Con la versatile penna del grande autore Francisco Gonzalez Ledesma, torna in azione il famoso ispettore Mendez nel romanzo Cronaca sentimentale in rosso (Cronica sentimental en rojo, 1984)., romanzo con il quale ha vinto il Premio Planeta nel 1984.
L’autore è nato a Barcellona nel 1927, e recentemente è al centro di una riscoperta e di un travolgente successo in Spagna e anche in molti altri paesi. Anche questo romanzo fa parte della serie dedicata all’ispettore Mendez che ormai ben conosciamo, un uomo che ha passato la maggior parte della sua vita per le strade di Barcellona di cui conosce ogni sordido vicolo, sempre alle prese con ladri e assassini, ma nonostante queste dure esperienze è rimasto ancora un puro dal cuore buono.
Anche questa volta l’autore ci offre un romanzo ricco di suspense, una storia sociale che affonda le sue radici nell’atmosfera di Barcellona, negli uffici dei suoi avvocati, nelle redazioni dei suoi quotidiani, nelle ville di chi ha davanti a sé un futuro – sotto forma di conto in banca – e nelle catapecchie di chi invece ha solo un passato – sotto forma di dossier della polizia.
Come sempre la protagonista è la città di Barcellona e questa volta l’ispettore Mendez è stato mandato a fare un lavoro certo non adatto al suo fiuto, deve controllare le spiagge e passa un po di tempo in un bar e dalla sua “postazione” ammira la bella Olvido Montal che prende il sole in topless.
Mendez conosce il nome della donna perchè è un giudice, e la Montal è alle prese con una eredità contesa, un grosso patrimonio che fa gola a vari pretendenti.
Mendez si trova coinvolto nella faccenda quando nella casa del giudice, che si trova vicina alla spiaggia viene ritrovato un seno (e questo potrebbe essere un macabro avvertimento) poco dopo viene ripescato a mare il corpo di una giovane donna mutilata, appunto di un seno
Anche questa volta l’autore ci offre un romanzo ricco di suspense, una storia sociale che affonda le sue radici nell’atmosfera di Barcellona, negli uffici dei suoi avvocati, nelle redazioni dei suoi quotidiani, nelle ville di chi ha davanti a sé un futuro – sotto forma di conto in banca – e nelle catapecchie di chi invece ha solo un passato – sotto forma di dossier della polizia.
L’autore:
Francisco Gonzàlez Ledesma è nato a Barcellona nel 1927. A ventun anni ha vinto il Premio Internazionale per il Romanzo con Tiempo de venganza assegnato da una giuria in cui erano presenti Somerset Maugham e Walter Starkie. Durante il franchismo ha scritto una serie di romanzi, censurati dal regime, che gli hanno permesso di ottenere il Premio Pianeta e per ben due volte il Premio Mystère per il migliore romanzo straniero pubblicato in Francia. Caporedattore di «La Vanguardia», ha scritto, tra l'altro, Cronica sentimental en rojo, Premio Pianeta 1984, e Soldados. Con lo pseudonimo di Enrique Moriel, ha scritto La ciudad sin tiempo. Tra le sue opere Mistero di strada (Giano 2008), Premio Novela Negra 2007, Storia di un dio da marciapiede (Giano 2009), La dama del Kashmir (Giano 2009), Cinque donne e mezzo (Giunti, 2009).
la “quarta”:
Olvido Montal ha trovato casa a San Salvator, a Barcellona. Una casa con un cuore, come dice lei, con le pareti ocra e un piccolo cortile che si affaccia sulla sabbia della spiaggia e sui rumori del mare.
Qualche volta Olvido si azzarda a esibire il seno nudo su quella spiaggia di famiglie dove anche gli ombelichi hanno il certificato matrimoniale. Lo fa con naturalezza, portando a spasso sulla riva la sua alta statura, le sue gambe lunghe dalle cosce possenti, sode e dure.
Tra i piú esperti nell’osservazione di quelle grazie, c’è il vecchio poliziotto Méndez. Esiliato dal suo quartier generale in calle Nueva, espulso dal Quinto distretto di Barcellona, Méndez è stato assegnato alla sorveglianza dei lidi. Un lavoro da pensionati, qualche controllo di borseggiatori e piccoli spacciatori, qualche ispezione di alberghi e bar alla ricerca di scontate irregolarità.
Per fortuna Méndez lo nobilita trascorrendo il suo tempo al bar Can 60, un locale che conserva meravigliosamente l’aria di un rifugio di pescatori dediti a contemplare la vita che passa, con le sue pareti tirate a calce, le sedie decrepite, le brocche abituate a infiniti travasi di vini e accostamenti di sgombri, sardine e arselle.
In quel rifugio, perfetto per chiunque voglia avere l’eleganza di scegliere la propria morte nell’indifferenza piú assoluta del mondo, Méndez contempla la bella Olvido Montal.
Nell’istante in cui ha saputo che la donna è un giudice, Méndez è rimasto per un po’ deluso, poi ha trascorso i successivi dieci minuti a pensare come sarebbe stato stupendo averla con addosso la toga.
Quando è riuscito ad andare oltre queste delicatezze dello spirito, si è recato a porgerle i suoi rispetti, dato che è abbastanza spagnolo da credere nella virtú del corteggiamento. Strana casa quella del giudice. Porte nobili, ceramiche con marine, conchiglie, cofanetti di madreperla, specchi incorniciati di schiuma e, su uno di quei tavoli di pescatori fatti per accogliere caraffe e carte da gioco, un seno tagliato di netto, un morbido seno appena nato alla vita del sesso e dell’amore. Sì, avete capito bene, proprio il seno di una ragazza.
Quando il mare ha restituito il cadavere di una giovane donna senza, appunto, un seno, l’inchiesta si è fatta maledettamente scottante per Méndez.
Francisco Gonzalez Ledesma, Cronaca sentimentale in rosso (Cronica sentimental en rojo, 1984)
Traduzione Francesco Varanini
Giano, collana NeroGiano, pagg. 325, euro 17,00
ISBN 978-88-6251-064-6
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