scelte che possiamo perdonare).
E la “co-autrice”? Non di co-autrice in realtà si tratta, ma dell’illustratrice, una giovane artista francese che si chiama Christel Espié, è nata ad Aix En- Provence e attualmente vive e lavora ad Avignone. Diplomata presso l’École Émile Cohl à Lyon, ha illustrato diversi classici per ragazzi e con il suo lavoro su Sherlock Holmes ha ottenuto un enorme successo di critica. Già illustratrice di due docufiction, Magellan autur du monde e L’esclave au grain de beauté, la Espié ha un tratto morbido e predilige i colori decisi; non troverete le ombre della metropoli vittoriana (anche perché questo racconto è ambientato in campagna) ma volti espressivi, gestualità colte nella loro immediatezza, con un tocco di esotico. Holmes è un po’ dandy col suo cappello a cilindro, ma perdoniamo anche questo.
La Espié si inserisce dunque nella prestigiosa tradizione degli illustratori di Conan Doyle, che è un Canone a parte: e vale la pena ricordare che il primo di tutti, Sidney Paget, fu un illustratore “per caso”, in quanto George Newnes dello Strand Magazine in realtà voleva il fratello minore di Paget, Walter, al tempo più conosciuto di Sidney (avendo illustrato Treasure Island e Robinson Crusoe). Tuttavia fece un errore e commissionò il lavoro a Sidney. E fu l’inizio di una brillante carriera: Sidney fece in tutto 537 illustrazioni e la fama di Holmes è in parte legata proprio a queste.
Brava dunque Christel, anche se devo ammettere che personalmente sono legata a illustrazioni più tradizionali; ma soprattutto, brava la casa editrice francese che ha scelto l’opera d’arte di una giovane artista piuttosto che utilizzare le solite vecchie immagini di repertorio o ricorrere, come è stato fatto nel nostro Paese (ma non farò nomi), a fotogrammi dei recenti film con Robert Downing Jr in copertina per rendere più allettante il prodotto. Complimenti invece all’editore Donzelli, che ha coraggiosamente pubblicato la traduzione in italiano mantenendo inalterato un design grafico-artistico che non si rivolge certo al grande pubblico.
Arthur Conan Doyle, Christel Espie’, Le inchieste di Sherlock Holmes: L’avventura della banda maculata, Traduzione dall’inglese di Nello Giugliano, collana Fiabe e storie (album), 2011.
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