La pipa e Sherlock Holmes sono due elementi inscindibili dello stesso binomio. Non tutti sanno, tuttavia, che Holmes non fumò probabilmente mai la pipa di zucca detta “Calabash”, dalla forma caratteristica, che comunemente gli si accosta. Si tratta di un’invenzione molto posteriore al canone, anche se non si sa esattamente in quale film o commedia essa sia apparsa per la prima volta. Ma che Holmes, che pure fumava sigarette e sigari (IDEN, SCAN), amasse soprattutto la pipa, non v’è dubbio.
L’ha fumata in BLUE, SIGN, SILV e - mentre pensava e si concentrava su un problema - in CROO, IDEN, VALL e soprattutto in REDH, quando Holmes, perplesso, commentò: “è un problema da tre pipate, Watson”. In HOUN, quando Watson, rientrando, ebbe timore che fosse scoppiato un incendio, si accorse invece che la densa caligine era stata provocata da Holmes, raggomitolato su una poltrona, con la pipa di terra nera tra le labbra.
Perché era proprio una pipa di gesso o di creta nera (BLUE, CREE, COPP, HOUN, IDEN, REDH), la “fedele pipa”, la “compagna delle sue profonde meditazioni” (VALL), che “per lui faceva da consigliera nei momenti difficili” e che veniva conservata sulla mensola del camino (DYIN) o nel secchio del carbone con altre (MAZA) o in un portapipe (IDEN); l’esistenza di quest’ultimo oggetto a Baker Street ci stupisce un po’, visto il cronico disordine del proprietario. Proprio questo disordine (il tabacco nella babbuccia persiana, i sigari nel secchio del carbone) deve aver impedito a Holmes di usare le bellissime, ma delicatissime pipe di schiuma molto diffuse nell’800 e che ancor oggi ammiriamo. Quanto alla radica, che andava affermandosi alla fine dell’800 come il legno più adatto per la realizzazione dei fornelli delle pipe, Holmes la conosceva (in YELL analizzò una pipa di vecchia radica, ne dedusse il prezzo e varie altre caratteristiche tecniche) ma ne fumò una solo un paio di volte (SIGN, TWIS). Possedeva invece una “lunga pipa di ciliegio con cui soleva sostituire la sua vecchia pipa di gesso quando era di umore più dialettico che contemplativo” (COPP). Il fatto che Holmes abbia quantificato in circa 50 minuti (REDH) la durata di tre pipate – meno di 20 minuti l’una – ci dà un’indicazione sulle dimensioni dei fornelli delle sue pipe, che, come era prassi nell’800, erano decisamente più piccole di quelle in uso oggi.
Diffidava dei bocchini d’ambra, che giudicava falsi nella maggior parte dei casi: “un cannello lungo del materiale che i tabaccai chiamano ambra: vorrei sapere quanti bocchini di vera ambra ci sono a Londra…” (YELL).
Dunque varie pipe, per le diverse occasioni, ma una, la preferita, per i momenti difficili. Davvero un tipico fumatore di pipa, tipico almeno in questo. Per i rapporti tra Holmes, la pipa, il fumo e l’estasi.
Per conoscere tutti i dettagli del canone e tutte le voci relative ai particoli di Sherlock Holmes ricordiamo il volume enciclopedico Il Diciottesimo Scalino da cui è tratta anche questa voce. Oltre 200 pagine da leggere tutte d'un fiato!
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