La forma dell’ombra di Jeffrey Ford, Piemme 2010. Città Long Island. Protagonista undicenne con famiglia: padre che fa un sacco di lavori e non è mai in casa; madre ubriaca a giorni alterni che dipinge, suona la chitarra, crea dei bizzarri collage e legge Sherlock Holmes; fratello più grande Jim e sorella più piccola Mary; nonna affabulatrice, nonno dedito al mandolino, all’orto, ex pugile, tatuaggi vari e passione cavalli (comprese le scommesse), il cane George.

Un guardone in giro a mettere paura e dunque i ragazzi che si improvvisano detective. Pronto un taccuino di appunti per il protagonista che racconta la storia in prima persona. Costruzione di Botch Town da parte di Jim, un fac simile del vicinato e della zona circostante dove viene sistemato il maniaco che in seguito verrà chiamato mister White, per il suo abito bianco e la macchina dello stesso colore.

La situazione precipita con la scomparsa del ragazzo Charlie Edison che mette in allarme la polizia locale. L’indagine dei tre ragazzi è accompagnata dai quotidiani eventi della vita di ogni giorno: la scuola con il terribile insegnante Krapp, gli scontri fra le bande rivali, l’arrivo del circo, la festa di Halloween, le crisi della madre ora ubriaca, ora iperattiva, le leticate familiari, il bibliotecario con la testa fuori posto, la scomparsa del bidello, il Natale con relativa bufera di neve e così via.

Il tutto condito da ricordi, dubbi, timori, apprensioni, paure, con Mary che sembra prevedere il futuro e il maniaco che si sposta per le vie di Botch Town come mosso da una mano invisibile (c’è un fantasma?).

Lettura gradevole, leggera, ricca di humour, psicologie azzeccate e ben delineate.

Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it