Tratto da un romanzo di Ellery Queen ed interpretato da quel John Neville che, in tempi recenti, abbiamo rivisto, tra l’altro, nello slasher Urban legend (1998) e nel cronenberghiano Spider (2002), Sherlock Holmes: Notti di terrore, all’estero conosciuto anche con il titolo Fog, vanta tra gli attori una giovane Judi Dench, e gli esperti del genere non potranno fare a meno di notare, nell’ambito della produzione esecutiva, il nome di quel geniale Herman Cohen che, negli ormai lontani anni Cinquanta, creò il sottogenere cinematografico che vedeva protagonisti mostri teenagers. Infarcito perfino con piccole dosi di splatter, il lungometraggio dello scomparso James Hill, attivo soprattutto nell’ambito del piccolo schermo, è un interessante prodotto che si rivela essere, allo stesso tempo, sia una delle migliori opere sull’oscuro omicida londinese, che una delle più affascinanti avventure cinematografiche dell’investigatore creato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle, tanto più che presenta diverse somiglianze con il recente La vera storia di Jack lo Squartatore-From hell (2001) di Albert e Allen Hughes.
Note:
* Grazie all’intraprendente Gargoyle Video, possiamo finalmente riapprezzare una delle ingiustamente meno celebrate pellicole incentrate sulla figura dell’ammazza-prostitute che si aggirava per le umide strade notturne della capitale inglese. Poco importa, quindi, se la sezione Extra ospita soltanto due trailers. Titolo originale: A study in terror
Nazionalità: Gran Bretagna
Anno: 1965
Genere: Thriller
Regia: James Hill
Interpreti: John Neville, Donald Houston, John Fraser, Anthony Quayle, Barbara Windsor
Distribuzione: Gargoyle Video/Millenium Storm
Video: 4:3 letterbox
Audio: Italiano 2.0, Inglese 2.0
Sottotitoli: Italiano
Extra: Trailer
Durata: 94’
Codice area: 0 Pal
Uscita: Già nei negozi
Trama: East End di Londra, ultimi anni dell’Ottocento. Un misterioso pacco spedito al 221b di Baker Street è l’unico indizio su cui il grande detective Sherlock Holmes, supportato dal fido dottor Watson, può lavorare per indagare su una serie di omicidi di prostitute che sembrano essere opera del famigerato Jack lo Squartatore. La scatola, infatti, contiene un corredo di strumenti chirurgici su cui è inciso il simbolo di un importante casato nobiliare, tra i quali manca soltanto il bisturi.
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