Un esordio particolare quello di Alessandro Annulli con il romanzo La seconda casa a destra. Un giallo costruito molto bene come si costruisce una città usando un “personal computer” e degli  appositi programmi.

E’ vero, c’e’ una città immaginaria forse esiste solo sul o per meglio dire “nel” computer ma i delitti che avvengono sono reali o virtuali?

Un dubbio che l’autore gioca molto bene.

Alessandro Annulli è nato a Roma nel 1958 e dopo essersi laureato in Chimica ha lavorato e lavora da oltre un ventennio nel settore informatico occupandosi della informatizzazione della pubblica amministrazione.

Come detto questa è la sua opera d’esordio.

Riportiamo un paragrafo: “Quella città, che diversi mesi prima aveva fondato, era diventata davvero una splendida metropoli, Alexandria l’aveva chiamata e non ci voleva molto a capire perché. Non le mancava proprio nulla: il mare con le isole e il porto, il fiume con i ponti e i lungo fiume alberati, palazzi, chiese e basiliche, piazze e grandi viali, grattacieli e parchi. E aveva da poco superato il milione di abitanti.”

Dala “quarta”:

Paolo abita da sempre ad Alexandria, in un appartamento vicino al prato, assieme a sua madre e a suo fratello Marco. Dalla finestra della sua camera può sbirciare nella grande villa di fronte, in cui da poco si è trasferita la ricca e potente famiglia Ricciardi. Ed è allora che la vede. Indiscutibilmente bella e decisamente provocante, anche Serena nota quel ragazzo che, da lontano, la guarda rapito. Ad Alexandria tutto è bello, tutto va come deve andare... almeno quasi sempre. Alcuni efferati delitti, senza movente né sospetti, turbano questa “splendida metropoli” e mettono in crisi equilibri già precari, celati sotto le spoglie di un ipocrita perbenismo. Mentre apprendiamo queste vicende, da un piccolo paese di provincia Adele e sua madre intraprendono un viaggio che le porterà proprio alla capitale...

 

La seconda casa a destra  di  Alessandro Annulli (2007, Il filo, collana Tracce, pag. 399, euro 18,00)

ISBN 978-88-7842-676-4