SherlockMagazine: David, puoi raccontare ai nostri lettori quando hai cominciato l’avventura con la rivista dedicata a Sherlock Holmes e a Conan Doyle?
David Stuart Davies: In realtà la rivista Sherlock Holmes Magazine è nata grazie a Elizabeth Wiggins, che l’ha poi venduta dopo i primi sei numeri. A quel tempo si trattava di un trimestrale chiamato The Sherlock Holmes Gazette. In ogni modo ho contribuito alla realizzazione della testata fin dalla sua nascita.
SherlockMagazine: Sotto la tua direzione, quanto è stato difficile creare un team affiatato di esperti e definire le rubriche principali, gli articoli, e via dicendo?
DSD: E’ bene ricordare che non sono il proprietario della testata, ma solo il curatore. Il mio lavoro è giustamente determinare cosa inserire ad ogni numero. Cerco di mantenere i contenuti i più variegati possibili e, da quando ho iniziato con il diciassettesimo fascicolo, mi sono sforzato nell’ includere più materiale riferito ai detective mainstream e alla narrativa gialla in genere. Ho selezionato alcuni autori (tutti freelance) sui quali faccio spesso affidamento come Paul M. Chapman, John Hall, ecc. Ma mi piace anche utilizzare altri scrittori – e in questo sono fortunato nel dirigere la Crime Writers Association in Gran Gretagna, nonché nell’essere il curatore del loro mensile Red Herrings, che mi porta in contatto con molti ottimi autori. E’ essenziale mantenere la rivista fresca e allo stesso tempo ricca di materiale più tradizionale come Holmes of the Movies e The Other Detecives, questo Aiuta a mantenere la struttura centrale del nostro lavoro e aiuta me nel pianificare ogni singolo fascicolo. Originariamente Sherlock Holmes Magazine usciva quattro volte l’anno. Ho persuaso l’editore (PMH, ora Atlas Publishing, NdA) a farla diventare un bimestrale. Questo è il nostro terzo anno, con sei numeri all’anno. Qualche volta questa periodicità gioca brutti scherzi con le tue vacanze – ma non ho mai ritardato un’uscita.
SherlockMagazine: Pubblicare sei numeri all’anno della rivista di Sherlock Holmes deve essere un bell’impegno. Ci puoi spiegare come sei organizzato per trovarti sempre pronto con un puntuale nuovo numero?
DSD: Mi rimangono solo dieci giorni a disposizione tra un numero e l’altro, ma quando lavoro al numero corrente sto già pensando al successivo e contatto autori con idee e suggerimenti per i vari articoli. La gente si chiede come faccio a gestire tutto quanto: le testate Sherlock Holmes Magazine e Red Herrings oltre a scrivere anche dell’altro? Bene, sono un professionista che lavora a tempo pieno. E’ la mia vita. Se fossi stato un costruttore di case avrei fatto quello per tutto il tempo, consapevole che il soffitto necessitava di essere realizzato entro una certa data e il piano successivo entro il mese successivo, ecc. E’ un lavor duro, ma spesso ripagante.
SherlockMagazine: Quante copie si vendono per ogni numero della Sherlock Holmes Magazine?
DSD: Circa 4.000.
SherlockMagazine: Qual è la dimensione del mercato americano e qual è lo split tra i lettori inglesi/europei rispetto agli appassionati americani?
DSD: Non ne sono sicuro con esattezza. Cerco sempre di stare il più lontano possibile dalle attività di business. Vediamo, 500 copie finiscono in Giappone e deduco che un terzo delle rimanenti copie vendute finisca in America.
SherlockMagazine: Quando hai iniziato a leggere i racconti di Holmes?
DSD: Da ragazzino. Il Mastino dei Baskerville e saltato fuori dallo scaffale della biblioteca di scuola direttamente verso di me.
SherlockMagazine: Oltre a fare il curatore sei anche sceneggiatore e scrittore. Ci racconti un po’ di più della tua esperienza.
DSD: La mia storia? Ci vorrebbe troppo tempo qui. Lasciami solo dire che ho amato Holmes per tutta la mia vita e gradatamente, man mano che scrivevo, sono stato bravo ad abbandonare il mio lavoro di insegnante alla High School e a concentrarmi sulla scrittura a tempo pieno, con il supporto della mia magnifica moglie Kathryn (Kathryn White, NdA), che cura la sezione delle recensioni. Qualche volta mi sento come Mr. Sherlock Holmes UK!
SherlockMagazine: Cosa ne pensi delle recenti opere gialle che si possono leggere al giorno d’oggi comparate alle avventure di Holmes di cento anni fa?
DSD: Conan Doyle, se fosse vivo oggi, non avrebbe scritto come fece alla fine del secolo precedente. La gente di un tempo aveva molto più tempo per leggere ed noi abbiamo fatto appassire l’interesse dei giovani con i videogiochi e i film dalle trame violente. In ogni caso i buoni scrittori esistono ancora. Il Morse di Colin Dexter è il nipote di Holmes e il Rebus di Ian Rankin rappresenta il nuovo genere di poliziotto. La loro scrittura è splendida, ma ce ne sono anche altri…
SherlockMagazine: Quale avventura di Sherlock Holmes raccomanderesti, come primo approccio, a un nuovo fan?
DSD: Consiglierei Il mastino... Con me ha funzionato. Sui racconti che prendono di più direi The Speckled Band.
SherlockMagazine: Che idea ti sei fatto di Holmes al cinema e in televisione?
DSD: Mi piacciono i film e telefilm di Holmes, ma in realtà tra tantissima celluloide devota a Holmes solo pochi progetti sono di successo. Nonostante la brillantezza delle prestazioni iniziali di Jeremy Brett, preferisco ancora Rathbone. Strano, vero? Ma se acquistate la rivista – per favore – sarete sarete in grado di leggere tutto su Holmes al cinema e in Tv.
SherlockMagazine: Hai un sogno particolare per il 2001 su Sherlock Holmes?
DSD: Mi piacerebbe molto vedere Holmes nuovamente in tv con un Watson della giusta età in una eccellente serie gotico e misteriosa che presenta un attore che assomiglia e agisce come la vera creazione di Conan Doyle. Ti ringrazio per l’intervista e auguro a te a ai tuoi lettori i miei migliori saluti.
SherlockMagazine: David, grazie di cuore per il tuo tempo e alla prossima.
Per chi volesse approfondire la storia della rivista inglese diretta da David Stuart Davies, che ha superato quest’anno il cinquantesimo numero, anticipiamo che prossimamente è previsto un lungo articolo che apparirà sulla rivista libro italiana SHERLOCK MAGAZINE. Se già non lo avete fatto abbonatevi subito! Non leggerla è un delitto…
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