Dopo un attimo di sconcerto, mormorai: – E pensare che avevo giudicato Persano il peggiore dei clienti…– Non si vedono – disse Holmes già alla finestra.

– Impossibile! Quegli spaventapasseri spiccherebbero sempre e dovunque. – Lo raggiunsi e scrutai la ressa di Baker Street. In effetti, i nostri visitatori non erano in vista. – Che abbiano già svoltato l’angolo?

– No. Tra l’altro, non li ho neppure sentiti uscire.

– Crede si siano nascosti in casa? – chiesi allarmato.

– È un’ipotesi che escluderei. No, non è questo il punto.

– Ma allora dove diavolo sono finiti?

Holmes non rispose e si diede a raccogliere le banconote. Quando fece per sistemare le mazzette nella borsa, rimasta vicino al divano, disse: – Venga a vedere, Watson.

Obbedii, incuriosito dal suo tono. La borsa traboccava di sterline – Ma… Ma qui c’è un patrimonio – balbettai. – E L’hanno abbandonato come se nulla fosse. Sono due pazzi!

– Pazzi insolitamente ricchi, però. Il che stupisce.

– Oppure… Sì! Falsari stravaganti! Perché, vede?, le banconote sono tutte fresche di stampa.

– Ben detto – mormorò tra sé Holmes, finendo di riempire la borsa. Poi sedette e prese a caricare la pipa di terra nera, la prediletta quando meditava su un caso.

– Holmes! Non nelle sue condizioni!

– Sciocchezze, devo pensare. – Esalò beato la prima boccata, ma poi tossì, anche, e ripetutamente. Come recuperò il fiato, disse: – Watson, pare che l’annuncio di Persano abbia suscitato interessamenti imprevedibili.

– Eccome! E in gente delle Indie Olandesi, poi!

Mi guardò stupito. – Li ritiene orientali?

– Certo. Che altro? Laggiù i regni da operetta abbondano.

– Giusto. Che altro? – Holmes fissò a lungo l’oggetto sul camino, fumando e tossendo. – Le confesso – riprese a dire, – che di quei due non saprei dire nulla. Scarpe e abiti nuovi, lineamenti lisci da parere quelli di un neonato, mani senza calli o segni di alcun tipo, accento indecifrabile. E la mancanza di sopraciglia, i volti glabri… – Scosse la testa. – Mi restano enigmatici, come il loro oggetto regale. Inoltre, se è vero che hanno saputo dalla Fortnightly Review dove indirizzare le loro ricerche, dovevano essere già a Londra. Il che aggiunge mistero al mistero. Bene. – Saltò in piedi. – Ecco cosa faremo: io porterò la borsa a Scotland Yard…

– Ah no! Da medico e amico, le proibisco di uscire!

– E fa il suo dovere. Ma io anch’io dei doveri.

– Ma…

– E’ deciso. Intanto, lei impacchetterà il reperto. Ci scriva sopra l’indirizzo di Persano. Poi chiami il servizio recapiti e si raccomandi che la consegna non avvenga prima di domattina. È tutto chiaro?

– Sì... Ma, per scrupolo, vorrei anche ispezionare la casa.

Holmes alzò le spalle. – Se le va di sprecare tempo, le mando la signora Hudson. Ma badi a non spaventarla. – E, raccolta la borsa, uscì di buon passò.

Qualche minuto dopo, stavo spiegando alla signora Hudson che l’intrusione di Black e Dark, pur se chiarita nelle intenzioni, imponeva un supplemento di prudenza. Chiesi dunque a lei di fare strada e a Billy, l’uomo di fatica, di accompagnarci munito di un robusto randello.

Dopo un rapido ma attento sopralluogo dell’edificio, risultò evidente che gli unici ospiti indesiderati erano i topi. Trovammo, è vero, la porta che dava sul cortile spalancava, ma quello spazio protetto da mura con cocci di vetro sul momento mi parve accessibile solo agli uccelli. Non mi restò che congedare i miei accompagnatori con parole rassicuranti ma, per quanto riguardava la padrona di casa, temo poco persuasive. Prima, però, avevo chiesto a Billy di cercarmi un fattorino del servizio recapiti.

Tornato nello studio, avvolsi più strati di carta da imballo intorno all’oggetto. Levavo la penna dall’indirizzo quando arrivò il fattorino. E mentre usciva, certo di assistere all’epilogo di una storia spiacevole, già mi accomodavo sulla mia poltrona, il sigaro in una mano, il Medical Brittish Journal nell’altra, apprestandomi a deliziosi attimi di tranquillità. Ma subito trasalii per un tuono: il cielo, fattosi plumbeo, stava aprendo le sue cateratte. E, col passare delle ore, mentre la pioggia proseguiva, ora torrenziale ora solo fitta, ma sempre ininterrotta, il pensiero di Holmes esposto al quel diluvio mi obbligò a inquiete soste alla finestra.