Per quanto riguarda invece la nascita del genere FS, si può identificare con matematica precisione con il coincidere della rivoluzione industriale, foriera di grandi promesse e imponenti innovazioni tecnologiche. Basta dare uno sguardo alla cronologia impressionante con cui si succedono a partire dal 1750 tutta una serie di scoperte ed invenzioni, fino a pochi anni prima completamente inconcepibili. Il motore a vapore nel 1765 ad opera di James Watt, i primi tentativi di volo con le ascensioni in pallone areostatico nel 1783 con i Montgolfier, il motore elettrico di Faraday nel 1822, le ferrovie poi nel 1825 e il primo bastimento a vapore, del 1827. Contemporaneamente nascevano le prime teorie evoluzioniste del nonno di Charles Darwin, Erasmus, nel periodo a cavallo tra il 1794 e il 1796.
Dal fondersi di queste due consapevolezze, l'apparente sensazione di onnipotenza che l'uomo cominciava a provare nei confronti delle sue possibilità e le intuizioni scaturite dai primi studi antropologici ed evoluzionistici, trae ispirazione l'opera di Mary Shelley con la creazione del suo "Frankstein", che viene considerato a ragione il romanzo fondatore del genere fantascientifico. Dato alle stampe nel 1817, questo romanzo mostra per la prima volta una contaminazione tra il genere gotico, allora molto in voga, e la sperimentazione medico-scientifica, aprendo definitivamente le porte all'era della fantascienza.
Era l'epoca in cui tutto sembrava possibile, e ogni conosciuta frontiera era ritenuta superabile, il predominio del genere umano e le sue capacità apparivano come illimitate, o almeno in questo pensiero si crogiolava l'intera umanità, accarezzando i sogni della vittoria definitiva dell'uomo sopra gli eventi e oltre la storia, mito di quel periodo, poi tramontato successivamente, quando tragedie come quella del Titanic, denominato l'inaffondabile, insegnarono all'uomo la presa di coscienza dei propri limiti, ma questo accadde solo nel 1912, accelerato come fenomeno anche dall'imminente scoppio nel 1915 della Prima Guerra Mondiale.
E' dunque fuori di dubbio che la FS nasca sotto l'influenza dell'ispirazione gotica, quando al soprannaturale si sovrappongono la scienza e le possibilità umane di intervenire sull'ordine prestabilito e naturale degli eventi, modificandoli a proprio piacimento, è l'avvento dei romanzi cosiddetti "scientifici".
Tra i generatori di questo nuovo meccanismo letterario si annovera anche Edgar Allan Poe che con alcune novelle e racconti pubblicate su "Pulp Magazine" in America aprì le strade a tutto il genere di connotazione fantascientifica ispirato alla perenne ricerca dell'ignoto e dell'infinito, nonchè al genere Horror con gli intramontabili Delitti di Rue de La Morgue.
Immediatamente dopo, nel 1863, è Jules Verne ad incarnare il mito delle frontiere irraggiungibili della scienza con uno dei suoi primi romanzi in cui ebbe il pregio di saper coinvolgere il lettore in un clima avventuroso dove grandi imprese venivano compiute con l'ausilio di meccanismi ed invenzioni a quel tempo inconcepibili, ma sapientemente rappresentate come "possibili". Nella sua prolifica carriera di scrittore Verne produsse numerosissime opere in cui si alternavano le variazioni sui quattro elementi del globo, acqua, terra, fuoco ed aria, divenendo il padre fondatore universalmente riconosciuto della FS moderna, con il mito e la celebrazione del progresso dell'uomo e la sua vittoria sugli elementi. Almeno per il momento.
Ma la fantascienza fu genere destinato a subire una lunga serie di mutazioni, nella più tipica tradizione dei fenomeni scientifici cui in fondo si ispirava, argomento che approfondiremo nel prossimo articolo: "Le Infinite Mutazioni del Genere Fantastico".
Dal punto di vista del costume letterario il progresso raggiunto diviene a sua volta protagonista di un interessante mutamento nella diffusione della letteratura, che per la prima volta si avvicina alla distribuzione di massa; infatti oltre che a rappresentare floridissimi spunti di ispirazione per ogni tipo di narrazione, gli avanzamenti tecnologici furono forieri anche di un rilevante abbassamento dei costi di stampa, per cui fu finalmente possibile la diffusione a livello popolare di riviste a un costo contenutissimo, le "Dime Novel", al prezzo di copertina di soli 10 cents, seguite poi dalle riviste di massa, definite "Pulp Magazine" a causa della grana grossa della carta su cui venivano stampate.
In questo tipo di pubblicazioni appaiono novelle, racconti e romanzi a puntate, con investigatori, detective, sceriffi, e strabilianti invenzioni tecnologiche e scientifiche al di fuori della realtà. Si narra che la diffusione di queste riviste avvenisse a mezzo degli indomabili Clipper che solcavano i mari all'epoca, e che impressionanti assembramenti si costituissero sulle banchine in attesa di ricevere l'ultima puntata appena data alle stampe, con tafferugli, sommosse, e saltuari incidenti, risse e persone che finivano in acqua, sospinte della folla tumultuante che si accalcava nel tentativo di mettere le mani su una delle copie appena sbarcate.
Parleremo della rotta avventurosa dei Clipper e del tragico affondamento del Titanic in un'altro articolo, nel tentativo di comprendere l'inizio e la fine di quell'epoca gloriosa in cui tutto sembrava possibile.
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