18 °Noir-in Festival 4-10 Dicembre 2008

Incontri letterari

VENERDI’ 5 DICEMBRE 2008

MARCUS SAKEY, Trascina gli uomini il ferro, Baldini Castoldi Dalai

 

TRAMA: 

Danny e Evan sono amici fin da piccoli, cresciuti nel quartiere irlandese di Chicago dove la vita s’impone brutale per le strade. Fin da giovani si accompagnano tra piccoli furti fino a quando una notte una rapina finisce male. Negli anni Danny è riuscito a dimenticare il proprio passato e a inventarsi una vita onesta, ma il ritorno sulla scena, inaspettato, di Evan, lo costringe a fare i conti con il tempo, con l’amicizia, con il senso di colpa.

Trascina gli uomini il ferro, che prende il titolo da un verso dell’Odissea di Omero, è un romanzo dove la condizione e le classi sociali, l’azione, l’introspezione, si fondono nel respiro del thriller lasciando spazio alla suspence così come all’analisi sociologica; è un noir “etico”, dove gli interrogativi sono esitenziali e lo sguardo sulla natura umana è lucido, che grazie anche a questi ingredienti ha conquistato

la Miramax che ne ha acquistato i diritti cinematografici per farne un film con Ben Affleck.

 

BIOGRAFIA:

 

Marcus Sakey è nato a Flint, nel Michigan e vive a Chicago insieme alla moglie. Mentre frequentava

la Columbia e aveva già iniziato a scrivere il suo primo romanzo, incontra il giallista J. A. Konrath che gli da la spinta per gettarsi nel vuoto, lasciare gli studi e dedicarsi alla scrittura. Trascina gli uomini il ferro, che prende il titolo da un verso di Omero, è stato inserito dalla rivista Esquire tra i cinque titoli migliori del 2007 mentre i diritti cinematografici di questo straordinario esordio sono stati acquistati da Ben Affleck per un film prodotto dalla Miramax. Sakey ha pubblicato negli Stati Uniti altri due romanzi non ancora tradotti in Italia: At the city’ s edge, e Good people.

Di sé dice che “dieci anni di lavoro nella pubblicità e nel marketing hanno fornito l’esperienza necessaria a scrivere di ladri e assassini” e che per  raccontare le sue storie si è documentato pedinando i detective della squadra omicidi, visitando la morgue, girando insieme a bande di poliziotti e imparando a scassinare una serratura in sedici secondi.

Viaggia molto, cucina, è un appassionato di pugliato, ma come un vecchio gangster che si rispetti ama il bourbon liscio e buoni sigari.

Tra le sue letture, tra le sue pasisoni, cita Elmore Leonard, Kurt Vonnegut, James Ellroy, George Pelecanos, Cormac Mc Carthy, Tomas Pynchon e, scomparsi entrambi recentemente, James Crumley e David Foster Wallace.

 

 

VENERDI’ 5 DICEMBRE

 

FRANCISCO GONZALEZ LEDESMA, Mistero di strada, Giano Editore

 

TRAMA

Méndez è un vecchio poliziotto, indurito dalla vita ma ancora legato all’innocenza e agli ideali della giovinezza. David è un padre che ha perso l'unico figlio e, con lui, il gusto della vita. Uno che cerca testardamente la morte e non s'accorge che la bellezza della vita ha ancora in serbo per lui una sorpresa. Eva Expósito è nata nel posto sbagliato nel momento sbagliato e sembra che faccia sempre le cose più sbagliate. E poi c'è un assassino senza scrupoli che è anche un abile e spregiudicato imprenditore. Vecchie e giovani puttane dal cuore d'oro. Sbirre sensuali dalle forme prorompenti. Avvocati tormentati. E il peso di un passato violento che non smette di esigere il suo prezzo di sangue. La "Barcelona posa't guapa" del miracolo economico catalano, la splendente città dell'Olimpiade, di Ronaldinho e degli Erasmus, stenta a imporre il suo look profumato di "euro" mal guadagnati. Dalle Ramblas al Barrio Chino, da Fobie Sec su a Montju'ic, sino alle spiagge della Barceloneta, esala ancora l'odore bruciante e vitale di acido fenico del vecchio porto di pirati, e le strade brulicano di fantasmi con gli occhi accesi che fra una "tapa" e una "cana", ti afferrano le braccia e ti costringono ad ascoltare le mille storie sordide delle loro vite disperate.

 

BIOGRAFIA

 

Francisco Gonzalez Ledesma è considerato da molti il padre del noir spagnolo di matrice sociale, da altri viene definito il “Camilleri di Barcellona” ma la verità è che le etichette stanno strette a questo scrittore ottantunenne, nato negli anni ’20 in un quartiere operaio e che si definisce un uomo “all’antica”, che ha attraversato il secolo e che gode ora finalmente di una riscoperta e di un notevole successo sia in patria che all’estero: con Tiempo de venganza, pubblicato a 21 anni, ha vinto il premio Internazionale per il Romanzo, assegnatogli da una giuria in cui si trovavano Somerset Maugham e Walter Starkie; durante il franchismo è stato censurato come scrittore “rosso e pornografo” e ha pubblicato sotto psedudonimo circa 500 libri. Ha vinto il Premio Planeta e, molto amato in Francia, ha ricevuto due volte il Premio Mystère per il miglior romanzo straniero. È stato caporedattore di

La Vanguardia e il suo poliziotto Mendèz è la somma dei poliziotti conosciuti durante il lavoro di cronista, così lontano, eppure molto amico, del suo colllega Pepe Carvalho nato dalla penna del suo compianto Vasquez Montalban, col quale Ledesma ha combattuto negli anni della dittatura, sempre convinto del ruolo politico della scrittura. 

 

SABATO 6 DICEMBRE

 

ALICIA GIMENEZ BARTLETT, Premio Chandler, Sellerio

 

Alicia Gimenez-Bartlett è nata ad Almansa nel 1951 e vive dal 1975 a Barcellona. Laureata in Letteratura e Filologia Moderna, ha insegnato per tredici anni letteratura spagnola e, dopo il successo dei suoi romanzi, ha deciso di dedicarsi completamente alla scrittura. Prima di ottenere infatti un enorme successo in patria con i romanzi Ritos de muerte e Dias de Perros

la Bartlett ha pubblicato diversi libri: con Una abitacion ajena, che racconta il difficile rapporto tra Virginia Woolf e la sua cameriera, ha vinto nel 1997 il premio Feminino Lumen per la miglior scrittrice spagnola. Si è poi dedicata alla serie con protagonista l’ispettrice Petra Delicado, che l’ha consacrata in Spagna come una delle più seguite e amate gialliste. In Italia gode di un largo consenso sia di critica che di pubblico per la vivacità della scrittura e l’originalità delle storie.

 

Tutti i libri di Alicia Gimenez Bartlett sono pubblicati in Italia da Sellerio

Giorno da cani, 2000

Messaggeri dell’ oscurità, 2001

Riti di morte, 2002

Morti di carta, 2002

Una stanza tutta per gli altri, 2003

Serpenti nel Paradiso, 2003

Vita sentimentale di un camionista, 2004

Un bastimento carico di riso, 2004

Il caso del Lituano, 2005

Segreta Penelope, 2006

Nido vuoto, 2007

Giorni d’amore e d’inganno, 2008 [NON GIALLO]

 

 

SABATO 6 DICEMBRE

  

SHARON BOLTON, Sacrificio, Mondadori

 

TRAMA

Tora Hamilton fa il ginecologo e vive nelle isole Shetland con l’adorato marito. La scoperta accidentale del cadavere di una donna nella sua proprietà, porta Tora ad inseguire un’indagine sempre più complessa e pericolosa per se stessa, fino alle estreme conseguenze.  Per scoprire l’identità della vittima e le misteriose circostanze della morte la dottoressa dovrà fare luce sui segreti custoditi dagli abitanti delle Shetlands, le fredde isole che costituiscono la punta settentrionale della Gran Bretagna. E dovrà anche decodificare il significato dei simboli che l’assassino ha inciso sulla schiena della donna prima di ucciderla: tre rune, antichi segni che nessuno sembra in grado di interpretare.

 

BIOGRAFIA

 

Sharon J Bolton è nata e cresciuta nel Lancashire, la più grande di tre figlie. Da bambina sognava di diventare un'attrice e una danzatrice, studiando balletto, jazz. In seguito ha suonato al Fringe Festival di Edimburgo. Ha trascorso la sua carriera nel marketing e come PR, prima di tornare a tempo pieno nel settore dell'educazione alla Warwick University, dove ha incontrato suo marito, Andrew. In seguito si è trasferita a Londra. Lei e Andrew ora vivono in un villaggio nel Chiltern Hills, non lontano da Oxford, con il loro figlio.

 

 

SABATO 6 DICEMBRE

LIZA MARKLUND, Lupo rosso, Marsilio

 

TRAMA 

In questa prima avventura della determinata Annika, la vicenda prende le mosse da un viaggio al Nord che la cronista di nera intraprende per incontrare una sua fonte preziosa che dovrebbe rivelarle alcuni importanti informazioni su un vecchio attentato terroristico sul quale sta ancora indagando. Arrivata a destinazione Annika scopre però che il suo collega è morto e si trova dunque costretta a indagare anche su questo caso, per finire sulle tracce di un uomo misterioso. Il lupo rosso è un romanzo che coniuga l’impianto solido dell’inchiesta giornalistica con una vena analitica sulle ragioni e le conseguenze che le scelte e gli ideali degli individui hanno sulla società.

 

BIOGRAFIA

 

Nota giornalista televisiva, Liza Marlund è nata nel 1962 a Piteå ma vive tra Svezia e Spagna, ed è considerata internazionalmente la nuova First Lady del crimine. Attiva nel campo delle organizzazioni a difesa delle donne maltrattate, ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo impegno sociale, è anche ambasciatrice Unicef e imprenditrice, avendo fondato e dirigendo una casa editrice. Sin dal debutto nel 1995 (ha scritto finora 10 romanzi e un saggio) i suoi gialli con  Annika Bengtzon sono subito diventati successi internazionali, vendendo  9 milioni di copie in 30 lingue. Nel campo giornalistico ha collaborato con “Financial Times” e “Welt am Sonntag” in Germania, “Dagbladet Information” in Danimarca, “Ilta-Lehti” in Finlandia, ed è editorialista dello svedese  “Expressen” e del norvegese  “Verdens Gang”. Oggi Marklund si occupa soprattutto di documentari TV, conduce talk show e scrive articoli su temi scottanti come i bambini vittime di AIDS in Cambogia e Russia, la violenza domestica, su cui ha realizzato il doc. Take a Little Beating premiato come ”Best Swedish TV Documentary”.

 

 

 

DOMENICA 7 DICEMBRE

DON WINSLOW,  L’inverno di Frankie Machine, Einaudi  GIURIA CINEMA 

 

TRAMA

A sessantadue anni, Frank Machianno, alias Frankie Machine, è un tranquillo uomo d'affari, ancora nel pieno delle sue forze: proprietario di un negozio di esche sul molo di San Diego, agente immobiliare, rifornitore di pesce e tovaglie per ristoranti. Con una figlia da mantenere all'università, una ex moglie cui pagare gli assegni, una fidanzata, giovane e bella, che ama divertirsi. E un amico poliziotto cui ha salvato la vita ma che sa tutto del suo passato, della sua lunga militanza in Cosa Nostra. Quando i suoi antichi "datori di lavoro" si fanno vivi e gli chiedono di intervenire come mediatore in una lite tra famiglie, Frank non può rifiutare. Anche se ciò significa precipitare di nuovo nel mondo della mafia. Per sopravvivere, a Frank Machianno non resta che tornare a essere il terribile Frankie Machine; e nel frattempo cercare nel suo passato, per scoprire chi, tra i suoi vecchi "amici", è così ansioso di vederlo morto.

 

BIOGRAFIA

 

Don Winslow è uno di quegli scrittori americani che sembrano ricalcare nelle pagine della propria biografia le avventure dei personaggi inventati nelle proprie opere. Winslow è così: è stato, prima di darsi alla scrittura, investigatore privato, guida di safari, cronista di nera, con una evidente passione per il surf, l’ opera lirica e la scrittura avvincente e cinematografica.

Nato nel 1953 è, non a caso, scrittore e sceneggiatore, vive vicino a San Diego e in Usa ha pubblicato una decina di titoli, mentre da noi è appena stato “scoperto” dalla casa editrice Einaudi. Sarà tuttavia presto conosciuto anche dal grande pubblico grazie al film che Michael Mann farà presto proprio da L’ inverno di Frankie Machine, con Robert De Niro come protagonista.

 

 DOMENICA 7 DICEMBRE

TOM ROB SMITH, Bambino 44, Sperling & Kupfer

 

TRAMA 

Il trentenne inglese Tom Rob Smith, autore tv e sceneggiatore, ha colpito con questo suo esordio critica e pubblico di circa 30 paesi, ma soprattutto ha colpito il regista Ridley Scott che ha acquistato i diritti cinematografici di questo avvincente “soviet thriller” ispirato al caso di Andrej Chikatilo, il mostro di Rostov che negli anni ‘80 uccise indisturbato oltre 50 persone.

Trasferendo la vicenda nella Russia stalinista degli anni ’50, che emerge nel romanzo come un vero e proprio affresco sociale e storico, l’autore mette in scena la vicenda cruda e terribile intorno all’indagine su di un serial killer che uccide bambini vicino la ferrovia: nella Russia del regime una cosa simile non deve uscire allo scoperto, si nega allora che i bambini vengano uccisi e si insabbiano le indagini.

Leo Stepanovic Demidov, agente della polizia segreta, cede a questo sistema convinto del suo funzionamento, fino a quando in lui non si insinua il dubbio, fino a quando sua moglie non viene coinvolta nelle indagini e i dubbi allora, anche etici e esistenziali, si moltiplicano in un groviglio di trama e suspence dove il controllo sulle persone incombe minaccioso e soffocante come fosse un personaggio, il vero nemico da abbattere. Sensazioni e atmosfere che si complicano in un crescendo che sottolinea l’estraneità dell’individuo a se stesso nel meccanismo perfetto e feroce del regime.

 

BIOGRAFIA

 

Tom Rob Smith è nato nel 1979 a Londra. Laureato a Cambridge ha scritto per molti anni per la televisione, collaborando alla scrittura di programmi come Doctors e Dream team. Vincitore quest’anno dello Ian Fleming Steel Dagger della Crime Writers Association, Bambino 44 è il suo esordio narrativo nato mentre lavorava alla prima soap opera cambogiana prodotta dalla BBC. “Avrei voluto scrivere una serie televisiva ambientata in Russia ai tempi di Stalin, ma il mio agente me l’ha sconsigliato a causa dello scarso appeal che un tema simile poteva avere per la televisione. È nata così l’idea di farne un romanzo”. Il film tratto da Bambino 44 al quale sta lavorando Ridley Scott, è sceneggiato da Richard Price, ospite anch’egli del Courmayeur Noir in Festival. Recentemente Smith ha adattato per lo schermo il racconto breve di  Jeff Noon “Somewhere The Shadow”, per i produttori di  The Duchess.

LUNEDI’ 8 DICEMBRE

 

RICHARD PRICE,  La vita facile, Giano Editore GIURIA CINEMA

TRAMA

La vita facile comincia con un omicidio e si conclude con l’arresto e la confessione del colpevole. Il libro di Richard Price è però soltanto in apparenza un romanzo criminale. In realtà è un grande romanzo sociale sulla New York del XXI secolo, una città in cui ogni singola esistenza sembra chiusa nel proprio precario equilibrio e incrocia quelle altrui solo nella forma del caos e dello «scontro tra culture», tra «poliziotti e cittadini, aspiranti artisti, colletti blu schiavi di uno stipendio e ragazzi di quartiere» (New York Times)

 

 

Filmografia Sceneggiature

 

36, (Martin Campbell pre-produzione, 2009)

Child 44 (Ridley Scott, pre-produz.)

Il Colore Del Crimine (Joe Roth, 2006)

Shaft (John Singleton, 2000) 

Ransom - Il Riscatto (Ron Howard,1996)  

Clockers (Spike Lee, 1995) Sceneggiatura e romanzo

Il Bacio Della Morte (Barbet Schroeder, 1995)

Lo Sbirro, Il Boss e

La Bionda (Mad Dog & Glory, John McNaughton 1993)

La Notte e

La Città (Irwin Winkler, 1992) con Bob De Niro, anche interprete

Seduzione Pericolosa (Sea of Love, Harold Becker,  1989) 

New York Stories - Storie Di

New York (ep. “Life Lessons” di M. Scorsese, 1989)

Arena Brains, (Robert Longo, 1988, corto)

Bad (Martin Scorsese, 1987) corto-clip con Michael Jackson 17’

Fuori i Secondi (Streets of Gold, Joe Roth 1986) 

Il Colore Dei Soldi (Martin Scorsese 1986)

 

BIOGRAFIA

 

Richard Price, 58 anni, ha pubblicato il suo primo libro, The Wanderers, ambientato nel Bronx, quando ne aveva appena 24 e aveva appena finito gli studi universitari - dai quali, dice, è uscito ancora più «un tipo di strada» e  «da Bronx» di prima  – e il master alla Columbia, dove i suoi modelli erano Hubert Selby e Lenny Bruce. Da allora ha pubblicato con costanza, passando da libri più o meno autobiografici a libri come Clockers e Freedomland, grandi romanzi dickensiani sullo spaccio di droga e la vita nei quartieri popolari. Ha scritto anche la sceneggiatura di Clockers e Mad Dog and Glory, oltre ad altri film, e recentemente ha scritto alcuni episodi di The Wire, la serie trasmessa su HBO, per la quale ha vinto l’Edgar. Price fa parte di quei pochi romanzieri contemporanei che lavorano per Hollywood e che ne emergono più o meno illesi. Il suo lavoro gli è valso un Edgar Award per la sceneggiatura televisiva, una nomination all’Academy Award e un premio letterario conferito dall’American Academy and Letters.

 

 

LUNEDI’ 8 DICEMBRE

 

 

VICTOR GISCHLER, La gabbia delle scimmie, Meridiano Zero

  

TRAMA

“Imboccai

la Florida Turnpike con il cadavere decapitato di Rollo Kramer nel bagagliaio della Chrysler, continuando a ripetermi mentalmente che avrei dovuto stenderci sotto un telo di plastica.

D’accordo la carretta era a nolo, ma non mi andava di lasciare in giro trofei per l’inevitabile safari della scientifica. Ora mi sarebbe toccato staccare il tappetino del bagagliaio, innaffiare il sangue di candeggina e sperare che l’Avis impiegasse un sacco di tempo ad accorgersene. Molto meglio se avessi perso un minuto a stenderci sottoun telo di plastica. Merda”.

Quella de “La gabbia delle scimmie” è una partenza sparata, con un ritmo micidiale che mostra fin da subito di che pasta è fatta la prosa di Gischler. Del resto come dice lui “L’apertura serve a registrare i toni. I lettori tendono a dare una scorsa alle prime due pagine di un libro prima dell’acquisto”.

Charlie Swift, il protagonista, è un gangster della mala di Orlando, Florida. Ha un collega che è uno psicopatico, maniaco degli esplosivi, un vecchio capo, Stan, a cui ha giurato fedeltà assoluta, e una copia consumata di un numero del National Geographic che si porta dietro come un feticcio.

Le sue certezze crollano quando Beggar Johnson, boss concorrente, comincia da Miami una guerra per il controllo della criminalità organizzata della Florida massacrando la banda di Stan. Charlie Swift è l’unico superstite della carneficina, ha i registri contabili dell’impero di Johnson fra le mani, e finisce per essere l’obiettivo di una sfrenata caccia all’uomo scatenata dalla gang di Miami e dall’FBI.

Forte di un congegno narrativo ad orologeria, La gabbia delle scimmie incastra ultraviolenza e humour nero, ritmo cinematografico e scene da grandguignol, intreccio di linguaggi e azione mozzafiato.

“Mi piace mescolare nei miei romanzi l’energia del rock’n’roll con il dinamismo parossistico dei fumetti e l’approccio cinematografico. Il mio processo creativo somiglia molto da vicino ad una valanga. Le idee cominciano a rotolare, ruzzolare, prendere velocità e a quel punto è troppo tardi per poter pensare di fermarle”.

Facendo propria la lezione dei maestri - “fra gli autori che ho amato cito Raymond Chandler, Jim Thompson, Kurt Vonnegut, John D. Macdonald, Elmore Leonard, Carl Hiaasen” - Victor Gischler sviluppa uno stile originale ed efficacissimo che miscela sangue e vendette trasversali, pulp e sparatorie con gli accenti brillanti della commedia.

“In Gun Monkeys i personaggi non si accorgono che quello che gli succede è divertente. Per loro è letteralmente terrificante. Eppure per il lettore entrare nel loro mondo è davvero divertente, in un modo che definirei non privo di irriverenza”.

Fra i tanti commenti entusiastici al romanzo riportiamo quello di Alan D. Altieri.

“Non mi capita molte volte di arrivare alla fine di un libro e dire ‘questo avrei potuto scriverlo io’. E non in senso dispregiativo o, al contrario, autocelebrativo. È che questo noir d'azione che si presenta con una spavalda copertina fumettistica proprio mi ha preso e stupito perchè... mi ci sono ritrovato. Con il genere di storie che scrivo in questo momento, con le mie idee sul ritmo, sul nero, sui personaggio.

“Certo qui siamo in America e c'è un'atmosfera certamente diversa dai miei romanzi, ma la cadenza dei fatti, il tasso d'azione sicuramente alto e il liguaggio rapido, sincopato mi hanno conquistato.”

Fra Quentin Tarantino e Joe Lansdale, fra Elmore Leonard e Sam Peckimpah, La gabbia delle scimmie di Victor Gischler segna letteralmente una nuova esperienza di lettura nel genere noir.

Victor Gischler: il killer writer dell’hard boiled americano.

 

BIOGRAFIA

 

Victor Gischler è, senza ombra di dubbio, il nuovo talento dell’hard boiled americano. Oggi l’autore ha quarant’anni. Si è guadagnato un PhD in letteratura inglese alla Southern Mississippi University per poi diventare docente di scrittura creativa alla Rogers State University di Claremore, Oklahoma. Stabilitosi successivamente a Baton Rouge, (Louisiana) ha coltivato parallelamente alla carriera accademica il dono della scrittura. Il suo primo romanzo, Gun Monkeys, (tradotto in Italia da Meridiano zero con il titolo La gabbia della scimme ) lo ha portato direttamente alla finale del prestigioso Edgar Award per la miglior opera prima.

“Quello fu un momento formidabile. Ricordo che Tom Fassbender della UglyTown Press – la mia casa editrice di allora – mi chiamò per dirmi che avevo ricevuto la nomination e gli chiesi se fosse completamente ubriaco. Il premio per la mia categoria, quello per la miglior opera prima, veniva consegnato nella fase finale della cerimonia e questo mi mandava letteralmente fuori di  testa. Quando diedero l’annuncio ero nervosissimo. Vinse qualcun altro. Pazienza, pensai. Avrei avuto più fortuna la volta successiva. Fu comunque una bella serata trascorsa a bere parecchi drink con gli altri scrittori”.

Il successo di critica per Victor Gischler è via via divenuto di pubblico con i romanzi The Pistol Poets, Suicide Squeeze, Shotgun Opera (finalista all’Anthony Award) e il recentissimo Go Go Girls of the Apocalypse per Simon & Schuster che ha già collezionato entusiastiche recensioni di Publishers Weekly, Library Journal, Kirkus Reviews, nonché parole di elogio da autori di grande successo come Ken Bruen e Joe R. Lansdale.

Nello stesso periodo è arrivata la sua prima sceneggiatura per il popolare fumetto Marvel, The Punisher. Il titolo dell’albo è Little Black Book.

 

LUNEDI’ 8 DICEMBRE

CLAUDE MESPLEDE, Dizionario poliziesco, Mondadori, a cura di Luca Conti e Giovanni Zucca.