Abbiamo letto il suo romanzo e ne abbiamo parlato, vedi: http://www.sherlockmagazine.it/notizie/3938/

Approfittiamo della presenza dello scrittore al Salone del Libro di Torino per intervistarlo.

D. - Una domanda per conoscerla meglio: può dirci chi è Elmer Mendoza? dove è nato, studi fatti, dove vie e cosa fa oltre che scrivere.

R – Sono nato a Culiacan, nello stato di Sinaloa, che sta nel nord del Messico.

Culiacan è la mia città ed è il posto dove vivo. Mi posso definire un sopravvissuto, ero quasi un ragazzo di strada però successivamente sono riuscito ad andare perfino all’università, e l’università arricchisce la vita di una persona, tanto che poi può fare qualsiasi cosa, come scrivere romanzi.

D. - Quando ha iniziato a leggere e cosa?

R. – Ho imparato a leggere che avevo dieci anni e successivamente ho scoperto una biblioteca di quartiere.

Non ricordo quale fu il primo libro che presi in prestito, però ricordo molto bene la volta che mi diedero da leggere Giulio Verne, il romanzo era il famoso 20.000 leghe sotto i mari e devo dire che fu una scoperta meravigliosa. scoprii che esisteva tutto un altro universo.

D. - E’ vero che è laureato in ingegneria?

R.- Ho studiato due cose, una di queste era ingegneria elettronica perchè volevo andare alla Nasa e dopo ho studiato letteratura e ho fatto altre cose ed è quello che adesso insegno all’universita’

D. - Che lavoro svolgeva prima di iniziare e scrivere e quando ha deciso di diventare scrittore?

R.- Insegnavo letteratura spagnola del Seicento all’Università, cosa che faccio ancora oggi..

D. - Quali sono i suoi hobby, il passatempo preferito, insomma come passa il tuo tempo libero?

R. – Tengo un corso di scrittura creativa, guardo molti film, vado a teatro, ma soprattutto leggo.

D. - Del romanzo Proiettili d’argento ci ha molto spiazzato come è scritto: dialoghi senza “virgolette”, non è specificato “chi parla a chi” e c’è un continuo passaggio tra prima e terza persona. Domanda: scrive tutti i suoi libri così oppure questo diciamo è un esperimento?

R. No, non è stato un esperimento. I miei romanzi sono scritti così, cerco di creare una lingua nuova, che sia letteraria e al contempo sia capace di riprodurre quella della strada.

D. - Nel romanzo descrive un certo modo di comportarsi della polizia e degli uomini politici non consoni alle loro funzioni. Sono fatti reali oppure un poco esasperati ai fini del romanzo.

R. In merito a questa domanda posso dire che i fatti descritti nel romanzo non sono stati esagerati, ma riflettono una situazione, purtroppo, reale e forse la realtà è peggiore di quanto viene descritto nel racconto.

D. - La situazione “droga” e trafficanti di droga è veramente così grave come viene descritta dal suo libro?

R. Nella zona dove io vivo avvengono in media 25 omicidi “al giorno” per fatti di droga o legati al traffico di droga. E’ una situazione pesantissima che cerco di denunciare anche con i miei romanzi.

D. - Edgar “Zurdo” Mendieta, dalla personalità così complicata riflette qualche persona reale?

R. Non posso dire che la personalità di Mendieta, effettivamente molto complicata e con situazioni problematiche che lo hanno segnato quando era un ragazzo, rifletta una persona reale, però ci sono inserite varie caratteristiche di varie persone reali.

D. - Mendieta ci è rimasto molto simpatico, sarà un personaggio per altri romanzi?

R. – Si, Mendieta è un personaggio che ha ancora molte cose da dire e sto scrivendo il secondo romanzo che lo vede protagonista.