Erano segnalate varie armi: quattro erano indicate sulla guida, ma lui ne trovò solo due, in quanto un cartellino, segnalava il restauro. Decise di pranzarvi, anche perché dominava l’ambiente un odorino niente male.

“Mi scusi, sarebbe possibile pranzare qui?”, chiese ad una donna grossa quanto un bisonte che usciva pareva dall’antro di Vulcano, tanto rossa era in viso.

Quella lo guardò sospettosa: lo analizzò, lo soppesò, vide soprattutto la CONTAX appesa al collo con un bel Planar 85 f 1.2, e pensò trattarsi di un turista. –“Sì certo, ma sa oggi è giorno di elezioni. In quella saletta c’è persino il seggio elettorale. Deve avere comprensione quindi se vi possa essere un po’ di confusione. Cosa vuol mangiare? Le porto un antipasto di cose caserecce: capocollo nostrano, funghi nostri, salsiccia piccante e un po’ di verdure sott’olio?”.

“Ah sì certamente. E anche dei tagliolini ragù di pecora e tacchinella tartufata. E un quartino di Aglianico”, disse Alteri.

“Veramente la tacchinella non la facciamo d’estate..Ma abbiamo dell’ottimo cinghialetto da latte allo spiedo”.

“O.K. Vada per il cinghiale. E mi porti del pane”.

L’ostessa riapparve poco dopo con del pane profumato che sapeva tanto di forno a pietra. Poi, ecco un piatto di portata con dei tagliolini conditi con ragù di pecora ed un mare di pecorino locale. Alteri, dopo aver riposto CONTAX e Planar (era sicuramente più costoso il Planar della stessa macchina fotografica), cominciò a mangiare. Era veramente contento di essere capitato lì. La sua gioia si trasformò in estasi alla vista del cinghialetto che gli venne offerto: un bel cosciotto, una zampina, e parte della testa (orecchie, naso e guance). Ma mentre addentava il cosciotto, sentì un urlo agghiacciante provenire dalla saletta. Il boccone gli morì in gola. Si alzò di scatto, ma in quel mentre un agente di polizia seguito da un tipo in borghese irruppero nella saletta. Poco dopo, giunsero altri 2 agenti, di cui uno si seppe stava sorvegliando l’uscita dell’osteria e l’altro, cioè l’altra, giacchè si trattava di una poliziotta, sorvegliava l’uscita che dall’osteria immetteva nel giardino su cui si affacciava la finestra del seggio. Furono loro, gli agenti Luciana Campagna e Saverio Soldo a fermarlo, quando si avvicinò all’entrata del seggio. Quello che vide tuttavia gli mandò di traverso il boccone.

Luisella Bona giaceva sul pavimento, con la tenda strappata sotto di lei, quasi che la vittima vi si fosse aggrappata. Lo sguardo sorpreso, la morte era stata istantanea o quasi. Non si vedeva tanto sangue, ma solo quello che pareva un coltello piantato nella schiena.

Il tipo in borghese stava vedendo in quel momento fuori dell’ambiente: lo sguardo lo trapassò.

“Alteri, che ci fa qui? Non si ricorda di me? Ci incontrammo a Bari, quando lei risolse il caso del Barbiere assassino...”.

“Ah, sì..sì, mi ricordo di lei. Ma era allora un ispettore”.

“Ho fatto un concorso interno, ed eccomi qui. Ora sono ViceCommissario aggiunto”.

“Complimenti. Ma..cos’è accaduto?”.

“Non si sa. Il medico che la sta visitando, dice che la vittima è stata assassinata non più di cinque minuti fa. Ma questo è impossibile, perché nel seggio c’erano oltre lui, che è scrutatore, il Presidente di seggio, e tre rappresentanti di lista, Piergiorgio Mattina della lista di estrema destra, Luigi Abbaiti di quella di centrodestra, Donato Miccoli di quella di sinistra, e Don Luigi Ceramicola, il nostro Curato che stava entrando per votare. E tutti stanno dicendo che nessuno si è avvicinato alla cabina, dato che quella è entrata solo dopo che la scrutatrice precedente era uscita ed aveva ritirato i propri documenti. NESSUNO LE SI E’ AVVICINATO, MA UN COLTELLO LE E’ STATO PIANTATO NELLA SCHIENA, con il MANICO QUASI DENTRO

LA FERITA. Alteri, lei è la mia ancora di salvezza. Vuole starmi vicino? Sa, è il mio primo caso..”.

“OK, ma in quale veste?”.

“Osservatore per conto della Prefettura”.

Entrarono nella stanza. Il dott. Menicucci si stava rialzando. –“Morte quasi istantanea. Il colpo di coltello è stato inferto da sinistra verso destra, probabilmente da un mancino, perché se cosi non fosse il colpo sarebbe partito normalmente da destra verso sinistra o comunque avrebbe riguardato la parte di schiena più spostata verso destra. Sarebbe stato scomodo assai, per un ambidestro, colpire a sinistra della schiena, indirizzando con precisione il colpo. Perché è evidente che la si volesse uccidere. Tuttavia non capisco come sia potuto accadere. I presenti dicono che nessuno si è avvicinato, e neanch’io ho visto altri che non la signorina entrare in quella cabina, eppure due minuti dopo l’abbiamo vista schiantare a terra avvinghiata a quella tenda. E nella cabina non c’era nessuno.

Eppure il punteruolo le è stato conficcato da una persona che le stava vicino e con notevole forza, visto che l’impugnatura è quasi entrata dentro la ferita”.