Diciamo ì la verità. Sherlock Holmes non ha avuto un padre ma tanti padri. Va bene, il padre, quello vero è Arthur Conan Doyle. Questo lo sappiamo. Ma dopo di lui, anzi anche quando il Nostro era ancora in vita, iniziarono a venir fuori (se non sbaglio) altri Sherlock Holmes, talvolta con nome e cognome appositamente storpiati, che a metterli tutti insieme oggi si costituirebbe una discreta biblioteca. Altri Sherlock Holmes ed altrettanti padri tra cui spicca J.M. Gregson ed il suo Sherlock Holmes e il mistero del golf club, Odissea Mystery 2008 (e scusate le continue ripetizioni).
“Londra, febbraio 1896. Una giornata luminosa che anticipa la primavera in arrivo; un’intrusione benvenuta nel grigiore invernale della grande città industriale. Alla porta del 221b di Baker Street, dimora di Sherlock Holmes, qualcuno bussa freneticamente. Un momento più tardi un uomo di grossa stazza irrompe nella stanza del famoso detective. Si tratta di Alfred Bullimore, giocatore di golf tanto esperto quanto spaventato…”.
Ed ecco a voi lettere minatorie, strani incidenti che causano danni alle proprietà dei membri del club e l’ultimo, minaccioso messaggio che invita il suddetto Alfred a ritirarsi dalle competizioni. Naturalmente Bullimore non è un tipo che si fa benvolere. Qualche nemico o sospetto nemico c’è in giro: per esempio il cuoco francese Marcel Lebrun,
la signora Ross, l’avvocato Edward Frobisher, il greenkeeper Bevan ecc…ognuno con il suo bravo motivo a portata di mano. E poi l’attentato mortale a Bullimore evitato per un soffio…
Il duetto Holmes- Watson in perfetta sintonia a discutere, ragionare, confrontarsi e, all’occorrenza, beccarsi (“A volte lei ha una fiducia in se stesso che sfiora l’arroganza” dice il dottore; “Non ho alcun dubbio che la sua osservazione sia di prim’ordine: sono le sue deduzioni a essere imperfette” replica Holmes). Non mancano le mirabolanti deduzioni, il violino, vigorose boccate di fumo dalle pipe preferite, la copia del Times, un bicchiere di Whisky o di Porto, il sigaro, i cambiamenti di umore, il travestimento assegnabili ora all’uno ora all’altro e non è difficile indovinare.
Ironia, battute, citazioni colte (Shakespeare…), una trama ben congegnata, anche se non di difficile soluzione, costituiscono una bella ed intrigante lettura.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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