Un caso per tre detective di Leo Bruce, Polillo 2010.
Al ricevimento del dottor Thurston e di sua moglie Mary si discute di delitti. Incomincia Alec Norris che regge la maggior parte della conversazione “pur mostrando di disprezzare l’argomento”, poi il giovane David Strickland per il quale “questa narrativa è diventata una specie di partita a scacchi fra l’autore e i lettori. Ma ormai i lettori hanno mangiato la foglia. Non sospettano più dei maggiordomi, bensì dei personaggi che “non possono” aver commesso il delitto”. Anche allora, siamo nel 1936, c’erano le solite discussioni…Con i sopra menzionati abbiamo pure Sam Williams, avvocato di famiglia, il vicario Rider, fanatico puritano e, a raccontare in prima persona, Lionel Towsend.
Entriamo nel vivo. Mary Thurston va a letto come al solito alle undici, tre grida e viene ritrovata uccisa con la gola tagliata nella classica stanza chiusa che andava tanto di moda. Un delitto impossibile, addirittura “soprannaturale”, altro leit motiv di quei tempi.
Ad indagare il grossolano sergente Beef e tre detective: Lord Simon Plimsoll, monsier Amer Picon e monsignor Smith, modellati con ironia sulle figure di Lord Peter Wimsey, Hercule Poirot e Padre Brown. Il sergente Beef non è preso molto in considerazione “Insomma Beef” intervenne Williams “Questi signori hanno delle domande importanti da fare. Cerchiamo di non perdere altro tempo”, ma anche Beef non prende troppo in considerazione i tre detective se li considera “dilettanti”. Una bella lotta fra loro.
Seguiamo la storia attraverso gli umori di Towsend, lo vediamo ascoltare attentamente gli interrogatori, meravigliarsi, dubitare, escogitare, seguire i tre detective nelle loro missioni, mettere in risalto i loro metodi di indagine, le loro caratteristiche comportamentali, il loro modo di esprimersi, i loro tic e le loro manie. Ognuno arriva ad una conclusione: tre teorie, tre spiegazioni elaborate e ricchissime da far restare a bocca aperta il nostro Towsend, con ripetuti colpi a sorpresa (anche troppi) che fanno restare a bocca aperta il lettore.
Un libro interessante che ci riporta indietro nel tempo, a quelle prove di abilità deduttive che venivano richieste ai più abili scrittori.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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