Da segnalare a questo proposito come curiosità dell’epoca, un’uscita del 1944 de “Il mistero della Villa Callahan”, Ed. S.A.E.T. (Società Anonima Editrice Tipografica), Roma, di un certo H.S. Bramhs, in copertina, che all’interno diventa K.S. Branhs. Sopra un’indicazione di prezzo di L. 8 viene apposta la scritta: “lire venti”.
Sempre nell’anno 1944 compare per le Edizioni SADEL di Milano il primo numero della collana Cerchio Nero. Ancora a Milano la Costelli nel 1946 inizia a pubblicare Gialli nella sua Collana I Romanzi della Felce e I Fascicoli della Sfinge, seguite a brevissimo tempo da I Romanzi della Maschera Gialla, più o meno contemporanei a I Romanzi Gialli editi invece a Firenze dalla Casa Editrice Cianferoni.
La definitiva resurrezione del genere Giallo viene sancita però solamente nel 1946 quando finalmente anche la Mondadori ritorna a pubblicare dopo l’intervallo bellico, con I Libri Gialli Nuova Serie. Con una nuova numerazione venivano riproposti molti autori della collana madre mondadoriale, che in auspicio di tempi miglori oltre alla numerazione cambia anche titolo, diventando in seguito più semplicemente I Gialli Mondadori, e a tutt’oggi ancora venduta nelle edicole sotto il nome de Il Giallo Mondadori. Dopo qualche uscita irregolare nel primissimo inizio questa collana, rinata nel 1946 sotto il numero zero, è oggi arrivata al numero 2.500, con cadenza settimanale.
Complessivamente in questo periodo di Araba Fenice, terminata la ricostruzione a seguito della guerra, da allora ad oggi sono oltre 500 le collane che si sono occupate e ancora si occupano del genere Giallo.
Dopo il 1944 i Gialli cominciano ad apparire anche in pubblicazioni tematiche non specializzate, come ad esempio ne Il Romanzo per Tutti del Nuovo Corriere della Sera di Milano, poi trasformatosi ne I Romanzi del Corriere Edizioni Il Corriere della Sera.
E’ del 1946 la Collana del Disco Giallo edita dall’Editore Nerbini, seguita dalla collana gemella del Doppio Disco Giallo che privilegiava il formato piccolo tascabile con bordi rossi e gialli, e che ha ospitato moltissime pubblicazioni di G.Leroux. L’attivissimo editore Nerbini, nel volgere di pochi anni continuerà a presentare in successione varie altre collane specializzate nel genere giallo. I Romanzi Polizieschi, e la Nuova Collana Gialli di Grande Successo, poi trasformatasi ne Il Romanzo Quindicinale Doppio, seguita poco prima della chiusura della Casa Editrice dalla serie I Capolavori Gialli Americani Collezione del Gufo del 1949, e alcuni titoli gialli della Collana I Romanzi del Quadrifoglio.
Nell’immediato dopoguerra molti altri editori si buttarono nell’avventura editoriale del filone giallo, con sorti ed esiti alterni, lanciando collane anche esoteriche, come I Racconti dell’Occultismo per concludere poi la loro carriera negli anni cinquanta.
Le Edizioni Alpe di Milano escono con le collane I Nuovi Gialli 1945/1946 e I Migliori 1946, che vede annunciato come ultimo numero, peraltro mai uscito, il titolo Il Mistero Rygsek di M.Waltari, l’indimenticabile autore di Shinue l’Egiziano.
Tra il 1945 e il 1947 le Edizioni Attualità di Milano inaugurano le collane I Romanzi dell’Indagine, Il Romanzo Nero, e I Capolavori Polizieschi che sono la prosecuzione diretta della collana del periodo anteguerra con la medesima veste grafica ed editoriale, e come già visto in altri casi, una nuova numerazione.
Anche l’editore Brighenti si cimenta con due collane tra il 1947 e il 1949 I Gialli Moderni e Il Romanzo Giallo.
Seguono poi I Gialli Astra e I Gialli Moderni, che sono semplicemente riedizioni delle pubblicazioni anteguerra con nuova veste grafica ed editoriale.
E’ insomma un periodo di grande fermento editoriale in cui molti si affacciano sul mercato per poi scomparire altrettanto rapidamente. Come nel caso del Giallo Sensazionale delle Edizioni Uggè, 1945/1947,de I Romanzi Gialli Stranieri della Società Editoriale Italiana 1946/1949,e de La Serie Gialla del 1948 della Casa Editrice Tosco Veneta.
Caratterizza queste collane diciamo “improvvisate” una certa approssimazione editoriale, in cui spesso e volentieri venivano mischiati i titoli e gli autori, attribuite ad autori famosi opere di sconosciuti, e viceversa, e pubblicati i medesimi romanzi con più vesti editoriali e differenti titoli, generando negli appassionati del genere una comprensibile confusione.
Solo verso la fine degli anni quaranta cominciano ad affacciarsi sul mercato le Grandi Case Editrici che di fatto sancirono la chiusura e l’abbandono delle piccole, impossessandosi definitivamente del settore.
Torna per esempio l’Editore Garzanti di Milano che iniziò a pubblicare genere giallo inserendo alcuni importanti romanzi nella collana di letteratura varia AMENA, di antichissima tradizione appartenente in origine alla Edizioni F.lli Treves sempre di Milano, e che risaliva nella sua prima edizione addirittura al periodo 1875/1915. Nel 1953 la Garzanti inaugura la Serie Gialla conosciuta per il celebre simbolo delle Tre Scimmiette.
A seguire si affaccia sul mercato anche l’Editore Rizzoli sempre di Milano che a partire dal 1949 comincia a pubblicare tutta una serie di romanzi non numerati di Arthur Conan Doyle.
Nel 1952 è la volta dell’Editore Casini di Roma che inaugura la sua serie I Gialli del Secolo, che prosegue ininterrotta per ben 329 numeri fino al 1958, identificata dal celebre gufo nero stilizzato, che ha sostituito la prima versione che vedeva sette civette raffigurate nella idetica posizione.
Arriva infine anche Longanesi con le sue molteplici serie I Gialli Proibiti, I Libri che Scottano, Suspense…etc. etc.
Da qui in poi il resto è storia attuale, ma a questo periodo si deve riconoscere un altissimo valore di ricerca e di scoperta con la pubblicazione di autori eminenti e di titoli che oggi sono considerati mostri sacri della letteratura gialla di genere tra cui possiamo citare:
Ellery Queen con la serie di Ellery Queen
Ian Fleming e il suo 007 James Bond
R. Chandler, Sangue spagnolo
W.T. Ballard, La morte al giuoco
W. Irish, La donna fantasma
K. Chesterton, Lo scandalo di Padre Brown
Arsenio Lupin e Fantomas
J. Latimer, La bionda della Morgue (poi noto come “La dama della Morgue”)
W. Irish (uno pseudonimo di C. Woolrich), La donna fantasma
C. Woolrich, La sposa vestita di nero (poi noto come “La sposa era in nero”)
Sempre a questo momento storico particolare va ricondotta la curiosa abitudine di italianizzare tutti i nomi stranieri in osservanza a un’ulteriore imposizione governativa, per cui si possono ancora leggere dei godibilissimi romanzi editi in quell’epoca in cui Nero Wolfe si trova a confrontarsi con un italianissimo Baldo o Arcibaldo Goodwin.
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