Il passeggero di Steffen Jacobsen, Kowalski 2010.
Si parte con una giovane donna su una zattera di salvataggio il 14 aprile 2005 e si passa subito al 2006 con l’ultimo giorno di vita di Jacob Nellemann, ucciso da un arciere mentre è nel bosco a caccia di caprioli.
Ad indagare il commissario Robin Hansen della polizia di stato danese, cinquantun anni, “alto, agile e forte”, capelli “castano chiari spruzzati di grigio”, lineamenti “marcati e il viso grinzoso, il naso lungo e dritto e fitte sopracciglia”. Divorziato e risposato vive con Ellen, le tre figlie avute dai loro precedenti matrimoni che litigano fra loro e tre criceti nani (Smut, Dongedik e John John). Ellen bella, intelligente e con spiccato senso dell’umorismo lo ha fatto riprendere da una crisi al suo ritorno dal Kosovo. Prima beveva e fumava troppo (Camel), ora corre, tira di boxe, pratica il kayak da mare con la moglie, legge “Le conache di Narnia” alle bambine mentre Ellen si diletta con “Tre uomini in barca”.
Suo capo Philipsen che soffre di allergie, fissato con i soldatini di piombo, lui tutto impeccabile e Robin invece con “i calzini scompaginati scesi”.
Altri particolari: la scomparsa della freccia omicida, Nellemann malato di cancro e salvato da un naufragio durante una regata con Axel Nobel, proprietario del bosco in cui è stato ritrovato ucciso, e con Anne Bjerre (vista all’inizio) praticamente scomparsa. Indiziato numero uno il fratello di Anne, Jonas, nella cui macchina sono state trovate le frecce.
Ricordi che si accavallano con il presente, la guerra del golfo del 1990, movimento, lotta, spari, la morte di una bambina, la tempesta, l’uomo Alto che attacca e uccide, tutto un fermento e tutto un movimento attraverso una natura che ti lascia con il fiato sospeso. Fino all’epilogo finale all’isola degli Orsi dove è avvenuto l’incidente del naufragio due anni prima.
Buona scrittura, feconda osservazione degli ambienti, ritratti vivi e caratterizzati anche quelli minori (vedi la giornalista, la segretaria Cerberus, il tecnico del computer Fasil ecc…), capitoletti ora brevi (anche troppo) ora di più ampio respiro, e insomma un discreto racconto che scivola via magari un po’ monocorde senza troppi sobbalzi e con un certo grado di prevedibilità.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID