Inutile nasconderlo. Questa volta la scelta è stata fatta a causa dell’autore. Del tutto sconosciuto. O completamente dimenticato data la labilità della mia memoria. Davanti agli occhi del sottoscritto sono passati migliaia di libri e altrettanti (anzi di più) autori ma questo Rufus King proprio non è voluto venire a galla. Ho acquistato il libro sia per la rossa copertina della Polillo che per una sorta di stizza per non avere mai conosciuto o riconosciuto l’autore di Il corpo nell’armadio che viene inserito da Howard Haycraft e Ellery Queen tra le pietre miliari del giallo. E non me ne sono pentito.
“Uscito di casa due ore prima per andare a trovare una certa Marge Myles, una donna dal passato burrascoso, Herbert Hendicott non è più ricomparso. In preda all’angoscia, la moglie chiede l’intervento della polizia. Herbert è un importante personaggio del mondo degli affari newyorchese e così, anche se in realtà lo ritiene un allarme privo di fondamento, il tenente Valcour si reca sul posto a indagare. Valcour è un signore di mezza età di origini franco-canadesi, distinto, raffinato, colto, quello che oggi chiameremmo un intellettuale. Paziente e riflessivo, si aggira per l’appartamento accompagnato dalla padrona di casa; cerca di tranquillizzarla, esamina lo studio dove è stato rinvenuto un curioso messaggio anonimo vagamente minaccioso, poi va nella camera da letto del marito e lì, nell’armadio, scopre un corpo rannicchiato. Ma le sorprese non sono finite. Mentre la notte avanza, casa Endicott si popola: poliziotti, medici, amici di famiglia, ma più passa il tempo e meno le cose si chiariscono. E’ come se un fantasma si aggirasse per le stanze pronto a colpire. Valcour intuisce il pericolo ma ce la farà a fermare la mano assassina?“.
Vediamo subito questo tenente Valcout dalle parole della signora Hendicott “Valcour era un uomo di mezz’età con lineamenti non particolarmente attraenti ma non privi di distinzione. Indossava un elegante vestito di tweed e non fumava un sigaro. Le diede un tranquillante senso di sicurezza”. Di origine franco-canadese naturalizzato da trent’anni ha studiato alla McGill University. Acuto osservatore (più avanti i suoi occhi diventano quelli di un predatore) accumula gli indizi in un compartimento della memoria per tirarli fuori al momento opportuno. Tormentato dalle “assurdità” viene considerato un po’ “matto” dai suoi compagni di lavoro. Il perché della scelta di questo mestiere lo dice lui stesso “Un caso di nascita, o di influenza dell’ambiente. Solo gli uomini di genio sfuggono a queste due fatalità. I miei genitori emigrati dalla Francia, andarono a stabilirsi in Canada dove mio padre si fece un nome nella mia stessa professione”. Critico verso i metodi di indagine degli uomini della centrale perché lavorano “ in modo troppo metodico per concedersi di seguire interessanti prospettive o prendere sentieri secondari che potevano portare a fertilissimi campi”. Rileva inoltre una certa trascuratezza nelle indagini. Di fronte ad una operazione su un uomo da parte del dottor Worth incomincia a provare un senso di nausea e spera di non cadere nel ridicolo svenendo. Autocontrollo eccezionale, sia nel rispondere che nel reagire ad uno schiaffone. Ad un certo punto incomincia ad invidiare quei “colleghi più rigorosi che limitavano le loro ricerche al confortevole campo dei crudi, freddi fatti…”. E si dà pure dell’imbecille per le sue interminabili indagini sull’animo delle persone. Ogni tanto avverte intorno a sé un oscuro pericolo, una minaccia incombente. Canticchia la Bohème. Il tutto si svolge nell’arco di una giornata dalle 20,37 alle 7,11. Cinque anni dopo, sempre alle 20,37, sembra ricominciare un caso simile.
Il classico enigma ben congegnato in uno spazio ristretto con relativi colpi di scena. Letto in due ore di passeggiata in su e giù per la strada che conduce all’aeroporto di Ampugnano, con la sola strombazzata di una automobile che mi ha fatto girare per un attimo la testa e un incontro fortuito con il tronco di un albero. Un bel libro scritto bene. Tanto per non farla lunga.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID