La creatura scivolò sulla sua testa, sfiorandomi la tempia. Impossibile descrivere il senso di pace che mi pervase.Poi salì verso il soffitto, con pochi colpi d’ala. Mi tornò in mente l’aggraziato nuotare delle mante, come l’avevo visto in mari e anni lontani. Svanì. La notte fu illuminata da un vivido lampo, cui non seguì tuono. E fu tutto.

Tornai a guardare Holmes e lo vidi con la schiena dritta e lo sguardo pensoso. Respirava perfettamente.

– Holmes! Come si sente?

Si alzò e stirò le braccia. – Mai stato meglio.

Boccheggiai, travolto dallo stupore.

– Su, su, Watson. Non vorrà sentirsi male lei, adesso.

– Mi lasci riprendere fiato… Non capita tutti i giorni di assistere a un miracolo.

– La regina ha voluto congedarsi da questo mondo beneficiandomi. Ne aveva il potere e il desiderio. Ho colto l’eco di una mente perfetta, Watson. Perfetta.

– Sì, anch’io ho percepito qualcosa. Però ha anche annichilito Persano e distrutto quei due…

– La sorte di Persano deriva da circostanze che la regina non poteva controllare. Quanto a Black e Dark, lo scopo della loro esistenza era sacrificarsi per una creatura sublime. – Emise un sospiro di rimpianto. – Be’, è finita. Resta inteso che lei non scriverà nulla di questa storia. Possediamo una verità che nessun’altro deve conoscere.

– Dimentica che quel giornalista sa di Persano.

– Però ignora il resto. Scriva ciò che vuole.

– La diffamerà! Questo passerà per un suo insuccesso. Se potessi dire almeno una parte della verità…

– So che per lei è duro tacere una storia tanto singolare, ma ho dato la mia parola. Si rassegni al silenzio. Ho l’obbligo di informare Mycroft, ma se non fossi certo della sua assoluta discrezione, tacerei anche con lui. Ora tocca agli artisti come Wells, secondo la loro ispirazione, preparare l’umanità all’incontro con stranieri affatto diversi, eppure intelligenti e capaci di compassione. – Holmes raccolse le due parti dell’uovo. – E l’enigma da Krakatoa finirà in una cassetta di sicurezza della mia banca.

– E sia – sospirai – Mi limiterò a un promemoria per il mio archivio.

– Bravo, Watson – sorrise Holmes. – Ora non resta che cercare una carrozza. E sperare che la signora Hudson non voglia negarci due tazze del suo impareggiabile grog.

In esergo a quegli avvenimenti, mi resta da aggiungere che il caso di Isadora di Persano e del verme misterioso fu in effetti ascritto agli insuccessi di Holmes. Lui non se ne legnò mai, ma un fatto successivo, connesso alla vicenda, lo amareggiò profondamente. Nel 1898 Wells ci spedì una copia con dedica del suo nuovo libro, La guerra dei mondi. Holmes cominciò a leggerlo con grandi aspettative. Ma, neppure a metà, disgustato dalle congetture apocalittiche di Wells, lo gettò nel fuoco.

Pochi anni dopo, all’apice della fama, volle ritirarsi a vita privata nel Sussex. Là si è dato con tale passione all’allevamento delle api che a volte sospetto le preferisca ai suoi simili.