Due suicidi a distanza di pochi giorni sono decisamente troppi per il paesino di Castel di Seta. Una donna bionda che nessuno ha mai visto prima in paese, e un barbone, lo "scemo del villaggio" ma dotato di un'abilità artistica tale da permettergli di riprodurre, con pochi tratti di matita, tutto ciò che vede. Si tratta davvero di suicidi? E quali fili invisibili legano le due vittime apparentemente così diverse e distanti tra loro? Queste le domande che portano il commissario Prisco a scavare tra i segreti della buona borghesia di paese, nel privato di un assessore comunale e del proprietario di un ristorante di lusso, mettendone in luce vizi privati e pubblici. La soluzione del mistero, spiazzante, inquietante, s'intreccia con la vita privata del commissario Prisco fino alle ultime righe di un racconto che risolve e scompagina.
L'autore: "È il mio quinto romanzo e spero che rispecchi la mia crescita di scrittore e di uomo. Qualche mia ruga è passata al commissario Prisco, le esperienza professionali, tra cui quella di sceneggiatore per la serie tv "RIS - Delitti imperfetti", si sono insinuate nello stile di scrittura. Insomma, cresciamo insieme, inevitabilmente, lasciando ai lettori il giudizio sul risultato"
"La stagione dei suicidi", Todaro ed. L'ultimo romanzo di Ugo Mazzotta tra qualche settimana in libreria.
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