Sul confine tra la luce e il buio, dove il sogno e la realtà si confondono, si muove Gianfranco Nerozzi, preparatevi a essere conquistati da uno degli autori più talentuosi della narrativa italiana contemporanea…
Questo è scritto nella presentazione del suo recente romanzo dal titolo Il cerchio muto, di cui di seguito vi diamo la “quarta”:
È una notte qualsiasi.
Dunque è una normale tragica notte qualsiasi. Domattina i giornali saranno pieni di numeri, di statistiche. Ma la storia non cambierà: qualcuno – probabilmente giovane, magari ubriaco – avrà finito di vivere sull’asfalto di una strada, poco lontano da una discoteca. Ma nessuno ci pensa. Perché sono cose che capitano agli altri. Non ci pensa Clorinda, che stanotte compie diciotto anni ed è finalmente pronta a volare via. Da un padre troppo presente, da un’esistenza trascorsa in solitudine, da una gabbia di ricordi e di ossessioni. Vola verso il luogo dei suoi sogni, là dove tutto è musica, sorrisi, palpiti, vita: una discoteca. Non ci pensa Franco, che sta correndo all'impazzata con gli occhi fissi sulla strada e con la testa piena di rabbia e di dolore perché non riesce a cambiare, a laurearsi, a diventare un poliziotto come suo padre. Invece il destino ci ha pensato.
A far incontrare Clorinda e Franco. In uno schianto. In un urlo. E poi nel silenzio.
A mettere sulla strada di Franco e Clorinda una giovane donna dal passato difficile e dal presente confuso: il vice questore Chiara Monti. E tutto il suo cuore gonfio di segreti.
Dall’incidente, Franco esce con un senso di colpa che gli brucia l’animo. Così, per non morire consumato da quell’angoscia, comincia a raccogliere per conto di Chiara tutte le informazioni possibili sulle «stragi del sabato sera»: la dinamica degli scontri, i referti medici, la storia delle vittime. E si rende conto con terrore che quegli incidenti apparentemente casuali sono uniti l’uno all’altro.
Che sono anelli di una catena destinata a legare per sempre lui, Clorinda e Chiara.
Gianfranco Nerozzi ha la diabolica abilità, partendo da fatti apparentemente normali e ai quali ci siamo ormai abituati come le famose “stragi del sabato sera”, di narrarci fatti fatti da incubo descrivendo situazioni impensabili al limite tra l’incubo e il sovrannaturale.
L’autore
Gianfranco Nerozzi è nato nel 1957. La sua produzione narrativa spazia dal noir al thriller, dallo spionaggio avventuroso all’horror, di cui spesso contamina anche altri generi. Il suo esordio risale al 1991, con la pubblicazione di Ultima pelle (per Addictions, con lo pseudonimo di F. J. Crawford). Seguono: Le bocche del buio (1993), L’urlo della mosca (1999), Ogni respiro che fai (2000), Immagini collaterali (2003). Nel 2000 escono una sua antologia di racconti (Prima dell’urlo) e un giallo con protagonista Topolino per
la Walt Disney Libri (Una notte troppo nera). Con il thriller Cuori perduti si aggiudica il Premio Tedeschi 2001, pubblicato quindi nel Giallo Mondadori. Cura l’antologia AAVV In fondo al nero (Mondadori 2003). Per Segretissimo, con l’alias di Jo Lancaster Reno, propone la serie Hydra Crisis (L’occhio della tenebra, 2003; La coda dello scorpione, 2004; Lo spettro corre nell’acqua, 2007). Con Genia, inizia nel 2004 una saga thriller/horror di cui nel 2005 esce il secondo capitolo: Resurrectum. Nel 2008
la Mondori edicola distribuisce in uno speciale horror la sua Cry Fly Trilogy. Molto attico anche sul fronte della narrativa breve, partecipa a varie antologie, tra cui le recenti Anime nere e Legion, entrambe per Mondadori. Scrive anche sceneggiature per cinema e teatro. E’ docente di thrilling nella scuola Incubatoio 16 e membro del direttivo della Associazione Scrittori Bologna.
Il cerchio muto di Gianfranco Nerozzi (2009, Editrice Nord, collana Narrativa 356, pagg. 579, euro 18,60)
ISBN 978-88-429-1561-4
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