Tolentino, cittadina dell’entroterra marchigiano. In un fondo commerciale del condominio di periferia Famiglia Serena viene aperto un sexy shop dall’improbabile nome Cose Sfiziose. In quegli stessi giorni, Emma Latini Bonavoglia, maestra in pensione, poetessa a tempo pieno, vincitrice di centinaia di premi, molto tirchia e con l’alito che puzza di fogna viene trovata uccisa; vicino a lei c’è un bambolo con il pene vibrante in funzione. I primi a essere sospettati sono Ugo Storti, l’omino delle pulizie, deforme e con un ritardo mentale che lo fa ragionare come un bambino, e l’amministratore Ciro Di Cataldo, di origini napoletane, sposato con una cicciona che passa il tempo a ingozzarsi davanti alla tivù. In realtà l’assassino, che si dichiara subito come tale, è Mirko Principi, poeta fallito, bello e biondo, sciupafemmine che gira in Cayenne, alloggia al terzo piano e nella testa sente i rumori di un pubblico sempre pronto ad applaudire o fischiare le sue azioni. Sonia Giannelli, zitella dalla lingua blesa, repressa e frustrata, che abita con la mamma paralitica, si innamora di lui e gli si concede. Carlo Maria Carletti, trentaduenne disoccupato, vive in famiglia, passa il tempo a masturbarsi, perdere soldi a carte e rubare dai portafogli dei genitori. Innamorato da sempre di Sonia, che tormenta con telefonate sconce, è feticista, bugiardo e puttaniere. Di personaggio in personaggio, dai principali ai secondari a quelli abbozzati anche solo di sghimbescio, ognuno caratterizzato dai propri squallidi machiavellismi quotidiani, per una godibile sarabanda di situazioni tanto reali quanto tragicomiche, destinate a mettere alla berlina la vita di condominio, la mentalità di provincia, l’Italia dei concorsi letterari in cui tutti si credono scrittori e poeti, si arriverà, attraverso un piano di trappole, pretesti ed equivoci, all’inevitabile resa dei conti e ad un epilogo tanto inatteso quanto sconvolgente.
(dalla prefazione di Cose sfiziose)
"...questo libro, un po’ giallo, un po’ noir, un po’ commedia all’italiana moderna di paese, non ha un finale: ma due. Uno prevedibile, forse. L’altro no: l’altro è da schianto."
collana i quaderni di Cico
ISBN 978-88-95106-30-4
euro 10,00 - pp. 188
prefazione di Remo Bassini
Fabrizio Bianchini è nato a Macerata nel 1961 e da molti anni vive a Tolentino (MC). Ha ottenuto riconoscimenti in circa 110 premi letterari. Suoi racconti sono stati pubblicati in antologie edite, tra gli altri, da Fandango, Malatempora, Delos Books e nelle riviste letterarie Robot, Writers Magazine Italia e Prospektiva. Collabora come editor con la casa editrice Cicorivolta.
Nel 2006 ha pubblicato, con Cicorivolta Edizioni, il suo primo, fortunato romanzo dal titolo “La banda del grano”.
Nel 2007, insieme a Franco Forte, ha dato alle stampe il manuale, edito da Delos Books, dal titolo: “Come partecipare ai premi letterari e vincere”.
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