Nel numero 92 della collana I bassotti della Polillo Editore, viene pubblicato L’alibi di Scotland Yard (Scotland Yard Alibi, 1938) un interessante giallo, inedito in Italia, scritto dall’autore inglese Don Betterridge, uno pseudonimo usato da Bernard Charles Newman, un prolifico autore che nella sua carriera di scrittore ha spaziato su svariati argomenti, dalla Spy stories alla fantascienza e proprio nel campo della fantascienza nel nostro paese è stato tradotto un suo romanzo, è il famoso  Piatti volanti (The Flying Saucer, 1948) pubblicato nel 1950 nella collana Il romanzo per tutti n. 13 del Corriere della Sera.

Tra i suoi romanzi e racconti gialli indubbiamente il più famoso e L’alibi di Scotland Yard nel quale l’autore ha la grande abilità di scrivere una storia nella quale è lo stesso assassino che racconta tutto ma il lettore solo alla fine riuscirà a scoprire chi è tra i vari personaggi.

L’autore:

Don Betteridge (1897-1968), al secolo Bernard Charles Newman, nacque a Ibstock, nel Leicestershire. Durante la Prima Guerra Mondiale lavorò nei servizi segreti inglesi che lasciò, alla fine del conflitto, con il grado di capitano. Autore assai prolifico, spaziò in diversi ambiti letterari, dai libri per ragazzi a quelli di viaggio, dalle spy stories alle detective novels, dai saggi alla fantascienza. Rinomato storico e grandissimo esperto di spionaggio, tra il 1928 e il 1940 tenne oltre 2000 conferenze sul tema viaggiando in lungo e in largo per l'Europa. Il suo primo romanzo, The Cavalry Went Through (1930), gli diede immediata fama, in seguito accresciuta dalla pubblicazione di Spy (1935), un'opera di successo internazionale. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale lavorò presso il Ministero dell'Informazione britannico e nel 1942 fu inviato dal suo governo in Canada e negli Stati Uniti dove tenne un ciclo di conferenze per i membri del Congresso e gli alti ufficiali militari. Tra le sue opere occorre citare anche Spy Catchers (1945) e Epics of Espionage (1950), due raccolte di celebri casi di spionaggio. Con lo pseudonimo di Don Betteridge, Newman firmò alcuni mystery, il più famoso dei quali è L’alibi di Scotland Yard.

la “quarta”:

"Subito dopo aver ucciso Monckham, andai direttamente a Scotland Yard. Mi sembrava il posto migliore per crearmi un alibi".

Inizia così, in questo modo stupefacente e intrigante, questo romanzo scritto originariamente nel 1938 e finora inedito in Italia. Ma nonostante l'apparenza il lettore non saprà fino alla fine - in realtà fino all'ultima riga del libro -chi è il colpevole, sebbene quest'ultimo ci racconti in prima persona i suoi movimenti. Monckham, la vittima, era un ricattatore che aveva estorto denaro a numerose persone. Dunque sono in molti quelli che avevano un movente e che hanno tratto vantaggio dalla sua morte. Ma chi fra loro è il narratore assassino? Un assassino che, anche se attentissimo a non tradirsi, è però estremamente fair nei confronti delle altre persone coinvolte al punto da intervenire con opportune anonime indicazioni agli inquirenti per dimostrare come il presunto colpevole di turno non possa aver commesso il crimine. Un libro assolutamente anomalo nel suo genere, una sfida al lettore che non potrà fare a meno di cercare di superare in astuzia l'autore e scoprire il colpevole prima che gli venga svelato.

Don Betteridge, L’alibi di Scotland Yard (Scotland Yard Alibi, 1938)

Traduzione Dario Pratesi

Polillo Editore, collana I bassotti 92, pagg. 283, euro 13,90

ISBN 978-88-8154-373-1