Guido è così diverso da Franco, non è la grande passione ma gli voglio bene e lui vuole bene a me e a Stefano, come fosse suo! Dovrebbe vederli mentre giocano insieme, non mi sembra vero, sentire Stefano che ride felice, avevo dimenticato il suono della sua risata, era sempre teso, con la paura di fare qualcosa di sbagliato. Non credo riuscirò a dimenticare l'espressione del suo faccino quando, nonostante cercassi di difenderlo come potevo, arrivava la sberla e le cinque dita di Franco gli rimanevano impresse sulla guancia! Don Marco, sarò una buona moglie, la prego, mi faccia gli auguri, mi merito un po' di felicità dopo tanti anni d'inferno! Pensi, Guido ha già deciso che smetterà di fare il rappresentante, ha detto che non ci vuole lasciare troppo soli, lavorerà al bar e mi aiuterà in tutto. Devo confessarle che m'ero accorta che aveva un debole per me anche se, certo, non si è mai fatto avanti, sapendo che ero sposata: mi facevano tenerezza, nello squallore della mia vita, i suoi complimenti gentili, quasi timidi, come quelli di un ragazzino. Sa che mi sembra persino troppo bello per essere vero?"
"Dio, che botta di culo! Non sarà fine ma non saprei trovare altre parole per quello che mi è successo. L'anno era cominciato male, l'incidente, il morto......non avevo bevuto, andavo regolare ma ero fatto di cocaina, meno male che qui non hanno l'attrezzatura per il test se no ero fregato. Poi l'avvocato mi consiglia di chiedere un colloquio alla vedova - è vero che è omicidio colposo, sei incensurato e te la cavi con poco ma mostrarsi dispiaciuto, fare un po' di scena serve a dare una buona impressione - ed io eseguo. Mi trovo davanti una brunetta niente male che, roba da non credere, è tutta gentilezza e sorrisi! Lì per lì mi sembrava impossibile, ad un certo punto, ho avuto perfino l'impressione che mi guardasse con gli occhi dolci: io non sono male ma, francamente, era imbarazzante! Comunque, non ho l'abitudine di tirarmi indietro con le donne e, con tutta la delicatezza che il caso richiedeva, mi sono buttato e meglio di così non poteva andare. Bella, libera, bar di proprietà e che bar! Almeno posso mollare questo schifo di lavoro che detesto e che mi rende quattro soldi. E' vero che c'è il pargolo, i bambini non li ho mai potuti soffrire ma, per ora, me lo tengo buono - lei, lo adora e guai a chi glielo tocca - poi, quando saremo sposati, lo faccio filare come dico io.
Da certe frasi, via, via che ci conoscevamo meglio - in senso biblico, voglio dire - ho capito che Grazia s'è messa in testa che avrei fatto apposta a mettergli sotto il marito, un energumeno violento che la riempiva di botte, perchè ero attratto da lei. A questo punto, la lascio nel dubbio, credo che la lusinghi pensare che qualcuno sia stato capace di uccidere, rischiando la galera, per liberarla da quel bruto: il ruolo di cavaliere senza macchia e senza paura mi piace. Dice che mi aveva notato, quando, tutti i giorni, andavo al suo bar a fare colazione. Per la verità, io ci andavo per incontrare Paola, la moglie del farmacista, con cui ho una storia. I complimenti e le occhiate alla cassiera avevano lo scopo di evitare che si sospettasse di me e di Paola che approfittava dell'occasione per fissare i nostri incontri in modo che non ci fosse la necessità di usare il cellulare, non voleva correre rischi, ci tiene al suo matrimonio. E' tutto perfetto: potremo continuare a vederci in tutta tranquillità, tanto è sposata anche lei e non può rimproverarmi niente! Sì, il futuro non potrebbe essere più roseo.
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