Un po’ di riposo me lo merito. Dopo avere presentato libri di una certa lunghezza ora propongo La busta vuota di James Bradberry, il Giallo Mondadori 2008. Pagine 204, prezzo euro 3.90. Lettura veloce e poca spesa. Il massimo di godimento con il minimo sforzo.

“Per Jamie Ramsgill voltare le spalle all’insegnamento e rientrare a Philadelphia è un pessimo ritorno alle origini. L’amico David Laycutt, grande architetto e suo futuro socio, è infatti sparito insieme a una cospicua fetta del capitale della società. Dietro si è lasciato solo una busta vuota, spedita da una cittadina della Pennsylvania. Ramsgill, investigatore dilettante ma dal fiuto infallibile, non ci mette molto a intravedere una pista che porta dritta al Philadelphia Museum of Art. Peccato che si tratti di una pista lastricata di pericoli letali”.

Quando si dice la forza della stringatezza. Aggiungo altre cosette per allargare il quadro. E non si tratta solo di un modo di dire. Qui di mezzo c’è proprio un quadro. E la sua copia. E’ un falso. No, non è un falso. Può essere un falso. Scoprite da voi se è un falso (sto un po’ incasinando il discorso a bella posta). Ramsgill ha una moglie, Elena, e un fratello più grande, Michael. Padre e madre separati, era da immaginarselo. Qualche incrinatura con il fratello. Non lo aveva avvertito che suo padre stava morendo. Andiamo avanti. David Laycutt ricattato, ecco il perché della somma rubata e della sua fuga. Chi ha fatto la copia del quadro è il pittore Major Devero. Però la copia deve avere un piccolo difetto per essere riconosciuta tale. Per fare uno scherzo. Pagato alla grande con ventimila dollari, ma l’originale ne vale sei o sette milioni. Non vi nascondo che Devero (sembra essere lui il ricattatore) farà una brutta fine. E Jamie si trova lì proprio in quel momento (vedi un po’ il Destino…). E poi dunque…vediamo…ritornando al quadro posso dire che c’è dipinta anche una donna che si dice sia stata l’amante del pittore. Ma chi è questa donna? Che cosa c’entra con tutta questa storia? E perché viene ucciso anche Harold Faber, il mecenate che ha comprato il quadro donandolo in seguito al museo delle arti di Filadelfia? E sarà proprio David Laycutt l’assassino? E poi…e poi basta.

Se il libro è piccolo e costa poco anche la recensione si adegua. Ovvia!

 

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