A partire da questo sensazionale  esordio, interamente attribuibile al genio creativo del padre fondatore, la cronologia del Mystery si arricchisce di nuove connotazioni, in una gara senza quartiere tra gli scrittori, perennemente alla ricerca di nuove fette di pubblico, nell’inventare storie, metodologie, enigmi, e personaggi oggi consacrati come immortali  dagli appassionati del genere.

 

Il Novecento è contraddistinto dalla lotta senza quartiere tra alcuni dei massimi esponenti di questo filone che, da un angolo all’altro dell’Europa, si contendevano il primato assoluto, facendo scendere in campo i loro rispettivi eroi letterari: Sherlock Holmes di Conan Dolyle, Arsenio Lupin di Maurice Leblanc, e Fantomas di Pierre Souvestre e Marcel Allain.

 

In quella che fu definita “la guerra delle tirature” i nuovi autori del Mystery si confrontavano e si sfidavano senza quartiere e senza esclusione di colpi, sulle pagine di quotidiani e riviste, i cosiddetti pulp, contendendosi le classifiche di vendita in ogni angolo del continente europeo.

 

Ma il record assoluto di tiratura spetta per ogni epoca a tutt’oggi allo scrittore francese di origine belga Georges Simenon, padre del celeberrimo e umanissimo Commissario Maigret.

 

Scrittore particolarmente prolifico, abituato a spaziare anche in altri filoni letterari, Simenon diede alle stampe nella sua lunga e onorata carriera oltre 500 romanzi, molti dei quali con Maigret come protagonista.

 

Gli esordi del genere Mistery in Italia furono immortalati dalla famosissima collana de "I libri gialli" di Mondadori, nata nel 1929 per la pubblicazione delle opere ormai famose di autori stranieri, e poi successivamente aperta alla nuova schiera dei nascenti scrittori italiani.

 

È grazie a questa innovativa linea editoriale che l’Italia coniuga un termine univoco per identificare i vari filoni del genere Mystery, il Giallo.

 

Solo in Italia infatti dire giallo equivale a dire poliziesco, proprio grazie alle copertine dei libri Mondadori, che hanno marcato con un segno indelebile la storia della grafica e dell’illustrazione editoriale, e che sono oggi oggetto di preziossime raccolte da parte degli amatori e dei collezionisti di tutto il mondo.

 

Un temporaneo arresto nella diffusione del genere fu sancito nel 1941, quando il regime fascista vietò con un decreto  la pubblicazione di romanzi e racconti polizieschi.

 

La ripresa del filone Mystery, avvenuta nell’immediato dopoguerra, fu però destinata a non avere mai fine, fino ai giorni nostri, quando questo genere di letteratura tanto a lungo bistrattato ed etichettato dai puristi della critica come mera letteratura di intrattenimento e di svago, e quindi di serie B, assurge ai fasti della classifica, giungendo a toccare successi di pubblico mai raggiunti prima.

 

Il precursore della detective story all’italiana è umaninamente considerato l’autore Giorgio Scerbanenco con la sua prima opera del 1966.

 

Dopo di allora una vasta progenie di scrittori si è via via dedicata con rinnovato entusiasmo all’esplorazione e alla dilatazione dei confini di questo genere di ormai indiscutibile fortuna, e di sempre maggior prestigio.

 

Si sono avvicinati al Mistery, mietendo imprevedibili successi, Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli, Luigi Bernardi, Valerio Evangelisti, Alda Teodorani, Loriano Machiavelli.

 

Il crescente successo di pubblico e i record di vendite hanno recentemente portato la critica a riconsiderare più positivamente questo genere, troppo a lungo denigrato.

 

Al punto che di recente moltissime case editrici hanno deciso di tentare l’avventura del Mystery aprendo nuove collane editoriali dedicate al genere giallo, thriller o noir.