Dopo la serata letteraria “Triora…terra di streghe”, svoltasi a Triora nel 2005, scrittori, giornalisti e studiosi tornano a darsi appuntamento nel celebre “paese delle streghe”, presso le secolari volte del convento francescano, oggi Albergo Ristorante Colomba d’Oro, per parlare di pietrificatori, Scapigliatura e romanzi noir ad essa ispirati. L'incontro avverrà il prossimo 21 ottobre.

Alle ore 17.00, l’ora del tè per eccellenza, è previsto un incontro d’eccezione con il maestro italiano del noir, Andrea G.Pinketts, che parlerà dell’ultima avventura del suo alter ego Lazzaro Santandrea, un perdente di successo che continua a mietere vittime fra il pubblico e la critica. “Ho fatto giardino” (Mondadori) è un romanzo pirotecnico e al contempo durissimo, ambientato tra Milano e Saint-Tropez, con tanto di corse di paralitici in carrozzella, cavie umane, folletti malvagi sfidati da Lazzaro, un eroe che rifiuta di sottostare alle leggi dell’età e che, invece di invecchiare, rimbambinisce e ringiovanisce.

 

Si entrerà nel vivo dell’argomento “Pietrificazione” con la presentazione del romanzo “Corpi di pietra” (Neftasia Editore) di Luigi Garlaschelli (www.luigigarlaschelli.it) brillante studioso, laureato in chimica presso l’Istituto di Chimica Organica dell’Università di Pavia, ricercatore e socio dal 1991 del C.I.C.A.P. (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). L’autore, che verrà introdotto dal Conservatore della Collezione anatomica Paolo Gorini, Alberto Carli e dal giornalista Giovanni Choukhdarian parlerà del suo romanzo:

 

"La scatola conteneva una testa umana. La metà sinistra di una testa umana pietrificata e segata. Fùlleri la riconobbe...". Scienziato scettico, indagatore di misteri per passione, Fulvio Fùlleri sta studiando da tempo i metodi degli antichi alchimisti pietrificatori di cadaveri. Mentre sta per partire per la Toscana con la sua compagna Giulia per seguire un'altra sua ricerca (lo scavo archeologico della tomba di un misterioso santo medievale), riceve un pacco contenente la testa di un suo collaboratore toscano, pietrificata e segata a metà. Anche in Toscana la tomba, finalmente scoperta, rivela poco dopo un'inquietante sopresa. Dalla Pianura Padana al dolce giugno senese, coinvolto in una serie di indagini tra teste mozzate, scheletri e tombe, fughe e grimaldelli, appostamenti e antichi segreti, Fulvio Fùlleri si muove con la determinazione dello scienziato e la passione dell'investigatore di misteri fino a ricomporre un macabro puzzle. In questo giallo, dai toni della commedia sofisticata, Fulvio Fùlleri e Giulia esordiscono come una nuova coppia di investigatori dilettanti. Fùlleri non è un super eroe di certi best-seller stranieri, ma uno scienziato curioso e ingegnoso, con le sue manie e abitudini (al suo gatto parla solo in Esperanto), che ama talvolta stupire Giulia con piccole magie chimiche.

In internet esiste il suo sito personale (www.fulviofulleri.com) con il suo curriculum, fotografie e la possibilità di scrivergli. 

Sarà poi la volta della presentazione del noir “Il pietrificatore di Triora”(Frilli Editori), ambientato a Triora, di cui lo scrittore Andrea G. Pinketts così ha scritto: “Il Pietrificatore” inizia come un romanzo pulp, con tanto di mattanza annunciata che sarebbe piaciuta (e non è detto che non piaccia) a Tarantino, prosegue come un’indagine bucolica, nel senso di buco del culo, e agreste che avrebbe deliziato Pupi Avati de “La casa delle finestre che ridono”. E si ride in questo romanzo.

Almeno quanto si trema. Continua l’inchiesta permettendoci di accedere al mondo dei pietrificatori. Allievi perversi di quel Paolo Gorini che a partire dal 1842 si dedicò alla ricerca di un metodo scientifico che permettesse la conservazione dei corpi, onde evitare l’onta del processo di putrefazione. (Alcuni personaggi di Ippolito sono putrefatti. Ma d’animo!) Gorini non era interessato all’imbalsamazione. Piuttosto alla pietrificazione: la sostituzione di liquidi corporei destinati a solidificarsi nel tempo. Come ci ricorda l’autore, Ippolito, che è uno scapigliato di ritorno “gli scapigliati erano attirati e inorriditi, al tempo stesso, dalla morte. Così come il rovescio della medaglia della pietrificazione fu la cremazione. Niente di più semplice”.  La trama de “Il Pietrificatore” non è per nulla semplice….  ma fluida… liquida. Un detective privato demotivato viene assoldato per rintracciare la nipote di un facoltoso avvocato maneggione scomparso a Triora. Fino a qui siamo in piena hard boiler chandleriana. Ma Ippolito Edmondo Ferrario non può permettere che il suo detective si accontenti del cliché. E allora eccoci  pronti a incontrare le tre teste di Cerbero, Don “venti di guerra”, ex cappellano militare nella Folgore, ambigui direttori del centro studi internazionali sulla stregoneria, avvenenti e curiose pulzelle in pericolo, orrori della guerra civile, notabile che ai “brutti tempi” si sono fatti pagare per nascondere gli ebrei, salvo poi  rivenderli ai nazisti; vecchi saggi e ubriaconi di paese, ma soprattutto Triora. Triora in cui viene organizzato un festival happening per fa sì che “la tragedia di secoli prima” (il processo di stregoneria) potesse trasformarsi in una grande opportunità. Un po’ come se a Dachau si fossero messi a vendere ai turisti camere a gas in bocce di vetro…. E’ qui che Ippolito Edmondo Ferrario diventa l’unico vero pietrificatore della storia: ti lascia di sasso. Sa restituire umanità e disumanità a chi ha scagliato la prima pietra“.

 

Alle ore 20.00 ci sarà la cena-buffet “pietrificata”a cura dello staff dell’Albergo Ristorante Colomba d’Oro, durante la quale verranno letti alcuni estratti dai romanzi “Corpi di Pietra” e “Il pietrificatore”. 

Nella seconda parte della serata (ore 22.00 circa) si aprirà la discussione finale che durerà fino all’ora dei fantasmi. Sarà trattata la figura dello scienziato e pietrificatore lodigiano Paolo Gorini che nella seconda metà dell’Ottocento si dedicò alla pietrificazione di materia biologica, sperimentando le proprie tecniche su numerosi preparati, tutt’ora visibili presso il museo lodigiano a lui dedicato. Teste, arti, interi cadaveri resi duri come pietra, testimoniano i risultati raggiunti da Gorini che operò nel particolare contesto storico culturale della lombardia di secondo Ottocento.

Allo scoccare della mezzanotte i convenuti avranno la possibilità di visitare il borgo antico, immerso nel silenzio della notte, andando a ripercorrere i luoghi del processo alle streghe del 1587, rievocando fatti, personaggi e misteri.

Info:  Albergo Ristorante Colomba d’Oro, Corso Italia 66, Triora Tel. 0184 94051. www.colombadoro.it

 

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