Ci sono scrittori bravissimi, che hanno scritto romanzi avvincenti e interessanti, hanno successo in patria e altrove ma stranamente nel nostro paese sono quasi ignorati o sono stati tradotti pochi romanzi magari su una produzione di decine di ottimi libri.
E’ quanto è successo ad Andrew Vachss di cui la Fanucci ha inviato in questi giorni in libreria un suo romanzo The Getaway Man. L’uomo della fuga (The Getaway Man, 2003).
Ha scritto una lunga serie di romanzi dedicati al personaggio “Burke” che comprende ben diciotto romanzi e di questi ne sono stati tradotti sette (tre da Interno Giallo, uno da Frassinelli e tre dalla Sperling), ha scritto inoltre altri cinque romanzi a se stanti e il volume pubblicato da Fanucci è tra questi.
In merito a questo (bel) romanzo riportiamo una parte della introduzione scritta da uno che di noir se ne intende, Joe R. Lansdale:
<<....E’ un noir, viaggia come un treno, ha forti dosi di ambiguità e lo stesso piacevole effetto di correre in macchina su una strada piena di buche così profonde da arrivare dritte all’inferno. (…) Non è un racconto del mistero, non ha un enigma da risolvere. Non vanta buona educazione né è rivestito di eleganti panni letterari, quelli così melliflui e noiosi della letteratura mainstream. Al contrario: indossa un lurido spolverino e calzoni lisi alle ginocchia, così come dalle sue tasche saltano fuori una pistola, un rasoio e un paio di tirapugni d’ottone.....>>.
E’ il protagonista, Eddie che narra la vicenda e parte da quando era un ragazzino e già era orientato verso attività criminali e dal suo grande desiderio di guidare auto (che regolarmente rubava) e più di tutto desiderava diventare il “getaway man” di una banda.
Diventa molto abile nella guida e la sua abilità attira l’attenzione di J.C., un rapinatore quasi leggendario. Diventa l’autista della sua organizzatissima gang e per J.C. è arrivato il momento di fare il colpo più importante della sua carriera, il sogno di ogni malvivente... quello che gli permetterebbe di ritirarsi dagli ‘affari’.
Per il colpo J.C. ha studiato un piano perfetto, ma....non ha tenuto conto che Vonda, la sua donna è stufa di lui e ha messo i suoi dolci occhioni proprio sull’ingenuo Eddie.
L’autore:
Andrew Vachss e stato investigatore federale nell'ambito delle malattie sessualmente trasmissibili, assistente sociale, rappresentante di lavoratori e direttore di un carcere di massima sicurezza per giovani aggressivi e violenti; oggi si dedica all'attività di avvocato, per la difesa di bambini e adolescenti. È autore di numerosi romanzi, come la serie dedicata all'investigatore privato Burke, due raccolte di racconti e un'ampia gamma di altre opere, tra cui testi di canzoni, graphic novel e saggi. I suoi romanzi sono stati tradotti in venti Paesi, e suoi scritti sono apparsi su riviste come Parade, Antaeus, Esquire, Playboy, The New York Times. Ha ricevuto i premi Grand Prix de Littérature Policiére, Falcon Award, Deutschen Krimi Preis, Die Jury des Bochumer Krimi Archivs e il premio della giuria Raymond Chandler al Courmayeur Noir in Festival di Courmayeur.
Per ulteriori informazioni su Andrew Vachss e le sue opere è possibile visitare il sito: www.vachss.com
un brano:
Ho sempre voluto guidare macchine per una banda. Era una sorta di vocazione. Anche quando facevo pratica per diventare bravo al volante non avevo ben chiaro come sarebbe andata a finire. Dovevo farlo e basta. Nel posto da dove vengo io c'è un sacco di gente che sogna di diventare pilota di stock cars. Non era quello il mio sogno. I sogni sono roba da ragazzini. E io non ho mai voluto essere un ragazzino. Non c'è niente di buono, a essere ragazzini, io ero sicuro che se continuavo a far pratica, se diventavo abbastanza in gamba, potevo guidare per una banda. La primissima volta che mi beccarono gli sbirri ero così piccolo che quelli si convinsero che la macchina l'aveva fregata qualcun altro, lasciandomi poi con la patata bollente tra le mani. E fecero tutto il possibile per convincermi a dire chi era stato davvero, io dissi la verità, cioè che avevo fatto tutto da solo. Uno sbirro mi prese a schiaffi. Non tanto forte, anche se mi fece male lo stesso. Però non piansi; ero abituato a roba del genere.
Un altro sbirro disse che ero proprio un coglione a voler salvare il culo a qualche ragazzo più grande. Disse anche che si sarebbero fatti delle matte risate, quelli, mentre io me ne stavo in galera. Ma quella prima volta in galera non mi ci mandarono proprio. Gli sbirri raccontano un sacco di balle.Tutti quanti. Così come i ladri, quando parlano con gli sbirri. Ordinaria amministrazione.
La quarta:
Eddie ha cominciato a rubare automobili molto prima di avere l’età per prendere la patente: per lui il furto d’auto è un istinto irrefrenabile, e una vita onesta è una possibilità remota. La sua massima ambizione è quella di diventare autista per la mala, l’uomo che fa fuggire il più velocemente possibile i criminali dal luogo del delitto. Dopo un avvio di carriera non proprio fortunato, costellato di permanenze prima al riformatorio e poi in prigione, grazie alla sua abilità di guidatore e all’assoluta dedizione alla causa, conquista la fiducia di J.C., un rapinatore quasi leggendario. Quando non è impegnato a truccare i motori delle auto per le rapine, Eddie passa il tempo a guardare video di fughe in macchina. Tutto sembra andare per il meglio, finché non conosce Vonda, la donna di J.C., che non riesce in nessun modo a stargli lontana. Approfittando delle frequenti assenze del suo uomo, soprattutto quando, di notte, è impegnato a organizzare i suoi piani criminali, Vonda si avvicina sempre più a Eddie, cui racconta delle violenze che è costretta a subire da J.C. Presto la donna diventerà l’ispiratrice di un piano più ambizioso e pericoloso che mai, il colpo che potrebbe consentirgli di ritirarsi dagli affari, ma per il quale dovrà mettere in gioco tutta la sua vita.
Andrew Vachss, The Getaway Man. L’uomo della fuga (The Getaway Man, 2003)
Traduzione Luca Conti, Fanucci Editore, collana Vintage, pagg. 182, euro 16,00
ISBN 978-88-347-1624-3
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